CABIN FEVER (parte 1)

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I giorni passano uno per uno, e Trash non menziona neanche una volta di tornare al laboratorio. So che sta aspettando che sia pronta e, dato che neanche io ne ho più parlato, devo non esserlo.

Le cose stanno cominciando a sistemarsi, e non sono più tanto male, date le circostanze.

Beh, sì, c'era quella volta in cui ho pensato di darmi una rinfrescata mentre Trash era alla ricerca delle sue cianfrusaglie, ma lui è tornato a casa inaspettatamente presto trovandomi bagnata e senza maglietta vicino al barile dell'acqua. Quindi io ho urlato e sono caduta mentre cercavo di nascondermi dietro una pila di scatole. Alla fine le contusioni se ne sono andate insieme al mio orgoglio.

E il nostro "lavoro di squadra" sta definitivamente andando meglio. Ci sono stati dei momenti abbastanza spaventosi, mentre eravamo tra le rovine di quello che una volta era un supermercato. Non eravamo nemmeno entrati che Trash ha indicato un punto nell'orizzonte — tre Muti, ancora abbastanza lontani ma stavano camminando nella nostra direzione. Era come se ci avessero notato nello stesso esatto momento. Improvvisamente, tutti e tre hanno preso a correre. Trash ha estratto la sua pistola e mi ha ordinato di entrare nell'edificio. Ho fatto come diceva, ma non prima di afferrarlo e trascinarlo via con me. Ci siamo nascosti in un corridoio vicino ad una finestra rotta e abbiamo aspettato, ma i Muti non sono mai arrivati. Dopo un po', ci siamo entrambi alzati e abbiamo controllato all'esterno. Non c'era niente fuori. Trash ha detto che non sapeva cosa avessero visto, ma di sicuro non potevamo essere noi. Siamo stati fortunati.

Questa mattina, mi sveglio sentendo Trash che esce dalla porta. I suoi occhialoni di protezione sono sulle sue coperte, quindi non dev'essere ancora partito. "Beh," penso, "me l'avrebbe detto se avesse voluto portarmi con sé." Mi giro dall'altra parte e chiudo gli occhi.

Improvvisamente la porta si spalanca e Trash entra correndo. «Niente ricerche oggi!» dice.

«Che succede?» È visibilmente scosso — o meglio, infastidito.

«Guarda tu stessa.» Non appena apro la porta, la vedo. La Nube Rossa è vicina. L'orizzonte ha sempre avuto quella strana strisciolina tinta di rosso, ma oggi è più vicina che mai. Ormai circonda da ogni parte la baracca, e non si vede niente attraverso quella nebbia scarlatta. Mi ricordo di cosa mi ha detto Trash, tutte quelle settimane fa. "Se ti trovi in mezzo a quel fumo, probabilmente avrai un biglietto omaggio verso Mutilandia."

Chiudo la porta prima che quel fumo ci raggiunga, e mi giro verso Trash.

«Dovrei urlare in preda al panico adesso?»

Trovo confortante il fatto che sembri più infastidito che preoccupato. «Eh, a volte succede. Arriva fin qui e devi rimanere chiuso dentro. Comunque, dovremmo controllare che non ci siano dei buchi nelle pareti. Sai, tanto per essere sicuri.»

Non c'è bisogno di dirmelo due volte. Entrambi raccogliamo coperte e pezzi di legno e metallo e cominciamo a coprire ogni più piccolo buco o crepa nella baracca. Quando Trash è soddisfatto del nostro lavoro, ci sediamo entrambi in silenzio — lui sul pavimento e io sul letto.

Dopo qualche istante di silenzio, chiedo: «Quindi... cosa facciamo adesso?» Trash fa spallucce e si sistema sotto le coperte mettendosi le mani sotto la testa. «Aspettiamo. Cerca di tenerti occupata.»

«E per quanto tempo?»

Non risponde.

«Trash, per quanto tempo?»

«Non lo so. Forse per il resto della giornata. O forse... di più.»

È tutto quello che riesco ad ottenere da lui.

Sonnecchia per la maggior pare della mattina, poi si alza e comincia a lavorare sulla pila di rifiuti vari nel pomeriggio. Io non ho niente da fare. Per la prima volta mi rendo conto di quanto sia importante avere qualcosa di utile da fare qui fuori.

Alla fine, per passare il tempo, decido di riordinare la baracca. Ma è più facile a dirsi che a farsi, con quelle pile su pile di cose da sistemare. Mentre mi do da fare, parlo un po' con Trash. Inevitabilmente, come potevo anche immaginare, la conversazione si concentra semplicemente su battutine e scherzi, e ad un certo punto le mie guance cominciano a farmi male per aver riso così tanto. Probabilmente non sarebbe molto saggio incoraggiarlo, ma devo ammettere che è un tipo piuttosto divertente.

La baracca è così ridicolamente piccola e stipata che alla fine decido di arrendermi al disordine. Intanto Trash comincia a focalizzarsi sempre di più su quello che sta facendo, così la conversazione si spegne.

Più tardi ceniamo in silenzio, aspettando che il sole tramonti. E così il giorno più noioso immaginabile finisce, e mi addormento con la speranza che domani la Nube Rossa se ne sia andata.

~

COMMENTO AUTRICE:

Non aggiorno da anni. Tipo tre. Ma ho trovato questo nelle bozze, e ho pensato di pubblicarlo. In realtà ci sarebbe molto di più... solo che devo sistemarlo. Ma mi sembrava un buon ritorno pubblicare subito qualcosina. I capitoli li dividerò in parti, perché sarebbero lungherrimi nell'originale.

Ah, ultimo dettaglio. Mancano tipo 10 giorni alla prima prova della mia maturità. E io scrivo da un intero pomeriggio una cosa che leggeranno in due gatti.

Sto male, sì.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 10, 2018 ⏰

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