Domani.
Domani è previsto il table red nella quale Noel sarà presente.
E io sono incazzato. Fottutamente incazzato.
Quella sera, sul tardi, aveva richiamato, ma io non ho risposto, chi si crede di essere per lanciare prima il sasso e poi chiudere la conversazione in quel modo?
Ha riprovato, nei giorni successivi, un paio di volte, ok forse di più, e l'unica cosa che volevo davvero fare era sentire la sua voce, ma non potevo permettergli di fare tutto a modo suo, di nuovo.
Sto esagerando? Forse, perché ad un certo punto ha smesso di chiamare.
Perché ha smesso di chiamare?
Cazzo. Sto andando fuori di testa.Quella sera non mi unisco al cast per la cena, volevo solo dormire e non pensare che il giorno successivo l'avrei rivisto, dopo quasi due anni, due anni di dolore e di silenzio, non volevo pensare a come avrei dovuto affrontare le scene insieme a lui.
Lo avrei sentito di nuovo stretto a me, le mie labbra, sulle sue labbra, Ian avrebbe baciato Mickey certo, ma siamo ancora noi, sempre che, in quei momenti siamo mai stati al 100% Ian e Mickey, forse no, forse eravamo solo noi che ci amavamo attraverso loro, perché avevamo la possibilità di farlo solo in quel modo.
A che cazzo sto pensando.Senza contare poi, che non voglio soffermarmi sul fatto di quanto raccapricciante sia l'idea che dovrò dirgli addio di nuovo. E non so come farlo.
Non so come farlo ancora una volta.Dormire, risulta più difficile del previsto.
Quella mattina mi ritrovo seduto al mio posto accanto a Jeremy molto prima del previsto, deve essersi accorto che qualcosa non va, mi chiede se sia tutto ok, io annuisco soltanto, e lui non insiste, chissà, magari lo capisce, in ogni caso, gli sono grato per non spingere.
Gli altri cominciano ad entrare e prendere posto attorno al tavolo, e io comincio a sentire il cuore in gola e il respiro irregolare, mi guardo intorno, lui non c'è ancora, sono impaziente e ho paura.
Poi, improvvisamente mentre cercavo di controllare gli spasmi irregolari della mia gamba ignorando le occhiate preoccupate da parte di tutti, o quasi, lo vedo.
Mi blocco, è qui, varca la soglia della porta e la sala si illumina, saranno gli abbracci, le urla di felicità, gli applausi, e l'entusiasmo di tutti nel rivederlo, saranno i suoi occhi incredibilmente blu, più blu di quanto li ricordassi, fattosta che non appena i miei occhi incontrano i suoi, niente ha più importanza, mi precipito verso di lui e lo abbraccio come se da questo dipendesse la mia vita, lui mi stringe e mi sembra di tornare con i piedi sulla terra dopo mesi di gravitazione.
Non mi accorgo nemmeno delle persone che sorridono intorno a noi, lo sanno, che il nostro rapporto è sempre stato forte, quindi fortunatamente ci lasciano nella nostra piccola, momentanea, bolla.
"Mi sei mancato" mi sussurra nell'orecchio.
E vorrei solo trascinarlo fuori di lì, chiuderlo nella mia camera d'albergo e non farlo uscire mai più."Anche tu" gli dico.
E per un momento, l'asse del mondo, sembra al posto giusto.
La giornata scorre veloce, leggiamo il copione, Noel sembra entusiasta, è una giornata per lo più felice per tutti, l'addetto ai social media ci comunica che la notizia del ritorno di Noel ha fatto rapidamente il giro del mondo e il fandom è impazzito, lo guardo sorridere orgoglioso e mi sento orgoglioso di lui.
Poi mi ricordo che non abbiamo ancora effettivamente parlato, e appena posso, corro a chiudermi nella mia camera per cercare di schiarirmi le idee, e riprendere fiato, lasciando Noel a recuperare il tempo perduto con gli altri e a qualche intervista.
Sono ancora seduto con la schiena contro la porta le gambe portate fino al petto e la testa tra le mani, quando, qualche ora dopo, sento bussare.
Una
Due
Tre volte.È lui.
Lo so.
Non c'è bisogno di chiedere chi è.
Esito.
So che questo è il momento.Quello che aspettavo da una vita, quello che, comunque vada, cambierà le cose. Per sempre questa volta.
La mia mano trema mentre giro la maniglia.
"Ciao"
"Ehy"
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OLTRE LA SCENA
FanfictionPer chi, come me, ama i Camel tanto quanto i gallavich. Sognare, non costa nulla infondo.