1. One Problem...you

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Era iniziata la mia routine
-Sei cretino o cosa?!-
mi alzo aggiustandomi la maglia e i capelli dopo ciò inizio a parlare
-Vattene testa di CAZZO!-
mi asciugai una lacrima innocente, l'espressione di Zayn è a dir poco ghiacciante
-Cosa mi hai detto?! testa di cazzo?...a me?!-
Non risposi, incontrai le sue iridi marroni erano piene di rabbia
-Vedo che hai perso la lingua Miller, anzi scusa...VERGINELLA-
tutti gli spettatori si misero a ridere compreso Zayn
-Per questa volta la passi liscia...- si avvicinò a me prendendomi la maglietta
-Ma la prossima finirai davvero male- lasciò la maglietta e sene andò insieme al suo gruppetto dei bulli della scuola e con le loro ragazze dove c'era anche Kristal.

Le lezioni erano ormai terminate e cosi andai a casa come sempre a piedi
-Guarda chi si ritrova?!-
Ancora lei, per chi non lo avesse ancora capito la mia peggior nemica, Kristal, mi voltai e la guardai male, vidi accanto a lei un ragazzo coi capelli marroni e dei ricciolini, gli occhi color giada e un fisico anche lui ben scolpito
-Mi stai ascoltando?!-
La guardai male
-Non credo che mi interessi sapere quante volte ti sia fatta tutta la scuola- gli feci un sorriso falso e girai i tacchi.

Finalmente a casa
Appoggiai lo zaino vicino alla porta e urlai
-Sono a casa!-
nessuna risposta, eppure non mi hanno avvisato che...ah già ha detto che dovevo preparare la cena per questa sera, andai in cucina e pranzai con un panino
-Che cosa ci sarà in televisione?-
Mi buttai sul divano e accesi la TV, dopo aver fatto lo Zapping dei canali decisi di vedere "Teen mom".
<<Dindonn>>
Chi cazzo è a quest'ora a disturbare?!
-Chi è?-
nessuna risposta di sicuro sono i testimoni di Geova, quelli non sanno trovare un lavoro decente invece di rompere il cazzo?! mi misi sul divano e mi addormentai.
<<Drinn,Drinn>>
Il telefono, chi è il testa di cazzo che disturba a quest'ora?
-Pronto?-
-Tesoro?-
era solo la mamma
-Dimmi -
-Questa sera non torno sarete solo tu papà-
Da quest'ultime parole deglutisco rumorosamente
-Se dovesse succedere qualcosa chiama la Polizia,
va bene?-
-Mamma non prendiamoci per il culo... non hanno mai fatto nulla... fa schifo la polizia poi saprei già come difendermi se lui mi vuole picchiare -
Già mio padre ogni volta che tornava a casa incazzato se la doveva sempre rifare con me o quando era ubriaco, in fin dei conti non gli è mai importato di me e della mamma
-OK....devo tornare lavoro, mi raccomando-
Sbuffai e attaccai; Vidi l'ora nel mio telefono 19.30 sarebbe arrivato a momenti cosi mi misi a fare la pasta e apparecchiai per due.
<<Dinn,Donn>>
Eccolo, la paura iniziò a prendere il sopravvento ma non potevo farglielo vedere, andai ad aprire
-Ciao babbo-
Era incazzato come non mai
-Togliti lurida troia-
Cazzo era incazzato e aveva anche bevuto molto
-È pronta la cena-
Mio padre mi squadrò da capo a piedi e disse
-Sei una figlia di merda...non capisco ancora il motivo perché ti trovi qui...nessuno ti vuole-
A quella frase mi iniziarono a cascare le lacrime sembravano che si volessero seguire
-Smettila di piangere!-
Mio padre odiava quando qualcuno piangeva
-Scusa, un momento di debolezza- mi asciugai le lacrime, ma non feci nemmeno in tempo ad alzare lo sguardo che mi arrivo uno schiaffo, da farmi andare a sbattere la testa contro il muro, notai che si stava togliendo la cintura odiavo quando pioveva prendere quella per picchiarmi, mi alzai da terra e iniziai a sfuggire da quella cintura ogni tanto mi prendeva la gamba o la schiena ma non potevo perdere se lo avessi fatto mi avrebbe picchiato di più, ci fermammo quando iniziò a suonare il campanello
-Vai ad aprire troia-
annui e mi avvicinai alla porta, la aprì e ci trovai mia mamma
-Ciao tesoro-
feci un sorriso finto ma a quanto pare ero molto brava a mascherare il dolore che provavo ora
-Ti ha picchiato?-
-N..no tranquilla mamma-
-Uff...che sollievo-
si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla testa
-Vai a mangiare che sennò si raffredda-
-Va bene tesoro, dove vai te ora?-
-Vado a fare una passeggiata, non aspettarmi-
e così uscì dalla porta e in men che non si dica andai a fare una passeggiata ai giardini, odiavo la mia famiglia ero l'unica che potevo proteggere mio fratellino...se fosse ancora qui...quel pezzo di merda non è mio padre! e così mi misi a piangere
-Perché piangi?-
Alzai lo sguardo e vidi il ragazzo di questa mattina
-Non sono cazzi tuoi- così detto mi alzai,ma venni fermata da un graccio, era così forte e grande la sua mano rispetto alla mia
-Mi chiamo Harry-
-Mary- dissi mentendo e sperando che ci cascasse
-Non è vero- mi sorrise, aveva delle fossette da mozza fiato
-Deborah- gli sorrisi
-Come mai da queste parti?-
-Non capisco.... che cazzo vuoi da me Harry?!- sbottai
-Non lo so ogni volta che vado in un posto ti trovo sempre!-
-Vuol dire che da oggi in poi mene starò chiusa in casa- strattonai il mio braccio dove ancora luilo stava tenendo
-Devo andare- dissi a bassa voce
-OK, ciao Deborah-
mene stavo per andare quando mi prese il telefono dalla tasca e registrò il suo numero
-Chiamami quando ti senti sola o triste- e mi fece l'occhiolino, io no. risposi ma sapevo che ormai la mia faccia non era più pallida ma rosso fuoco.
Ritornai a casa e mi misi il pigiama che consisteva in pantaloncini e una cannottiera rosa.
Mi misi sotto le coperte e ripensai a tutto quello che era successo dalle botte di Zayn, alla conoscenza di Harry; Ora che mi ci fai pensare...presi il telefono e andai nella rubrica...eccolo li...Harry...Harry Styles

I'm sorry if i say &quot;I need you&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora