capitolo 3

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Sono all'aeroporto insieme a Marika mentre aspettiamo il resto del branco. Dobbiamo arrivare a Gloover in tempo per la riunione, ma è troppo lontano per farlo di corsa, troppo isolato per arrivarci con un autobus e solo due di noi hanno la patente, eppure c'è un aereo che partirà tra un'ora e mezzo che arriva molto vicino alla sede del CLNA. «Dove sono quegli incoscienti? Dobbiamo ancora fare i biglietti e fra un'ora e mezzo l'aereo decollerà, cosa stanno combinando?! Appena arriva Konnor gli mostrerò io chi è la vera bestia quando si arrabbia» mi ripete con tono esasperato Marika per la terza volta in due minuti. «Tranquilla, staranno arrivando... eccoli, sento l'odore di Cameron» dico sicura riconoscendo il suo odore. «Come fai a riconoscerlo fra tutte queste persone?» «Beh, infondo siamo mate» dico mentre sento che sto diventando rossa. In pochi minuti tutto il branco si riunisce, manca solo Melody. Mi guardo intorno in cerca di un orologio, hai il cellulare in tasca. Giusto, manca un'ora. «Ragazzi cominciate ad avviarvi e fate i biglietti anche per noi, appena arriva vi raggiungiamo, per ogni cosa fatevi sentire telepaticamente» subito i ragazzi partono verso l'area dedicata alla prenotazione biglietti mentre io mi avvio all'ingresso principale aspettando Melody. È sempre stata una ritardataria... davvero? Pensavo lo sapessi, con lo spirito di tua madre in corpo per me era difficile comunicare con te e il mondo che ti circondava. Comunque si, è arrivata in ritardo anche al matrimonio di suo fratello, eravamo le damigelle e lei aveva dimenticato gli anelli a casa. Quel giorno è stato indimenticabile. «Ciao Carry scusa, sai che sono sempre in ritar... ah, ciao Crystal» mi saluta improvvisamente fredda. «Ciao, gli altri ci hanno prenotato i biglietti, sono rimasta ad aspettarti» «Grazie. Perché hai una valigia?» mi chiede come caduta dalle nuvole. «Cameron ha detto che la riunione solitamente è divisa in due giornate diverse, non te lo ricordi?» chiedo preoccupata, manca poco alla partenza. «E adesso come faccio?! A casa di mia madre ho una valigia pronta che ho lasciato quando sono andata a trovarla, ma vive a Los Angeles, non ce la farò mai in tempo!» «Mi ricorda tanto il giorno del matrimonio di Nik» ricordo sorridendo nervosamente. «Già, quel giorno ce la siamo cavata con anelli di zucchero... è stato divertente» «In ogni caso, potrei prestarti i miei vestiti» dico guardando nuovamente l'orologio. «Perchè non sono mai in orario e dimentico sempre le cose? Comunque non sono i vestiti il problema, nella valigia tengo una medicina per la luna piena, non sono in grado di controllarmi» giusto, è stanotte. La senti? Un po', ma sto bene. «Va bene, vieni con me» la prendo per il braccio e la trascino nel bagno delle donne. Entriamo dentro ad un bagno sui toni del grigio e del bianco che odora di disinfettante. Che hai intenzione di fare? Preparati, ora vedrai. «Monica abita ancora dove abitava l'anno scorso?» chiedo velocemente «Non tutti scappano da Los Angeles senza un motivo» risponde accusatoria. Che simpatica, quanto un bastone di lecantris ficcato su per il... ho capito, grazie mille. «Non è il momento. L'unico modo per farti arrivare in tempo è teletrasportandoti, hai al massimo due minuti, poi dovrai tornare indietro sennò perderò il controllo dei miei poteri. Sei pronta?» non aspetto la risposta e comincio ad immaginarmi la casa dove andavo sempre da bambina. In particolare provo a ricordarmi la stanza di Melody. La visualizzo quindi immagino la ragazza dentro la stanza. Sento uno spostamento d'aria e la ragazza lupo che si trovava accanto a me è sparita. Continuo a mantenere la concentrazione così da non perdere il controllo. <Melody fai in fretta...> dico stringendo i denti, ha altri trenta secondi. <Cristy non trovo la medicina!