New adventure

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Trovo imbarazzante il fatto che  una ragazza di 20 anni sia qui a sprecare la propria vita in una cazzo di pizzeria che puzza di formaggio andato a male e di uomini sudici che non pensano ad altro se non mangiare. Come ogni mattina, da ormai 2 mesi mi sveglio alle cinque, sono stanca morta la mia amica Cristina sta ancora dormendo e non voglio svegliarla cosi mi alzo facendo attenzione a non inciampare su me stessa ma aimè la mia missione fallisce miseramente quando cado come un sacco di patate dopo essere andata a sbattere contro lo sgabello, lo odio e soggetto dei miei crimini,ovviamente cado con la grazia di un elefante e ovviamente sveglio Cristina che come immaginavo inizia a prendersela con me, ma oggi mi sono svegliata male e non sto neanche ad ascoltarla, mi alzo la guardo con uno sguardo di scusa ed esco dalla nostra camera per dirigermi in bagno dove mi faccio una meritatissima e rilassantissima doccia, mi da un senso di piacere sentire l'acqua calda scendere e appoggiarsi sul mio corpo freddo, come una reazione chimica mi provoca dei brividi che partono dalla schiena fino ai piedi, mi provoca piacere.                                                                                                                                                                                                  la doccia è un luogo rilassante dove poter pensare senza tutte le teste di cazzo presenti nel mondo. Dopo mezzora di meritato riposo esco mi avvolgo un asciugamano e mi osservo allo specchio e ogni volta sempre la stessa domanda, 'come ha fatto una ragazza uscita con 100 all'esame di maturità al liceo scientifico ad essersi ridotta a cameriera?' 'dove è finita la ragazzina piena di speranze che sognava di andare in America per vedere realizzare il suo sogno?' mi ripeto le stesse cose ogni giorno quando mi guardo allo specchio; alcune persone mi hanno chiesto se sono orgogliosa di ciò che sono, io a questa domanda non ho mai risposto e penso che non riuscirò mai a rispondere, non sono orgogliosa della mia vita ma di certo non sono pentita della scelta che ho fatto. Andarmene dall'Italia è stata una tra le cose migliori che io abbia mai fatto nella mia vita, non che non mi piaccia il mio paese, ma non era il mio posto, non era li che io dovevo restare, non era li dove io volevo vivere la mia vita.

Dopo essere uscita dal mio stato di trans,ho ripreso la mia routine quotidiana cioè: asciugarmi mettere la divisa del lavoro, quella odiosa maglietta rossa con una sola scritta posizionata esattamente sul seno "DA JOE" odio quella scritta odio quella pizzeria e odio il proprietario ma purtroppo non posso andarmene perché se nò non avrei i soldi per pagare l'affitto, io con i soldi che guadagno dovrei pagarmi gli studi ma, a dire la verità ho smesso di studiare dopo la morte di mio padre. Lui voleva che io diventassi qualcosa nel mondo della medicina,volea che mi laureassi ad harvard e che diventassi la sua dottoressa come facevamo quando io ero piccola, lui il paziente e io la temeraria che lo curava mi manca; mi manca il suo odore ma non cerano più rimedi per curarlo, le ho provate tutte, ma ne i soldi ne i medici hanno voluto collaborare lui se ne andato, mi hanno strappato l'unica cosa che mi teneva ancora in piedi.                            Misi solo un filo di correttore con del mascara giusto per non risultare un perfetto zombie, legai i capelli in una coda di cavallo e ai piedi misi le mie amate adidas.

Arrivai al lavoro alle 7 precise e il mio capo era già li ad aspettarmi, mi odiava e mi dava sempre i compiti più difficili e faticosi mi preparo vediamo oggi quanto stronzo può essere.            -Bene, bene Meredith oggi dovrai fare le consegne a domicilio-                          -Buongiorno anche a lei signor Joe comunque per quelle con c'era l'addetto apposta?-                                    -Si ma oggi si è dato malato e quindi chi meglio di te poteva andare a svolgere un lavoro del genere?, per cui preparati perché fra poco inizi, AH quasi dimenticavo poi durante la chiusura pomeridiana e anche sta sera rimani te a pulire, io non ho voglia-                                                         -Come? ma come pensa che possa fare una cosa del genere ho una vita anche io-                                                      -Benissimo allora se non lo farà domani può anche non disturbarsi a venire-                                                         -E va bene mettere apposto io-                                                                                                                                                               Venivo usata quello era il mio ruolo, fare la schiava era diventata ormai una cosa normale ma ho bisogno di questo lavoro non posso fare altrimenti. Stavo per piangere, ma poi ripensai che io a queste persone non devo mostrare le mie debolezze devo mostrarmi forte, perché solo in questo modo un giorno loro si pentiranno di avermi trattata come uno zerbino e prima o poi la mia vendetta arriverà. Mi ricordo che un giorno con mio padre andammo a magiare in un ristorante cinese dove mi diedero un biscotto della fortuna, il mio bigliettino diceva 'passaci sopra alle cattiverie degli altri ma non dimenticarle perché un giorno pregheranno per avere anche solo il tuo sguardo puntato su di loro' questa è stata la mia frase di ispirazione, inoltre prima della sua morte me l'ha recitata anche mio padre, quindi per me è molto importante.

Erano ormai le 11.30 quando arrivò la prima prenotazione cercai sul telefono l'indirizzo e notai che si trovava proprio di fianco a casa mia così mi incamminai e quando arrivai li....

 TO BE CONTINUED.....

EHY girls come vi sembra il primo capitolo, accettabile? speriamo fatemi sapere nei commenti cosa vi aspettate dal secondo capitolo e magari se vi va datemi dei consigli su come poter migliorare la storia. Se volete trovarmi su altri social potete trovarmi su instagram con il nickname di :gaia_dallas /wwe_rollins_mylife /the.dream.is.real per le 2 fanpage cerco di aggiornare quotidianamente. Mentre su twitter mi trovate come : gaia_ohio                                                    Inoltre se vi va lasciate una stellina... ho finito  con le presentazioni credo appare che per chi non lo avesse capito mi chiamo Gaia. Vi saluto, ci vediamo al prossimo capitolo

Seguendo i tuoi passiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora