Good time for a change

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Josh si sente libero, nel vero senso della parola, ma è anche molto nervoso e preoccupato.
Eccolo lì, sulle scale della sua casa. Della sua nuova casa.

'Le mura hanno il colore delle mele' pensa, osservando e studiando ogni particolare dell'esterno dell'abitazione.

Ci sono due finestre color nocciola ai lati della porta, un piccolo prato pieno di margherite ed un mandorlo di media altezza sulla destra.
È davanti alla porta ora, color nocciola anche quest'ultima.

Gli piace, anche troppo direi.
Non vede l'ora d'entrare.

Gli tremano le mani,
non sa con precisione perché,
ci mette qualche secondo in più per riuscir ad aprire la porta mettendo le chiavi nella serratura.
Ecco.
La porta si apre silenziosa, Josh fa un passo in avanti, due, tre, osservando felicemente la sua nuova tana.
Le mura non sono bianche come il latte, "color panna, lo adoro" dice, senza rendersi conto di star parlando a voce alta.
Ma in casa era solo,
Non lo avrebbe sentito nessuno comunque.

Nella stanza principale, il salotto vicino l'entrata, c'è un divano a quattro posti ed un altro singolo di color rosso carminio, una Tv, uno stereo ed una radio, vari porta dischi e scaffali vuoti, come anche le mura.
La cucina e il bagno sono okay, la camera da letto però troppo vuota, come il salotto.
"Josh, è ora di cacciare te stesso".

Due ore dopo quell'abitazione era decisamente 'La casa di Josh Dun'
Ora le mura sono piene di foto scattate da lui stesso, gli scaffali pieni di polaroid, un giradischi, album e libri. Le mura sono state coperte da poster dei the Smiths, Joy Division, Aerosmith, The Beatles e David Bowie.
La sua batteria e lì nel lato opposto del salone, quel posto era particolarmente prefetto per la sua compagnia di avventure. Si sente davvero soddisfatto.

Decide di mettere un disco degli Smiths, Hatful of hollow.
"Devo chiamare Ashley e farle sapere tutto" pensa, "tra cinque minuti magari" aggiunge. Chiude lentamente gli occhi, si mette comodo e si addormenta, seduto sul divano, per due lunghe ore.

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