Nell'esatto momento in cui Yen suonò il campanello, la gattina con lentezza angosciosa si diresse verso la porta, con la sua solita aria da snob.
E pensare che era solo una gatta.
Le quattro di pomeriggio e una nuvola nera copriva il cielo limpido, e questo, bastavano per irritare l'animale domestico di Jaebum.
" Suvviá Nora, un po' di entusiasmo!" Correndo giù dalle scale, il padrone raggiunse la gattina sfinita e la sfiorò semplicemente , per poi aprire la porta dopo aver guardato dall'occhiolino.
La ragazza stava con le mani sul ventre e i capelli sul viso nascondendo un po' del suo imbarazzo.
"Ciao Jaebum" balbettò insicura, mettendo un piede in casa.
"Permesso?" Si chiese infine guardandosi intorno.
" Mia madre dorme e mio papà è a lavoro" spiegò lui con tranquillità.
Poi la invitò al piano di sopra per iniziare quella ricerca fastidiosa di scuola.
A dire la verità, a nessuno dei due importava di scoprire come fosse composto il cervello umano.
Quella era solo una scusa per stare insieme.In classe, separati dai propri compagni e dagli impegni scolastici non avevano il tempo neanche di scambiarsi una parola.
Anche se, ogni tanto Jaebum girava la testa per guardarla studiare e Yen, si distraeva alzando gli occhi dai libri per osservarlo con le cuffiette nell'orecchie e la matita in mano.Si ammiravano l'un l'altro e nessuno lo sapeva.
Fin quando, preso di coraggio, Jaebum scelse proprio lei come compagnia di studio davanti all'incredulità dei compagni.
Lei con le guance color porpora e lui con le mani sulla nuca, tutti e due immersi nell'imbarazzo.
Non erano dei perfetti sconosciuti ma neanche migliori amici, erano soltanto compagni di classe.
E, tra i ricordi dei ragazzi, c'era un bigliettino.
《Vuoi stare con me? -Jb》
E ovviamente Yen, da bambina innamorata qual'era aveva consegnato il bigliettino al diretto interessato e aveva annuito con la testa.
Stava ad un 《sì》.
Alle elementari la loro cotta era reciproca, camminavano mano nella mano e non si erano ancora dati nessun bacetto innocente, poi alle medie si persero di vista, dimenticandosi completamente dell'altro.
Fin quando si rincontrarono alle superiori.
Con tale imbarazzo si scambiarono i nomi e fecero finta che nulla fosse accaduto mentre con il passare degli anni l'interesse cresceva sotto l'occhio disattento dei compagni.
Jaebum non era molto vivace, ma quando capitava nessuno sapeva fermarlo.
Yen era tranquilla e un po' nascosta. Quando era in compagnia delle giuste persone diventava un peperoncino.
Adesso si ritrovavano davanti al computer portatile, seduti sul letto, a giocare ai videogiochi e i fogli della ricerca si trovavano nelle zampette di Nora, che si affilava le unghie su di essi.
" Non credevo sapessi giocare così bene!" Rise lui guardandola con stupore.
" Nemmeno io" commentò la ragazzina entusiasta del proprio talento.
Si girò verso di lui, dopo aver visto la schermata colorarsi di nero.
Il gioco era terminato.
Il suo compagno continuava a guardarla con un sorriso, appoggiato al muro con le mani sulla testa.
STAI LEGGENDO
Curiosità sui GOT7
DiversosTutte le curiosità e le interviste sui Got7. Tradotte e riadattate interamente da me. Quindi, non copiare. (: -02/07/17 55esima in casuale.