NdA.
Prima che cominciate a leggere, volevo spiegare questa storia. Prima di tutto è una storia breve (ha solo questo capitolo). Seconda cosa io amo Frozen, tanto da decidere di scivere questa cosa a parte per mettere in risalto Elsa. Lei decide di vivere sola, anche se circondata da parenti e amici. Ma se dovesse capitare l'occasione? Se ci fosse qualcuno anche per lei? Ed è così che è nata "Frost". Spero che vi piaccia. Se così fosse, lasciate un voto o un commento (o anche tutti e due) mi rendereste molto felice. Grazie ♥
Marta. ♥
Elsa sta guardando il tramonto estendersi sul fiordo. È terribilmente troppo bello, dice tra sé. Si allontana dalla finestra. Infila un mantello – più per rendersi elegante che per la leggera freddura di inizio inverno che penetra nel castello - ed esce dalla sua stanza. Anna non c'è. Prende un respiro di sollievo e comincia a girovagare per le innumerevoli stanza presenti. La biblioteca è quella che preferisce di più. Ogni settimana sceglie un libro e lo ama con tutta se stessa; quando lo finisce, torna e ne sceglie un altro. Rimane seduta ore e ore sul divanetto alla sua finestra e legge; fino a che qualche collaboratore non annuncia il suo arrivo. Lungo il corridoio incontra le varie cameriere che l'hanno vista crescere. Sorride loro. La sua passeggiata non è ancora terminata; decide di andare nel salone adibito ai balli e ai ricevimenti. Non lo ricordava così grande. Certo con tutte quelle persone ammassate non c'era molto spazio. Si guarda attorno furtivamente. Sorride; non c'è nessuno. Batte un piede a terra; il tacco tintinna e subito dopo una distesa di ghiaccio inonda la stanza. Non può essere più felice di così. La sua pista di ghiaccio personale. Si stringe nelle spalle e comincia a volteggiare. Sorride. Si sente leggera. Le questioni burocratiche del regno, le pretese dei vari capi di stato. In quel periodo ci si è messo di mezzo anche il fatto che dovesse trovare un marito. Un marito? Io? Elsa aveva buttato le braccia al cielo e si era messa a ridere mentre Kai, il suo più stretto e fidato collaboratore, la guardava senza battere ciglio. Non vuole sposarsi; non ci sarebbe mai stato nessuno per lei. Elsa continua a pattinare. Si sente leggera. Sto volando? Guarda in basso e i suoi piedi sono ancorati al ghiaccio. Anna cerca di persuaderla: "C'è qualcuno per te, ne sono sicura!". Tantissime lettere arrivano ogni giorno da parte dei principi degli altri regni. Ed Elsa è così stanca. Abbassa lo sguardo per osservare il suo riflesso. Tutti la vogliono per la sua bellezza ed il suo regno.
"Nessuno mi vuole per amarmi per quello che sono?" urla. Tanto è sola e nessuno può sentirla. Elsa si lascia sfuggire qualche lacrima. Se lei è destinata alla solitudine, allora ci rimarrà. Un servitore apre la porta e avverte la regina dell'arrivo di un visitatore straniero. Elsa annuisce e lo congeda. Sospira; con un veloce gesto delle mani fa in modo di ritirare il ghiaccio. Questo arriva ad essere una piccola palla di fiocchi di neve tra le sue mani. La lancia in aria; volatilizzata.
Elsa prende un respiro profondo ed esce. Avverte un servitore di far accomodare l'ospite del salone del trono. Veloce torna in camera sua. Una regina non può mostrarsi come tale senza un abito adatto. Non c'è bisogno di nulla. Dalle sue mani cominciano ad uscire fiocchi di neve e frammenti di ghiaccio. Il vestito di un candido azzurro; guanti – che lasciano intravedere le braccia – e mantello leggero. Un velo di trucco le viene passato sul volto da una cameriera.
"Grazie" sussurra Elsa. Prende un altro respiro ed esce dalla sua stanza. Sistema i capelli che ormai lascia liberi; la treccia le scende lungo la clavicola sinistra. Ha un portamento regale, proprio da regina. Quando arriva davanti alla porta della sala del trono, il servitore fa un leggero inchino ed apre la porta. Elsa ha un'andatura lenta; l'ospite può anche aspettare. Mentre sta per arrivare al trono, lancia un'occhiata allo straniero intrattenuto da Kai. Subito i suoi occhi volano al suo abbigliamento. Una giacca blu navy con una striscia azzurra che va dalla spalla sinistra fino alla cintura che fascia il suo ventre. I pantaloni color cachi si abbinavano perfettamente. Non lo poteva vedere in faccia, mai suoi capelli erano di uno strano colore; quasi bianchi come i suoi.
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Frost || Storie brevi
FantasiStorie brevi: "Frost"; "Nel cuore di ghiaccio"; Speciale Natale: "The Guardian".