Quanto tempo era passata dall'ultima volta?
Un po' meno di un anno.Qualche settimana prima avevo festeggiato il mio tredicesimo compleanno. Ciò significava che era anche passato un anno dalla mia caduta.
Avevo ricevuto un coltello in regalo. Era particolare, rosso con dei ghirigori dorati. Avevo la passione per l'incisione quindi avrebbe fatto al caso mio. Tutti i tipi di incisione.
Anche quelli sugli umani.
Perché loro continuavano a cadere.Era il nostro giro di ronda settimanale, ci piaceva andare alle rovine a giocare con i puzzle. E, naturalmente, a sorvegliare l'entrata. Non sentimmo la caduta, sentimmo più qualcosa che sbatteva contro la roccia, come se qualcuno stesse pendendo a pugni la porta.
Infatti dietro ci trovammo un bambino. Era vestito come un Karateka, con una bandana in testa e dei guanti spessi. Stava, per l'appunto, prendendo a pugni la porta. «Ciao, come ti chiami?» Gli chiese Asriel. «Jacob! Cosa sei tu? Sembri una capretta» Asriel fu dapprima sorpreso, poi scoppiò a ridere. «No, non sono una capretta, sono un essere speciale però. Vieni, ti faccio vedere come funziona questo mondo» Aveva letto un libro sugli animali terrestri qualche giorno fa e si era ricordato cosa erano le capre. L'aveva presa sul ridere, heh.Quel bimbo non stava mai fermo, era una trottola. Saltava, tirava pugni in aria. I miei sospetti furono confermati: anima arancione.
«Sembra uno di quei sacchi che uso per allenarmi!» Disse il bimbo davanti al manichino. E ci tirò un pugno.
Brutto segno.Continuammo a camminare per le rovine, non potevamo portarlo a casa. A un certo punto incrociammo un Whimsun, che chiese battaglia al nuovo arrivato.
«Ciao! Cosa sei?» Il mostro si infastidì, tutti sanno che è un frignone. Rispose attaccandolo. «AAAAAH!» Il bimbo venne colpito, colto di sorpresa. «Ma allora sei cattivo!» Asriel provò a spiegargli come funzionava la lotta ma ormai era troppo tardi. Aveva il pugno pronto.Poi cadde a terra.
Con il mio coltello nella schiena.
Lo avevo lanciato in automatico.
Asriel mi guardava impietrito mentre il Whimsun fuggiva. Io mi ripresi il coltello.
«Beh, hai il contenitore?» Silenzio.
«Allora?» «Si... S- si...» Raccolse l'anima arancione che galleggiava, era frastornato.
Pulii il coltello nel ruscello. «Asriel, sai che l'anima l'avremmo dovuta raccogliere in qualche modo, no?» Guardava a terra. Aveva capito, però era dispiaciuto lo stesso.
«Sarà meglio che di questa parte me ne occupi io» Annuì lievemente.Tanto io non provavo alcun rimorso.
Prima di ripartire, presi la bandana e i guanti. Potevo ricavarci qualcosa.
Lasciai il primo in un baule all'inizio della città, dovevo inventarmi una storia credibile e non potevo portarli entrambi.
Mentre Asriel prendeva i panini da Grillby passai dall'emporio e vendetti gli oggetti. Ricavai 25G. Non era molto ma erano comunque i miei primi soldi.«Sai...» Asriel cominciò a parlare. «Pensavo a cosa succederà se raggiungiamo il totale. Ne ho un po' paura a dire il vero, ma mi sento più sollevato. So che ne varrà la pena, la gioia sarà più grande del dispiacere. Dobbiamo proseguire, Chara»
Puoi dirlo forte Asriel.
Ne mancano ancora 5.
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A Story of LOVE
Fanfiction«Ripensamenti?» Ero davvero pronta a lasciarmi tutto alle spalle? Ero davvero pronta a rinunciare ora che avevo trovato la felicità? ... «Questo piano era solo una stupida idea, rientriamo» [Trigger warning: violenza]