Capitolo 14

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-Herm!- Harry punzecchiò la nuca di Hermione con la morbida piuma facendola rabbrividire dal solletico.
-Che c'è?- era evidentemente scocciata e persino lui non riusciva per una volta a darle torto. Era la decima volta in un'ora che la chiamava per aiutarlo nelle risposte dell'esame di Storia della Magia. Il problema era che non aveva avuto il tempo di aprire il libro a causa di un altro tomo che ormai occupava tutti i suoi pensieri: il libro di pozioni del principe mezzosangue. E così si era ritrovato a dover studiare dieci capitoli sulle guerre tra vampiri e goblin in una serata... il che sarebbe stato impossibile per chiunque. Harry da buon Grifondoro ci aveva provato, ma le lacune rimaste erano superabili solo da un aiutino da parte di Hermione.
-Questa è l'ultima volta.- Harry sorrise vittorioso nel vedere poco dopo la mano dell'amica tendergli da dietro la schiena un piccolo biglietto accartocciato. Appena glielo prese intravide quattro dei segni rossi a mezzaluna sulle mani della ragazza, erano freschi e piuttosto infiammati.

Appena usciti dalla classe Harry indagò subito sulle piccole ferite della ragazza. Era evidente che se le fosse provocata con le proprie unghie, ma la cosa strana (soprattutto trattandosi di lei) era che non si ricordava quando si era procurata quei segni.
-Li ho notato oggi mentre mi lavavo i denti... sono sicura di non aver mai stretto così tanto i pugni... insomma lo ricorderei...- Harry annuì pensieroso.
-Forse hai fatto un brutto sogno e li hai stretto durante la notte. Se vuoi nel libro del principe c'è una pozione di sua invenzione per le piccole ferite.- Hermione lo fulminò con un'occhiata. Era ormai stufa di sentire parlare del principe e delle sue invenzioni geniali.
-Credo che opterò per madama Chips come sempre.- lui si limitò ad annuire e non insistere, in fondo sapeva cosa pensava l'amica del libro di cui tanto era entusiasta.
-Hermione!- il richiamo di Ginny fece girare entrambi i ragazzi. La rossa si stava sbracciando dall'altra parte dell'affollato  corridoio per attirare la loro attenzione. Non era sola: al suo fianco spiccava la figura di Frank Mortimer.
-Che ci fa Ginny con quello là?!- Harry strinse i pugni e fulminò il caposcuola con un'occhiataccia, mentre Hermione sospirò affranta, quando l'amica si metteva in testa una cosa non c'era verso di farle cambiare idea.
-Credo di dovermi avvicinare per forza, vuoi venire?- in realtà la sua era una domanda retorica, sapeva benissimo che la gelosia di Harry lo avrebbe spinto a seguirla anche senza invito.
-Ok... anche se quello non lo sopporto proprio.- appena si avvicinarono ai due Ginny fece le presentazioni.
-Finalmente conosco la famosa Hermione Granger.- nel tono del Coevonero non c'era assolutamente nessuna derisione e il sorriso con cui aveva pronunciato quella frase la fece arrossire leggermente.
-Si dice che tu sia una Corvonero mancata.-
-In realtà il cappello non ha avuto molti dubbi nel momento della scelta, ma lo prendo comunque come un complimento.- lui le sorrise. Era veramente carino: i capelli scuri e spettinati ricordavano un po' quelli di Harry, gli occhi neri, le labbra carnose e il suo atteggiamento sempre perfetto lo avevano fatto diventare uno dei ragazzi più ambiti del castello. Al solo pensiero Hermione arrossì e abbassò la testa, e si chiese cosa poteva volere Frank da una come lei.
-Ginny mi ha detto che sei rimasta sorpresa dell'organizzazione della festa.- al sentire parlare di incantesimi Hermione si rianimò all'istante.
-Si, assolutamente geniale! È praticamente impossibile sospettare che all'interno di un'aula così anonima ci possa essere una festa.-
-Se non sapessi qual'è l'aula nemmeno io riuscire a sospettare che dentro ci sia una festa.- Hermione si lasciò scappare un sorriso ammirato e il ragazzo sembrò apprezzarlo parecchio. Non aveva mai nascosto la sua ammirazione per la Granger, in più nell'ultimo anno era anche diventata piuttosto carina.
-Noi purtroppo dobbiamo proprio andare.- Ci pensò Harry ad interrompere quel quadretto prendendo Hermione per un braccio e spingendola leggermente verso di sè.
-Oh si, abbiamo pozioni...- Ginny fulminò comunque Harry per l'interruzione inopportuna, mentre Frank la salutò con la promessa di chiacchierare ancora.
-Magari in biblioteca, ci sei spesso.- Hermione si morse la lingua per ciò che aveva appena detto, non voleva certo sembrare una che osservava la gente invece che studiare. A far tacere le sue paranoie ci penso Mortimer che promise di sedersi vicino a lei nei prossimi giorni. Appena si allontanarono Harry iniziò con le sue lamentele.
-Ma si può sapere cosa voleva da te quello là e poi Ginny da quando lo conosce... lui è al settimo anno!-
-E tu sei al sesto, e se fossi in te mi farei una mossa Harry!- il ragazzo si girò verso di lei e la osservó interrogativamente.
-Più veloce di così mi metterei a correre.- Hermione sospirò affranta e si pentì di aver cercato di dare un consiglio un po' sotto inteso. Spesso dimenticava quanto fossero ottusi Ronald e Harry.
-Lascia perdere Harry.-

