Capitolo 2 - US - 001 | The arrival.

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10/07/1999

Località sconosciuta.

- « É da una vita che non percorro questo sentiero...quanti ricordi, mi sembra solo ieri che giocavo a nascondino con Kate, e oggi sono di nuovo qui...» - dissi, scendendo dalla macchina, mentre chiudevo la cerniera del mio giubbotto.

Il percorso per raggiungere la casa di Kate era rimasto invariato ma, man mano che avanzavo il sentiero mi pareva sempre più cupo. Pensavo intanto che faccia avrebbe fatto lei quando mi avrebbe rivisto sulla soglia di casa sua.

Assorto nei miei pensieri continuavo a camminare quando, ad un tratto, un altra via che partiva dal sentiero che stavo percorrendo destò la mia attenzione.
- « Uhm....la via proibita eh? Mi ricordo che non ci era permesso di venire qui per nessun motivo, verrete rapiti dallo Slenderman dicevano...tsk...secondo me ci avevano bloccato l' accesso per qualche altro motivo, probabilmente ai tempi girava qualche figura poco raccomandabile...uhm...si ad un bambino avrei detto anche io di un mostro piuttosto di usare parole come pedof...» - sentii dei passi alle mie spalle mi girai e vidi lei, Kate.
- « Volevi farmi una sorpresa? » - mi chiese.
- « L' intento era quello...» risposi io.
- « Sbaglio, oppure ho sentito nominare una certa via proibita? » - chiese lei, incrociando le braccia dietro la schiena e allungando leggermente il busto verso di me.
- « Si, mi stavo proprio chiedendo cosa ci fosse in quella parte del bosco » - le risposi, girando la testa in quella direzione.
- « E allora cosa aspetti? » - mi chiese sorridendo e, dopo aver compiuto un balzo verso la mia destra, continuò - « Dai Carl, cerca di rivivere la nostra infanzia » - detto ciò, si girò di scatto e si incamminò per il sentiero.

Io restai per un attimo lì a fissarla, quando ad un tratto lei si girò e guardandomi scoppiò a ridere e aggiunse - « Muoviti Carl, smettila di fare la statuina » - poi si voltò e continuò per la strada, io sospirai e mi incamminai verso la sua direzione.

- « Come mai sei venuto a farmi visita? » - disse lei continuando a camminare.
- « Beh! » - risposi - « Ho voluto prendermi una giornata di tempo libero per venire da te » - conclusi.
- « Non hai risposto alla mia domanda » - continuò lei.
- « "Mi sono ricordato della tua esistenza" conta come risposta? » - chiesi scherzosamente io.
- « Ricordarsi di un amica dopo 10 anni che non la si vede, sarebbe il minimo non credi? » - e dopo aver detto ciò si fermò.
- « Che c'è? » - chiesi io, incuriosito.
- « Guarda » - disse, e mi fece cenno di raggiungerla.
Stava fissando il tronco di un albero, capii subito perché si fosse fermata.
Mi avvicinai al tronco, c'era un foglio piantato con un chiodo su di esso.

- « The Arrival... » - lessi, era un fatto curioso -  « quindi lo Slenderman non era solo una storiella, ma era anche una figura che veniva sfruttata per fini turistici » - dissi.
Feci per prendere la pagina ma intervenne Kate dicendo - « Non farlo » -.
Io mi girai e sorridendo dissi - « Non dirmi che credi a una storiella che ci raccontavano quando eravamo bambini per metterci paura » -.
- « Se lo fai, lui...lui ci perseguiterà » - il tono della sua voce cambiò di colpo diventando improvvisamente serio.
Io sbuffai - « Va bene, non ti scaldare » - mi girai verso di lei - « Dai riprendiamo a camminare » -.
Lei riprese a camminare e in quel momento, mentre era distratta, strappai il foglio dal tronco e me lo misi in una delle tasche del giubbotto.

Dopo circa mezz'ora di cammino, il sentiero terminò, stava a noi decidere se andare avanti o tornare indietro.
Eravamo arrivati in una sorta di piccola radura circolare tra gli alberi, nella quale erano presenti dei rami secchi per terra e certe zone parevano reduci da un incendio.

Io avanzai fino ad arrivare in mezzo a due alberi, che immettevano nel folto della foresta, e dissi, continuando a fissare in avanti -« Il sentiero termina qui, torniamo indietro ? » -.

Lei annuì e si voltò per tornare indieto, io stavo ancora scrutando qualche possibile passaggio quando sentii la voce di Kate - « C-carl...» disse a voce bassa - «...hai preso il foglio vero? » -.

Io, voltandomi verso di lei, risposi - « Cosa c'entra adess...» - mi fermai e iniziai a comprendere ciò che stava accadendo, il percorso dal quale eravamo arrivati era scomparso, si vedevano solo alberi a perdita d'occhio.

Lei disse, voltandosi verso di me - « Non ti é servita la mia avverten...» - smise di parlare e incominciò a fissarmi - « N-no...» - disse.

- « Che c'é? » - risposi, nel mentre vidi una forma nera spuntare dagli alberi alla mia destra, a forse mezzo metro da me, sembrava....un tentacolo.

In quel momento qualcosa scattò, evidentemente era l' adrenalina scaturita dalla paura, ma fatto sta che spiccai un salto e mi misi a correre raggiungendo Kate, che nel frattempo era rimasta immobile.

Mi voltai rapidamente e lo vidi: era alto circa tre metri, indossava uno smoking nero con una cravatta rossa, i pantaloni e le scarpe del completo erano neri, la testa era bianca, il viso privo di lineamenti, non aveva occhi ne naso, ne bocca e ne orecchie ed era calvo, il particolare più inquietante però erano i tentacoli che spuntavano dalla sua schiena, che si muovevano lentamente ma incessantemente.

Kate iniziò a correre tra gli alberi in direzione opposta al mostro, ma quest'ultimo non sembrava interessato a lei, piuttosto sembrava che fossi io il suo obbiettivo.
Mentre la creatura avanzava lentamente verso di me io mi voltai e iniziai a correre, senza sapere in quale direzione stavo andando, in quel momento l' importante era correre.

Mentre correvo non capivo se l' essere mi fosse ancora alle calcagna, ma dopo un estenuante corsa, mi fermai stanco morto.

Sembrava tutto tranquillo, io stavo pensando di essermi salvato, quando un rumore spezzò il silenzio, sembrava lo schiocco di una frusta; subito dopo vidi un tronco, tagliato a metà orizzontalmente, volare verso di me.

Poi il buio.

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#SamuelWalton

Chiusi il dossier, un alone di polvere mi arrivò in faccia, facendomi tossire.

- « É finito così? Ma Kate che fine ha fatto? E Carl é ancora vivo? » - guardai il mio orologio, erano le stette di sera, il mio turno finiva tra mezz'ora.

- « Uh...sono stato due ore a leggere il primo dossier, domani però voglio leggerne almeno altri quattro, mi hanno incuriosito non poco, non sono solo dei soggetti descrittivi, sono vere e proprie antologie con tanto di dialoghi » - detto questo iniziai a prepararmi per tornare a casa.

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E la prima storia é terminata, lo spiego adesso e non lo spiego più, queste "untold stories" sono storie mai raccontate che non devono necessariamente avere un finale completo, sono degli spezzoni di storie teorizzate da me che vanno a completare alcune trame di noti videogiochi.

Alla prossima!


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