Capitolo 3

134 9 0
                                    

-Incarceramus!- catene invisibili si strinsero attorno al corpo della ragazza, facendole stringere i denti dal dolore. Draco Malfoy si sollevò sulle ginocchia e la girò poco delicatamente, voleva vedere che sguardo aveva le regina dei Grifondoro mentre lui la guardava dall'alto. Era spaventata e arrabbiata, un mix che gli diede letteralmente la pelle d'oca. Eppure nella mente di Hermione era la confusione il sentimento dominante: come aveva fatto a far apparire un mangiamorte dietro di se? Il mantello, la maschera a forma di teschio... persino la bacchetta nera puntata contro di lei.
Draco invece sentì il peso sulle sue spalle alleggerirsi: finalmente qualcosa sembrava andare per il verso giusto in quel mare di merda che lo aveva avvolto negli ultimi mesi. Perché per quanto fosse orgoglioso non avrebbe mai potuto negare che avere in mano la mezzosangue era una carta a suo favore.
-Bene Granger, adesso vediamo di chiacchierare un po'.- lei strinse i denti con rabbia, era evidente che se l'avesse liberata gli avrebbe dedicato più di un pugno.
-Ti starai scervellando alla ricerca di qualche spiegazione. Come hai potuto credere che da un armadio distrutto uscisse un mangiamorte...ma forse sei semplicemente pazza e hai immaginato tutto.- lo sguardo ironico del ragazzo la fece agitare ancora di più. Era ovvio che non si fosse immaginata nulla, dietro di lui era apparso un mangiamorte, ci poteva mettere la mano sul fuoco.
-Non sono solita avere le visioni Malfoy!- Lui rise sotto i baffi.
-Ti basti sapere che da qualche tempo un potente legilimens mi sta insegnando qualche trucchetto. Non scomodarti a cercare qualcosa nei tuoi amati libri... non è un arte per mezzosangue come te.- Hermione spalancò gli occhi. Quella era un'illusione, un'immagine che lui le aveva inserito nella sua testa... e lei c'era cascata con tutte le scarpe.
Draco rimase inginocchiato davanti a lei e osservò con piacere l'espressione della ragazza, il suo respiro accelerato, le pupille dilatate e la comprensione di ciò che era accaduto che si affacciava nella sua mente. Pensò con piacere che quella era la prima volta che la vedeva senza i suoi due amichetti, era così vulnerabile... soprattutto ora che aveva capito di aver sottovalutato per molto tempo il prefetto dei Serpeverde.
-E alla fine ho scoperto anche chi mi seguiva. Era chiaro fosse uno di voi tre, ma non mi aspettavo che fossi sola...sei stata troppo ingenua, o ti sei sopravvalutata.-  Scosse la testa e la guardò con finta pietà.
-Arrogante come al solito mezzosangue.- lei distolse lo sguardo dal suo e fissò ostinatamente l'armadio alle sue spalle.
-scommetto che ti stai scervellando per capire cosa sto combinando qui dentro... se vuoi puoi chiedere.- inclinò la testa e le sorrise suadente. Hermione lo guardò con un'avversione tale da fargli quasi affiorare una risata.
-come se volessi davvero parlarne con me.-
-ma Granger... tanto uscirai da qui senza avere un solo ricordo di quello che è successo. Penserai di esserti persa e di aver vagato per un po' nel castello, una rampa di scale si è spostata all'improvviso e sei finita da tutt'altra parte. Posso rivelarti qualcuno dei miei segreti purché tu non possa dirli a nessun altro.- lei scosse la testa sconvolta, non aveva pensato a quell'eventualità, aveva sottovalutato ancora una volta Draco Malfoy. Se così fosse accaduto sarebbe stato tutto inutile, tutte quelle settimane perse sotto al mantello, gli appostamenti... e non solo lei avrebbe dimenticato tutto ma lui sarebbe stato anche consapevole dei loro sospetti.
-Possiamo solo parlare Granger. Non voglio farti nulla, solo questo.... parlare.- l'ultima parola fu pronunciata piano, quasi sospirata, eppure nella testa della ragazza ebbe la stessa forza di un grido sovraumano.
Parlare di cosa? Prese un sospiro e cercò di raggruppare tutto il coraggio rimastole in corpo. Si sforzò di trascinarsi contro il muro e mettersi seduta. Si sentiva un verme in quella posizione, e lui non sembrava incline a darle una mano. Draco si avvicinò al suo viso ancora di più.
