Stava ancora piovendo e stavo catalogando carte più o meno importanti nel mio ufficio.
Se il mio tenente non avesse deciso di irrompere, sbattendo la porta e facendomi saltare in aria dallo spavento, sarebbe anche potuta essere una giornata di lavoro normale.
-« Ehm...potrei sapere il perché di questa sua irruzione tenente? »- chiesi io.
-« Walton, ho bisogno di te con urgenza »- e mi fece cenno di seguirla.Il tenente Cassandra era una donna sulla trentina con lunghi capelli biondi e perennemente nervosa, ciò spiegava anche il suo eccessivo consumo di sigarette.
Stavamo girando la stazione da dieci minuti quando le chiesi -« Scusi, ma dov'è di preciso che mi sta portando? »-.
-« Zitto e cammina »- rispose, ma proprio in quel momento arrivammo davanti ad una scalinata che portava verso il basso -« Ecco dove ti stavo portando »- continuò.
Io sbiancai -« N-non vorrà mica mettermi agli archivi? »- e intanto il mio cervello pensava a tutto ciò che avessi fatto in passato per meritarmi una punizione simile, nulla, lavoravo da anni in quella stazione di polizia ed avevo avuto sempre un comportamento impeccabile.
-« Esatto Walton, oramai gli archivi sono un disastro, nessuno riordina quell' immensa libreria da tempo... »- rispose guardando la scalinata con aria annoiata.
-« Ma perché proprio io? Non si potrebbe... »- mi fece cenno di stare zitto e di avanzare.
-« In questo luogo, tutti hanno mansioni di vitale importanza, tu controlli le carte, ce ne sono altri che fanno la stessa cosa e tu sai che la fanno meglio di te, quindi, se non vuoi essere licenziato....agli archivi »- e detto questo si voltò e se ne andò.
Io, con lo sguardo fisso a terra, iniziai a scendere la scalinata e una volta arrivato in fondo mi trovai davanti ad una porta di acciaio.
Girai la maniglia e la porta si aprì, una volta dentro premetti l' interruttore della luce.Non saprei dire con esattezza quanto fosse grande quel posto, a occhio e croce una quarantina di metri quadrati, c'erano otto file di scaffali pieni di archivi e purtroppo io sapevo già che avrei dovuto fare lì dentro.
Osservai la stanza e l' occhio mi cadde su una scopa poggiata al muro poco distante da me, sospirai, la presi e iniziai a spazzare per terra.
Era tutto pieno di polvere, mi capitò più volte di starnutire, stavo pulendo da circa venti minuti quando, mentre mi avviavo verso l' estrema destra dell' archivio, inciampai su qualcosa.
Mi girai e vidi una botola di legno, con un catenaccio di ferro attaccato al centro, abbastanza grande da farci passare una persona. Preso dalla curiosità la aprii, notai subito che era presente una scala ma era buio pesto li sotto e non vedevo null'altro.
Ormai ero troppo curioso per non proseguire quindi, dopo essere tornato in ufficio ed essermi procurato una torcia, tornai alla botola per calarmici dentro.
Per prima cosa puntai la torcia verso il basso, non era profondissimo, fatto ciò iniziai a scendere. Una volta sceso riaccesi la torcia e notai alla mia destra un altro interruttore della luce, che ovviamente premetti, ma lo spettacolo che mi si palesò davanti mi lasciò sbalordito.
La stanza era molto piccola e quasi vuota tranne per un grosso scaffale di fronte all' entrata pieno di dossier, questi erano nominati come "US - é un numero a partire da 001".
-« US, che stia per United States? »- mi chiesi.
La curiosità era troppa e infatti presi il dossier "001" lo aprì e cominciai a leggere.
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Ok, la prima parte é finita qui, spero vi sia piaciuta e vi invito a seguire il profilo per futuri aggiornamenti.
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Untold Stories ITA [Slender, Outlast, FNaF ecc...]
FanfictionCi sono storie indimenticabili e ce ne sono altre che vorresti solo lasciarti alle spalle. Ma quando un agente di polizia si ritrova a leggere dei dossier dimenticati, scopre storie che nessuno ha mai osato raccontare.