La cosa che più la colpì, prima ancora della consapevolezza che sarebbe affogata, fu la nausea.
Se non si fosse ritrovata ad annaspare disperatamente alla ricerca di ossigeno, probabilmente avrebbe vomitato, tanto le si contorceva lo stomaco nella pancia. E quella nausea opprimente, assieme alla confusione dovuta al fatto di essersi ritrovata in acqua quando un istante prima era a casa sua, le impedivano di distinguere il sopra dal sotto, costringendola a continuare a muoversi nel disperato tentativo di sopravvivere.
Sapeva nuotare, anche piuttosto bene, avendo vissuto tutta la vita in una città di mare, ma non era preparata a ritrovarsi in acqua completamente disorientata e scombussolata.
Le pareva di lottare contro le onde e la corrente da ore, quando la confusione di bollicine attorno a lei aumentò, come per un tonfo, e in un momento realizzò che non ce l'avrebbe fatta. Non aveva più fiato e la testa stava diventando pesante, faceva anche fatica a muovere le gambe.
Le bruciavano la gola e i polmoni in maniera insopportabile e sentiva l'acqua gelida torturarle le membra come migliaia di piccoli aghi.
Ma nonostante fosse ormai convinta di annegare, non riusciva a rassegnarsi e a smettere di muoversi.
All'improvviso, però, si sentì afferrare sotto le ascelle da quelle che non potevano essere altro che due braccia.
Il primo istinto, quando finalmente si ritrovò in superficie, fu di inspirare bruscamente.
Ovviamente fu una pessima idea. I suoi polmoni si ribellarono con violenza e lei si ritrovò ancora senza fiato, ad annaspare alla disperata ricerca di aria, mentre la stessa persona che l'aveva tratta in salvo la teneva a galla con la schiena contro il suo petto. Vi si appoggiò completamente, troppo esausta per pensare al fatto che non sapeva chi fosse, che la stava trasportando in una direzione che non conosceva e che era...
Nuda.
Aveva appena realizzato questo mastodontico dettaglio con un angolo della mente, che lui la issò con forza e rapidità su una barca, quasi senza che lei se ne accorgesse. Si sentì adagiare sul fondo di legno della piccola imbarcazione e vide il volto sconvolto del suo salvatore attraverso le lacrime di fatica e paura che le offuscavano la vista.
Aveva rischiato di morire.
Il pensiero le attraversò i pensieri con una lucidità che la portò a riversare accanto a sé tutta l'acqua che le riempiva il petto, iniziando poi a tossire convulsamente con la gola in fiamme.
— Appoggiati a me e sputala tutta, — sentì una voce calda rompere il silenzio che le ronzava nelle orecchie e portare con sé tutti i rumori della sera. Si sentì strattonare in avanti come una bambola di pezza mentre lui faceva di tutto per tenerla dritta, trattenendola tra le braccia contro il suo ampio petto. — Va tutto bene, ci sono io. Ti tengo, sta' tranquilla.
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A tale of Masks and Mist - La Llorosa (Vol. 1)
FantasyQuesta è una storia di maschere e foschia. È una storia di impervi viaggi su vascelli pirati e di tranquilli porti tra le lenzuola. È la storia di un regno sull'orlo della rovina, di una corte dove niente è mai come sembra... né come dovrebb...