-No Granger! Cazzo...-Draco guardò schifato il corpo ormai amorfo della cavalletta sul fondo dell'armadio. Lo fece scomparire con un secco colpo di bacchetta. Sbuffò nervosamente e fulminò con un'occhiata la ragazza in silenzio di fianco a lui.
Era nervoso e il fatto che non si vedessero risultati lo rendeva letteralmente furente. Sua madre gli aveva scritto il giorno prima una lunga lettera in cui trapelava tutta la sua preoccupazione ed ansia. Suo padre era ad Azkaban e di conseguenza lei era l'unica componente della famiglia Malfoy a cui gli altri Mangiamorte facevano riferimento, ma soprattutto l'unica che potevano colpevolizzare per gli errori di Lucius e Draco.
Era preoccupata, più che per stessa per il suo unico figlio. Nemmeno il giuramento di Piton la tranquillizzava granché dal momento che ad Hogwarts Draco non era l'unico figlio di un importante mangiamorte. Un solo ordine del Signore Oscuro avrebbe decretato la fine del ragazzo.
Le ansie di Narcissa innervosivano terribilmente Draco, in più lui e la Mezzosangue erano arenati su quell'incantesimo ormai da giorni.
-Basta... ormai è tardi Granger. Oggi sei più inutile del solito.- Lei lo guardò vacuamente e si rigirò la bacchetta tra le dita. Sembrava essere intenta a ragionare sempre su qualcosa, ubbidiva tranquillamente a tutte le sue richieste, ma era meno presente del solito e in più Draco era certo che non ci stesse provando davvero. Se la Granger si fosse messa di impegno avrebbero terminato in una giornata.
-Siediti sul divano, dobbiamo parlare.- lei ubbidì lentamente e si accomodò composta nel vecchio sofà impolverato. Sembrava una statua di ghiaccio.
Draco la guardò, più o meno senza secondi fini, per qualche secondo poi finalmente si decide a parlare.
-Mi hai detto poco tempo che per i miei genitori ci sarebbe una soluzione... nel caso decidessi di riconsiderare la mia posizione l'offerta è ancora valida?-
-Non ti posso rispondere con certezza, io non ho l'autorità di decidere, ma certamente una richiesta d'aiuto non verrebbe ignorata.- lui annuì pensieroso e si sedette dall'altro lato del divano. Era diviso tra il continuare a provare e l'arrendersi alle insistenze della ragazza. Sarebbe stato tutto più facile: avrebbe portato i suoi genitori (suo padre con la forza) in salvo, avrebbe mandato alle ortiche quell'assurdo piano di uccidere silente e sarebbe andato via. Avrebbe smesso di nascondere quel tatuaggio impostogli troppo presto e se ne sarebbe fregato di quella guerra fondata sul nulla. Qualche mese prima si sarebbe dato del pazzo per dei pensieri così, suo padre gli aveva messo in testa una marea di balle e lui ci era cascato alla grande. Ora invece vedeva nel Signore Oscuro solo un pazzo Mezzosangue, pronto a farlo morire come se nulla fosse, come se il sangue dell'ultimo dei Malfoy fosse qualcosa di sacrificabile.
-Informati, ok?- lei si girò e annuì con la testa, facendo muovere anche i riccioli scuri.
-E cerca di impegnarti di più nell'incantesimo invece che civettare in giro con Frank Mortimer.- lei finalmente si girò ad osservarlo. Nei suoi grandi occhi scuri vide la solita vacua attenzione a cui la costringeva l'imperius.
-Cercherò di impegnarmi di più.- Draco la guardò attentamente, poi senza riuscire a trattenersi si avvicinò e strofinò il pollice sul suo labbro. Sul polpastrello rimase una traccia rosa scuro che lo fece sorridere.
-Ti sei truccata per quel Corvonero?- lei non rispose, ma il suo silenzio era un chiaro assenso. Draco strofino i polpastrelli tra loro e cancellò quella traccia di vanità.
-Ti ordino di non vederlo più. Quel Mortimer non è come i tuoi due amichetti... è figlio di uno degli auror più pericolosi e non ci metterebbe molto a capire che qualcosa in te non va.- si disse che il motivo fosse proprio quello, ignorò quel bruciore allo stomaco e quella strana rabbia che gli era montata quando aveva compreso il motivo del suo trucco. L'aveva vista quella mattina chiacchierare con quel Corvonero e per poco non era andato a recuperarla personalmente. Frank Mortimer era abbastanza intelligente da fare due più due.
-Avvicinati.- appena la distanza fu azzerata la baciò lentamente. Succhiò piano le sue labbra e assaporò il suo sapore innocente, si staccò piano e le baciò anche il collo bianco. Le mise la mano dietro alla nuca e riprese a baciare le labbra leggermente gonfie di Hermione.
-Qualcuno ti ha mai baciato così?- lei sospirò  e negò piano col capo. Era nervosa e arrossata, vederla così fu un piacere per i suoi occhi.
-Fai in modo che la cosa rimanga immutata per un po'.-

Quando Hermione uscì dalla stanza delle necessità camminò per un centinaio di metri, giró a destra e fece le scale fino al quinto piano. Solo lì la sua mente si risvegliò.
-Dove cavolo sono?- era confusa e scombussolata, aveva una strana sensazione nel petto... e nel collo.
Guardò l'orologio da polso e notò che ormai era ora di cena. Ma la cosa che la sorprese di più furono le due lettere scritte sulla carne tenera del polso.

RB:

Mi scuso per l'incredibile ritardo, ma scrivere questo capitolo è stata un'impresa. Avevo un blocco dello scrittore che non vi dico 😂
Cosa significherà quella sigla sul polso di Hermione?

Remember me // Dramione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora