Capitolo 3 - Uno strano sospetto

20 2 0
                                    

#CassandraMüller

Era da poco che la centrale aveva aperto quella mattina, vidi che il primo ad entrare fu l' agente Walton.

Notai che aveva un passo piuttosto spedito e una faccia troppo contenta per uno che lavora agli archivi.

"E se avesse scoperto la botola" pensai, non m' importava nulla di cosa ci fosse dentro di essa, mi era stato riferito che se anche solo una persona fosse riuscita a divulgare ciò che aveva letto lì sotto, io avrei perso il posto. E se avessi mai trovato qualcuno sotto la botola avrei avuto piena licenza di uccidere.

Uscii dalla mia stanza e mi misi a seguire Walton a distanza, una volta arrivata in prossimità della scalinata che portava agli archivi, lo vidi scendere, sentii la porta aprirsi e poi chiudersi.

Scesi la scalinata ed entrai negli archivi, la stanza era in pessime condizioni.

Sentii starnutire, sorrisi, e mi avviai verso il rumore; mi ritrovai davanti l' agente Samuel Walton intento a spolverare libri: era un uomo venticinquenne con i capelli grigi e gli occhi dello stesso colore.

Lui si voltò - « Tenente Cassandra, chiedo scusa non l' avevo notata » - disse lui.

"Devo poter capire se ha trovato la botola" pensai e poi risposi -« Un ispezione, considerato che non sei ancora abituato alla tua nuova mansione e devo valutare le condizioni dell' archivio, in pratica mi vedrai girare per un po' qui, non ti darò fastidio, tranquillo »-.

Stava tenendo in mano un dossier, lo ripose sullo scaffale e annuì con la testa.

Mi diressi subito verso la botola, probabilmente in mio peggior incubo si stava lentamente trasformando in realtà.

La botola era chiusa, conoscevo bene Walton ed era proprio distratto, spesso si dimenticava di spegnere le luci nel suo ufficio o di prendere la giacca quando usciva, quindi se fosse entrato nella botola, non si sarebbe di certo ricordato di chiuderla alla sua uscita.

Mi tranquillizzai capendo che per il momento non c'erano pericoli, mi voltai dicendo - « Io ho finito! » - e uscii da quella cantina delle carte.

______________________________________

#SamuelWalton

Se n'era andata, avevo capito che mi aveva seguito e avevo azzeccato anche il movente dell' azione.

"Non vuole che nessuno vada nella botola, ma...per quale motivo?" pensai, nel mentre che mi ci calavo dentro.

- « Oggi leggiamo....» - dissi, e iniziai a guardare i dossier sugli scaffali quando un rumore destò la mia attenzione.

Qualcuno stava entrando negli archivi.

Corsi velocemente risalendo la scala e chiusi la botola, mi misi a fissare dei volumi sugli scaffali per sviare eventuali sospetti.

-« Pssst....ehi, voi »- disse una voce femminile proveniente da dietro uno scaffale.

-« Chi é la? »- chiesi io intimorito.

Una figura saltò da dietro lo scaffale, e si accostò a me, era una ragazza che indossava una tuta viola scuro con capelli neri raccolti in uno chignon.

-« Scusa un attimo, fra poco non avremo più compagnia »- detto ciò tirò fuori un revolver e sparò al muro.

-« Ma che fai? Sei scema? »- chiesi io.

-« Una microcamera, ci stavano spiando...»- disse lei, raccogliendo una piccola piastra nera da terra.

-« Non crede di dovermi delle spiegazioni?»- chiesi io innervosito.

-« Il mio obbiettivo é proteggere "il custode delle storie mai raccontate", cioè tu »- rispose lei voltandosi verso di me.

-« Io il...cheee!? »- mi aveva appena chiamato "custode delle storie mai raccontate", poi continuai -« Signora, senta, lei deve sicuramente avermi scambiato per qualcun altro »-.

-« Solo una persona di cuore sarebbe diventata il o la custode, chiunque avrebbe letto quelle storie non avrebbe pensato due volte a divulgarle, voi no però »- spiegò lei.

-« Senta, dubito che quelle storie siano vere dal poco che ho letto, sono appassionanti certo, ma sono popolate da personaggi inesistenti...»- risposi io -« Ora...se non vuole che la faccia stare al fresco per un po' se ne vad...»- non ebbi il tempo di terminare la frase che lei intervenne.

-« E che mi dice della videocamera? »-.

-« Potevate averla piazzata benissimo voi... »- risposi.

-« Non ho mai incontrato un custode tanto cocciuto sa? »- mi scherni lei.

-« Io non sono il custode! »- urlai -« E ora se ne vada prima che la faccia sbattere in cella! »-.

Lei si voltò e si diresse verso l' uscita.

-« Ce n'é di gente stramba...»- dissi a bassa voce.

Tornai alla botola e una volta sceso mi diressi verso lo scaffale, "ora é il turno della seconda storia" pensai, presi il dossier e iniziai a sfogliarlo.

Untold Stories ITA [Slender, Outlast, FNaF ecc...]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora