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Josh non vede l'ora di chiamare la sorella e raccontarle tutto.
La mattina seguente, un giovedì soleggiato, appena sveglio si lava la faccia e corre subito al telfono.
Questa volta chiamerà lui, come avrebbe dovuto fare qualche giorno fa.

"Pronto?" chiede Ashley con voce debole.
"Ashley sono Josh, ti ho svegliata, scusami"
"Buongiorno!" si riprende subito, "che mi racconti?" aggiunge.
"Ash ho fatto amicizia ieri sera, si chiama Tyler, suona, canta, scrive, è fantastico!"
Nominando il nome di quest'ultimo Josh diventa subito elettrizzato.
Anche Ashley lo è, è così fiera di suo fratello, finalmente.

"Oh e ci sono anche Jenna, Michael e Matty, sono davvero simpatici" aggiunge.
"Sono felicissima Josh, poi me li farai conoscere, vero?"
"Certo Ash"
Parlano poi della casetta per gli uccelli che ha costruto il nonno, i saluti dalla mamma e del nuovo compagno di sua sorella minore.
Si salutano poi, sperando di poter parlare con la stessa positività la prossima volta.

Josh si avvicina alla finestra,
Tyler dovrebbe essere già sveglio,
Ma le finestre sono chiuse, la casa color latte non aveva ancora ricevuto la sua punta di colore, Ty.

Perché dorme ancora?
Ieri ha detto a Josh che odia svegliarsi tardi come molti.
Preferisce le silenziose 07:00  del mettino.

Sarà successo qualcosa?
E se ha solo più sonno del solito e ha voglia di dormire?
Sotto le coperte calde in questa mattina soleggiata, ma ventilata e fredda.

"Aspetterò ancora un po'"

Passano un'ora e venti minuti.
Le finestre in legno non hanno ancora mostrato la luce a quel Girasole.

Prova a chiamarlo.
Nessuna risposta.

"Andrò da lui" pensa.
E così fece.

Entra dal portone di quella struttura di quel bianco leggero, come le nuvole presenti in cielo quella mattina.
Quarto piano, una piccola scritta dorata sulla porta, "Tyler R. Joseph".
Bussa al campanello.
Una...due...tre...quattro volte.
Non apre.

Ma certo, la chiave di riserva.
Ce ne sarà di sicuro una da quelche parte.
Josh cerca per qualche minuto.
Eccola, attaccata sotto la piccola targhetta sulla porta.
Entra lentamente, senza far rumore.
La casa di Tyler ha un'odore dolce, ricorda la crostata di mele.
Josh ride pensando ai vari dolci associabili a quell'odore adorabile.

Eccolo lì, dorme steso sulla poltrona accanto alla finestra, con una penna e il suo amato quadernino sulle gambe, la coperta color arancio e marrone caduta a terra, vari fogli stracciati sulla pancia e sparsi ovunque sul parquet.
Ci sono dei biscotti e il suo ukulele sul tavolino di fronte la poltrona, vari dischi sul grande divano al centro della stanza e varie matite sul tappeto.

Ma ben al centro di quel gran disordine c'era lui.
Le sue guance rosee ,
Le mani stanche,
I capelli leggeri sul naso.
La pace che trasmette da sveglio,
Ma soprattutto quando dorme.

"Tyler?" scuote il ragazzo delicatamente, "sveglia, Tyler?"
"S-si?" sbadiglia per poi fare un piccolo salto sulla poltrona, "J-Josh, co-cosa ci fai qui? Che ore sono? Oh guar-guarda che disordine, aspetta"
Dice velocemente afferrando tutti i fogli sul pavimento infilandoli nel suo quadernino.
"Sono le 11:30 Tyler, ho notato le tue finestre ancora chiuse, ho voluto accertarmi che tu stessi bene, se vuoi vado via"
"No no no, resta, ti prego, scusa il gran casino, ieri sera scrivevo e...e ho perso la condizione del tempo"

Josh avrebbe tanto voluto sapere cosa stesse scrivendo Tyler, ma per non sembrare troppo invadente (siccome è già entrato in casa sua alle 11 del mattino senza il suo permesso) decide di non dir nulla. Prima o poi glielo chiederà.
La casa di Tyler rispecchia perfettamente quest'ultimo, corso subito in cucina a prendere qualche ciambella e del caffè da condividere con Josh.

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