-Allora... o preferisco che ti oblivi subito?-
-va bene, vogliamo cominciare dal fatto che sei un mangiamorte? O del tentato assassinio di Katie Bell? O mi vuoi raccontare cosa diavolo stai combinando qui dentro?- Hermione lo guardò con una luce di vittoria negli occhi, aveva notato quanto quelle domande avessero innervosito il serpeverde, era arrossito all'improvviso e si era irrigidito leggermente. Erano stati dei cambiamenti quasi invisibili, probabilmente se Malfoy non si fosse messo a 10 centimetri dal suo viso nemmeno lo avrebbe notato.
-Che brava... la solita perspicace. Il signore Oscuro teme Potter, ma se fossi in lui mi occuperei di far tacere prima te.- Hermione sospirò affranta.
-allora è vero? Sei davvero un mangiamorte.- Draco sbottonò la camicia e sollevò lentamente la manica. L'avambraccio era coperto dall'osceno simbolo di Voldemort, la pelle di Draco era così bianca da farlo sembrare un enorme macchia di inchiostro.
Anche se Hermione lo sospettava emise un sospiro di sorpresa e impallidì. Harry in quei mesi  l'aveva quasi convinta, eppure vedere quel tatuaggio davanti al suo viso le fece capire che Draco Malfoy era ormai diventato qualcosa di più di un semplice bulletto.
-Tu sei pazzo Malfoy. Come hai potuto accettare una cosa del genere...- lui serrò i denti, poi all'improvviso le fu ancora più vicino e la scosse violentemente per le spalle facendola sussultare dallo spavento.
-Granger la pazza sei tu ad essere tornata ad Hogwarts dopo tutto quello che è successo l'anno scorso. Una pazza suicida, hai capito!?-
-Invece diventare mangiamorte a diciassette anni è un'idea proprio saggia Malfoy!- lui abbandonò la presa sulle sue spalle e fece un gesto veloce con la mano, come se stessero parlando di bazzecole senza senso.
-È inutile parlarne Granger, certe cose sono oltre la tua comprensione. Concentriamoci su ciò che hai detto appena sei apparsa qui, ti va?- lei lo guardò confusa, non capiva dove volesse arrivare.
-Io con te non parlo proprio di nulla.- lui ridacchió e la osservó come se fosse davanti a lui ci fosse una bambina capricciosa intenta a dire stupidaggini.
-E invece cominceremo proprio a parlare di come secondo te dovrei migliorare la mia tecnica di incantesimi.- finalmente lei capì dove volesse arrivare. Era stata colpa sua, appena lo aveva trovato gli aveva detto che probabilmente il problema era proprio nell'incantesimo. Quando lo aveva detto non si era certo immaginata che la situazione si sarebbe capovolta a suo sfavore.
-Malfoy perché lo fai... non sei costretto.- lui sbuffò e scosse il capo.
-Granger cosa faresti per salvare la vita ai tuoi genitori?- Hermione abbassò lo sguardo e finalmente capì. Cosa avrebbe fatto per salvare la vita dei suoi genitori? Si disse che avrebbe fatto di tutto, ma non diventare un'assassina, no quello mai.
-Ti possiamo aiutare. Noi possiamo aiutarti... perché non sei venuto prima...- lui le tappò la bocca con una mano e la guardò per la prima volta senza nessun filtro.
La rabbia disperata che lei vide in quelle pupille così chiare la costrinse a tacere. Espirò e iniziò a sperare di poter uscire da quella stanza viva, perché una di cosa era sicura: Draco Malfoy era disposto a diventare un assassino per proteggere le persone che amava.
Vide la bacchetta di Malfoy avvicinarsi alla sua fronte. Sentì il legno freddo poggiarsi sulla sua tempia mentre lui pronunciava l'incantesimo sperò di essere forte come tutti dicevamo.
-Imperio!- il viso di hermione si irrigidì di colpo. La osservó combattere con tutte le forze contro la maledizione, digrignare i denti e stringere le palpebre, poi pian piano vide il suo viso rilassarsi e assumere un'espressione vaga e rilassata. Fu allora che le impartì l'ordine
-Ho cambiato idea. Se ti avessi obliviata saresti stata inutile, invece mi aiuterai a far funzionare quest'armadio.- lei come se nulla fosse annuì.
-Si Draco.-

Remember me // Dramione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora