Capitolo 1

52.7K 738 94
                                    

Quella mattina mi svegliai stranamente di buon umore.Scesi dal letto quasi subito,cosa che raramente accadeva. Solitamente,non ero proprio la persona più mattiniera del mondo.

Però,in quei giorni,avevo i miei motivi per essere felice,o quasi. Avevo concluso l'università a pieni voti, giornalismo,il campo che da sempre amavo di più.Avevo uno splendido fidanzato,il cui solo pensiero mi fece arrossire.Ci conoscevamo da poco tempo,ma sentivo che la nostra storia sarebbe durata a lungo.Lui era gentile e cordiale, dolce e comprensivo, e molto intelligente.

Insomma, a 23 anni avevo tutto ciò che avevo sempre desiderato.

Dopo aver fatto una doccia veloce,e essermi vestita canticchiando,quasi mi precipitai in cucina,impaziente di fare colazione:avevo davvero molta fame.

Come una doccia fredda,non appena entrai in cucina e mi avvicinai al tavolo,vidi mia madre  affaccendata ai fornelli con un'espressione a dir poco tetra.Era tesa come una corda di violino,l'atmosfera in cucina era orribile,regnava un silenzio innaturale.

-Mamma ?-la chiamai,perchè non si era nemmeno accorta che fossi entrata.

Sussultò come se avesse preso la scossa e il suo comportamento mi sembrò ancora più strano.

-Hey tesoro.-rispose,con voce spenta.

Ne ero certa,qualcosa non andava.La sua voce tremava come se avesse pianto fino a d un minuto prima.

-Cosa c'è?-dissi allora,cercando una risposta a tanto mistero.

-Niente,assolutamente niente.-rispose in tono sbrigativo,rendendomi ancora più nervosa.

-Dovè papà?-domandai allora,sperando di poter essere considerata almeno da lui.

A quelle parole fu come se mia madre stesse per scoppiare a piangere.

Mi avvicinai a lei incredula-Mamma,per favore,dimmi cosa succede.-la pregai ora visibilmente preoccupata.Con un'occhiata intensa,mia madre annuì e mi condusse a tavola,sedendosi vicino a me.

Prese un profondo respiro e mi guardò.-C'è un problema,Zoe.Un problema piuttosto grave.-sospirò e attesi impaziente mentre i miei battiti acceleravano.-L'azienda di tuo padre ha fallito e ha contratto una marea di debiti.Così tanti che potrebbero pignorarci la casa e tutto ciò che abbiamo.-

Il mondo mi crollò per un momento addosso,ma il dispiacere di mia madre mi diede la forza di rimanere impassibile.Dovevo aiutarla,non dovevo lasciarmi abbattere.Tentai di reprimere le lacrime che minacciavano di uscire.Serrai invece le mascelle-Non c'è niente che si possa fare?-

-è questo il punto.-rispose sconfitta mia madre,con gli occhi lucidi.Ci sarebbe qualcosa ma...non è praticabile.-

-Di che si tratta?-le domandai,disperata.

-Ci sarebbe una soluzione per farci almeno mantenere la casa, e avremmo almeno un posto in cui vivere,e poi tuo padre può cercare qualche altro lavoro.-

-Come possiamo tenere la casa?-insistetti,attendendo una risposta.

-Hai presente il Signor Reynolds?-

Avevo presente chi fosse:il nostro padrone di casa.Mi intimoriva da morire,per questo ogni volta che lo incontravo,fingevo di non vederlo,eppure lui mi salutava tutte le volte.

-Cosa ha fatto?-incalzai.

-è disposto a lasciarci casa,se...-esitò per un attimo,poi mi guardò spaventata.-se tu lavorerai per suo figlio.-

Rimasi sconcertata un secondo.-Cosa dovrei fare?-

-L'assistente del figlio,lavora in un palazzo al centro.-

AbductionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora