A Hurricane for Christmas (pt. 4)

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4. Show yourself, release your mask



Alcuni giorni passarono in fretta. L'allegria natalizia pervadeva gli abitanti di Garden Lodge sempre di più con l'arrivo delle temperature più basse e le luci che facevano brillare la città durante la sera, la quale si atteneva ad arrivare già a metà giornata.

Clair adorava quella villa, e si era abituata anche a chi vi abitava, nonostante non desse mai a vederlo con le sue solite frecciate e i commenti poco sobri; solo con Freddie non nascondeva quella parte del suo carattere più "dolce", ed era l'unica persona al di fuori di Armand con la quale poteva sentirsi libera di rimanere autentica.

Clair lo adorava, lo trovava molto genuino ed era una compagnia davvero affabile, soprattutto simpatica: spesso lui e la ragazza si trovavano bene a scherzare, talvolta in maniera esagerata, a detta di Peter, sugli stessi argomenti, divertendosi da morire, nonostante il resto della compagnia non apprezzasse il genere umoristico.

L'unico difetto individuato dalla giovane era la mania del cantante per lo shopping: quasi ogni giorno costringeva lei – e anche Jim, nel caso Mary avesse da fare – ad accompagnarlo da Tiffany o da Cartier; all'inizio poteva sembrare allettante l'idea di entrare in negozi così lussuosi, ma non appena Freddie si trovava indeciso su due o più articoli, chi era con lui, commesso compreso, sapeva che sarebbero passate ore prima che decidesse quale acquistare.

Escluso questo particolare, Clair stava passando, a detta sua, i giorni più belli della sua vita; si sentiva indipendente e felice.

Qualche giorno prima di Natale, il 21, per essere precisi, la francese, mentre faceva colazione con i suoi soliti latte e cereali, vide Jim scendere le scale con una borsa di pelle da viaggio. Quando egli ebbe raggiunto gli altri, Clair gli chiese: —Che hai da fare, Jim?

Quest'ultimo guardò confuso prima la ragazza, poi il fidanzato, visibilmente sconsolato.

—Non le hai detto niente? — chiesero all'unisono Joe e Jim.

Freddie fece di no con la testa. —Mi infastidisce l'idea di non vederti per tre giorni — spiegò lui, alzandosi e andando ad abbracciare il compagno.

Clair cominciò a innervosirsi, fissando la coppia. —Mi spiegate che cosa diamine state blaterando? Non ho capito un accidenti, cazzo!

Joe roteò gli occhi. —Ci risiamo...

—Devo trascorrere tre giorni in Irlanda con la famiglia prima delle festività — chiarì finalmente Jim, —Te l'ho detto che sono irlandese, vero?

Clair annuì. —Okay, ma non ho capito perché solo adesso ne sono venuta a conoscenza.

—Te l'ho detto prima, cara. Mi risulta impossibile non vederlo per tutti questi giorni, e anche solo parlarne mi fa infuriare ancora di più — aggiunse abbattuto il cantante.

La giovane non era affatto intenerita, piuttosto scoppiò a ridere. —Povera la Regina senza il suo Duca di Edimburgo! Come farà, accidenti?

—Che grande stupida! Non capisci niente! — esclamò offeso Freddie.

Clair sospirò. —Senti, ho capito che tieni tantissimo a lui e vi conoscete da pochi mesi, ma si tratta di tre giorni. Fatti coraggio, sei Freddie Mercury, mica uno qualunque.

Phoebe ridacchiò: —Lo trattate come se stesse partendo per il fronte. Lasciarlo in pace vi costa troppo?

Jim approvò annuendo. —In effetti è così. Vado a trovare i miei, mica a combattere nella guerra del Vietnam — ridacchiò, guardando Clair e Freddie.

Christmas Tales (a Queen stories collection)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora