Capitolo 5

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Il viaggio non fu lunghissimo,circa dieci minuti dopo stavamo percorrendo un viale alberato.

Guardai stupita la vista che si aprì di fronte a noi. Chiamare quell'edificio villa era semplicemente riduttivo.Era gigantesco, si sviluppava su due piani, l'intonaco di un colore chiaro,una tonalità corallo. Di fronte,un giardino ampio ben curato, adornava perfettamente la casa.

-Wow.-mi limitai a dire,la mia mano ancora stretta in quella del Sig Reynolds.

Lo sentii sorridere.-Ti piace?-

Annuii incapace di dire altro. Jamie accostò di fronte al portone,e il Sig Reynolds scese dall'auto.Non appena lasciò la presa su di me,mi sentii per un momento,inspiegabilmente vuota,ma scacciai quel pensiero inopportuno e mi precipitai dietro al Sig Reynolds.

Al portone, vidi una donna piuttosto anziana e dai lineamenti dolci,che mi sorrise immediatamente.-Salve-si presentò-Io sono la governante,Maria.-

Le sorrisi in risposta,il suo sguardo era gentile. -Piacere,Zoe.-

-Signorina Grant.-corresse il Sig Reynolds e lo guardai di sbieco.

Maria annuì con espressione seria e quasi mortificata.Perchè umiliava le persone così?

-Può chiamarmi Zoe,Maria.-la rassicurai,e il Sig Reynolds mi guardò con aria truce e interdetta.

Mi prese per il polso e disse burbero-Ti mostro la casa.-

Mentre passavamo nel salone,ebbi modo di osservare quanto fosse sontuoso e ampio. Due divani color crema erano al centro della stanza,di fronte alla tv. C'era poi una libreria sulla destra.Fui colpita da una bellissimo pianoforte nero che era invece sulla sinistra- Suona?-gli chiesi. Si voltò per lanciarmi una rapida occhiata.-A volte.-rispose laconico.

Sulla sinistra,vidi una porta che si apriva su una cucina spaziosa prevalentemente d'acciaio,ma il Sig Reynolds proseguì dritto,verso una scalinata bellissima.Le scale erano di vetro,lo scorrimano sembrava di marmo.Una volta al piano superiore,disse.-Ci sono tre camere.Una è tua,le altre delle tue colleghe.Ognuna ha un bagno personale-questa informazione già la sapevo.Ma ciò che mi incuriosiva era dove stesse la sua,di camera.

-E la sua camera?-chiesi.

Non mi aspettavo la sua reazione.Mi guardò con un'espressione dura sul volto.-Non deve interessarti.-rispose scontroso.

Lo guardai stupita da tanto astio. Avrei voluto dirgli di darsi una calmata,ma mi trattenni sapendo che non ne sarebbe stato troppo contento.

-Se mi dice qual è la mia camera vorrei andare a riposare.Sono stanca.-mentii.In realtà la mia mente era sveglissima,e lavorava impazzita.Ma il suo comportamento mi stava infastidendo.

Mi guardò attentamente forse intuendo il mio umore e senza una parola,mi portò alla mia stanza. Quando aprì la porta,rimasi colpita.Il letto era matrimoniale,ma senza coperte. C'era un cassettone e un'armadio,entrambi erano di colori chiari,ma la stanza era altrimenti spoglia.VIdi una porta,probabilmente il bagno.-Dove sono le mie valigie?-domandai,poichè non le vedevo.

-Maria le ha sistemate.-rispose.

-Non era necessario,lo avrei fatto da sola-erano le mie cose,per l'amor del cielo!

La sua bocca era sottile-Non potresti apprezzarlo e basta?-mi rimproverò.-Ci sono anche altri vestiti e altre cose.-mi informò.

-Perché?-

-Perché-sottolineò la parola come se stesse spiegando un concetto ad un bambino.-Fornisco sempre nuovo materiale alle mie dipendenti.-

La sua invadenza mi rese ancora più infastidita.-Non indosserò cose che non voglio indossare.-misi in chiaro.Se aveva in mente vestitini e tacchi vertiginosi poteva scordarselo.

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