Parte V - Fidarsi

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Roger vorrebbe coricarsi, ma non prima di chiarire quale sia il proprio posto a dormire.

"Beh, donna! Il letto è uno ed è il mio, quindi dormi a terra", afferma con aria stanca e infastidita.

"Per me va bene, in fondo, sono solo un'estranea", ribadisce la donna irritata.

Allora, Rouge si stende a terra e porta le ginocchia al petto, raggomitolata come una gatta. Percepisce la superficie del legno, gelido e sconsolante.

Intanto, l'uomo si sveste, cominciando dal suo mantellone da capitano. Poi lascia la camicia e dopo i pantaloni. Dopodiché si accomoda nel letto e mettendo una mano sotto il capo, fissa la bella donna.

Lei imbronciata, si volta repentinamente dall'altra parte, infastidita, ma rossa in viso.

"Che cosa hai da guardare? Abbi la decenza di lasciarmi riposare" dichiara la donna.

Il capitano sogghigna, divertito da quella scena surreale. "Il letto è piccolo solo per me."

Lei sbarra gli occhi, si aspettava che un commento del genere venisse fuori prima o poi, ma non in quel preciso istante. "Ma cosa ti passa per quella testa, pervertito!"

L'atmosfera si carica di tensione e Rouge si raggomitola sempre più su se stessa, mentre Roger persiste. "Si vede che hai freddo, bella. Avanti, non ti tocco. Solo, non voglio ritrovare un cubetto di ghiaccio domani mattina, ma te."

La donna rimane colpita dalle sue parole, anche se la poetica di quel pirata è a dir poco disastrosa. Si alza lentamente e si avvicina al letto, il passo quasi impercettibile, non convinta di ciò che sta facendo. Si infila sotto le avvolgenti coperte e Roger mantiene la promessa girandosi dall'altro lato.

Restano schiena contro schiena.

Rouge sente uno strano brivido, eppure ora non dovrebbe sentire più freddo.

Si gira e allora anche Roger si volta.

I due si fissano come ragazzini appena conosciuti. Si avvicinano con calma, quasi spinti da una mano invisibile e si ritrovano l'uno sulle labbra dell'altra.

Un bacio caldo, travolgente, che cancella ogni pensiero ed elimina ogni confine.

Appena si distaccano una strana sensazione li travolge. Il volto di Rouge si tinge di un delicato rossore, mentre Roger rimane impietrito, quasi sorpreso da sé stesso.

A quel punto tutto è chiaro.

La donna poggia le sue morbide mani sul volto del Re dei Pirati e lui le afferra i fianchi. La sua presa è imponente, ma gentile allo stesso tempo.

Il loro bacio diventa rovente e continuano sempre più intensamente, tutta la notte.

Ad un certo punto, però, il sole sale e si scambia con la luna.

Rouge si ritrova sul petto di Roger, mentre lui ronfa in un modo indescrivibilmente rumoroso.

La donna si alza, poggiando qualcosa che le coprisse il corpo. Lascia la stanza silenziosamente e si dirige in cucina.
Anche Roger, dopo un po', scende dal comodo letto e si veste, cercando poi la sua nuova dolcissima metà.

"Capitano. Abbiamo calcolato male le tempistiche, non arriveremo domani sull'isola di Haibisukasu, ma oggi." Gli fa notare uno dei suoi sottoposti.

Roger si tocca il mento, ci riflette un secondo, ma gli viene da sorridere spontaneamente. "Va bene, non è un problema."

Il capitano si mostra essere diverso dal solito. Sembra apparire più libero, rispetto a quanto non fosse già di suo. Ogni tanto ridacchia da solo, si mostra gentile e disponibile. Sebbene si comportasse così quasi ogni volta, quel giorno lo si rivela alla massima potenza. Senza contare che lancia strane occhiate alla bella Rouge.

Qualche ora dopo, il vascello è ancorato all'isola, giunti a destinazione.
Roger dà diversi ordini ai suoi compagni, a seconda dei loro compiti, c'è chi sorveglia la Oro Jackson, chi si occupa di fare scorte, chi sistema le provviste e chi si occupa di tenere alta la guardia.

Dopodiché, prende con dolcezza Rouge per la mano e la porta lontano da tutti e da tutto. Sono diretti sotto un maestoso albero centenario circondato dal profumo intenso dei fiori di Ibisco che si espandono nell'erba circostante. Un paradiso naturale che riempie il cuore di Roger unicamente di pace e tranquillità. La donna appare felicemente meravigliata e si guarda attorno con curiosità.

Si siedono nei pressi del grande albero, immersi nel verde e protetti dai suoi lunghi rami colmi di foglie vibranti. Si scambiano più di un bacio, ispirati dal momento.

Trascorrono attimi di serenità e leggerezza, finché Roger non si allontana per cogliere uno di quei fiori e porlo alla sua amata.

"Rouge voglio donarti questo.
Perché sei straordinaria, forte, coraggiosa e sopratutto bella. Il tuo inebriante profumo accarezza la mia pelle e i tuoi splendidi occhi incantano il mio animo. Come sono diventato poeta, non ne ho la minima idea. Rouge tu mi fai battere il cuore e lo fai uscire dal petto."

Lei lo osserva ammaliata, sorride divertita dal grosso, ma buon gigante. Accetta senza alcun dubbio il bellissimo fiore dal colore rosa e lo ripone nei suoi lunghi capelli biondi, quasi rosei e riflessi dal sole.

"Roger... Io mi fido di te."

Proferite queste semplici parole si aggrappa all'amato che ora non ha più segreti per lei.

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