> mi risponde spaventata. Ti ha chiamata Cristy? È il modo in cui mi chiamava da bambina quando era nervosa o arrabbiata, sa che non sopporto quel soprannome. Eppure detto adesso mi piace. Ei, sono passati trenta secondi eppure sei ancora tranquilla. Pensare al passato mi ha aiutata. <Va bene Mel, ti concedo un altro minuto, ma sappi che se mi chiami di nuovo Cristy ti spedisco nell'Atlantico> le dico sarcastica. <Provaci Cristy> mi dice con tono di sfida. Perché non lo fai? Ha cercato di ucciderti poco tempo fa, teletrasportala in un luogo dal quale non potrà salvarsi. Vedo i miei capelli scurirsi mentre il comando si ripete nella mia mente. <Mel, non ce la faccio più, fai presto> le dico esausta di resistere al potere di Dark. Non ho mai sentito il suo potere su di me così intensamente, forse è a causa della luna piena di stanotte. Sento il cervello esplodermi come se stessi mantenendo il respiro da troppo tempo. E allora respira mia piccola guardiana della Luna. Va via dalla mia testa! Stai usando i miei poteri, quindi è colpa tua se sono qui. <Cri l'ho trovata! Puoi portarmi indietro!> mi dice emozionata e spaventata allo stesso tempo. È il momento, non deludermi. Dovrei teletrasportarla nell'Atlantico? Infondo mi voleva uccidere. Hai ragione, non ti vuole bene, ti vuole morta. Quindi dovrei ucciderla. Ma cosa sto pensando?! Sento la lucidità diminuire sempre di più. <Stai attenta Mel> le comunico per poi usare nuovamente il potere di Dark per farla tornate indietro. Hai usato di nuovo il mio potere, ora obbediscimi, me lo devi. Sento il cuore battere a mille, smetto di 'trattenere il fiato' e lascio posto a Dark ormai esausta. Sento le mia braccia e le mie gambe muoversi ma non capisco cosa sta succedendo. Dark non si è mai imposto così tanto, durante la guerra ha usato e manipolato la mia rabbia, ma ero io, ora invece non sono più io a decidere. Cerco di riprendermi il mio corpo ma non ci riesco. E come essere dentro a un costume da cui non si riesce ad uscire. Sento più caldo, mi sono trasformata in lupo. <QUALCUNO MI FERMI!> provo ad urlare ma le parole rimbalzano nella mia testa e probabilmente non sono arrivate a nessuno. Continuo a sentire piccoli segnali esterni, sono stata ferita. Non capisco in che zona del corpo ma sento un prurito fastidioso. Per un secondo riesco a vedere, mi hanno ferito alla zampa sinistra, e Melody non è più da sola. «Il dolore ci rende umani» ripenso alla frase detta da Carter e mi viene un'idea. Mi faccio spuntare gli artigli nella mano destra e li conficco nel braccio sinistro sperando che anche la me esterna lo senta. È così. Mi metto ad urlare dal dolore mentre lentamente torno a percepire il mondo intorno a me. Astuta, ma quanto resisterai di questo passo? Resisterò finché non sarà finita. Sai che sono immortale giusto? Non sarà mai finita. «VA VIA!» urlo pre-trasformandomi e facendo allontanare i miei beta, spaventati dal tono da alpha. Sento una fortissima fitta al braccio mente piano piano i colori si sbiadiscono nuovamente e sento due braccia sollevarmi mentre intorno delle voci sussurrano lontane parole che non capisco.
Sento il mio braccio bruciare quindi apro gli occhi. «Devi farti notare anche mentre mi salvi. È sempre stata una tua abitudine metterti in mostra» sento la voce di Melody. La trovo seduta nel posto accanto al mio sull'aereo. «Com'è possibile che ci troviamo sull'aereo? Ero svenuta in bagno, mi avete trascinata per tutto l'aeroporto senza che nessuno ti dicesse nulla?» chiedo ancora scossa dallo strano risveglio. «Cameron ci ha detto che l'aereo su cui ci troviamo appartiene al CLNA. Abbiamo chiesto aiuto a loro» «Gli avete raccontato quello che è successo?» «No. Abbiamo pensato che forse è meglio che non conoscano questo tuo problema. Comunque grazie, temevo di non poter prendere la medicina» «Sono la tua alpha, e vorrei tornare ad essere tua amica, è stato un dovere» «Sei la mia alpha, ma non eri tenuta a rischiare la vita solo per permettermi di non trasformarmi stanotte. Ammetto di aver avuto paura dopo averti vista in questo modo. È stato...» «Mi ero già trasformata in quel modo durante la guerra, mi hai vista» la interrompo. «In realtà no. Ero già stata catturata da Konnor. Come ti senti quando sei in quello stato?» mi chiede con un misto di curiosità e paura nella voce. Che fine hai fatto? Sono sempre qui. Scusami per prima. Impareremo a controllarlo. Lo spero. Prima di risponderle mi guardo in torno in cerca dei ragazzi. Siamo sole. Questa zona dell'aereo è piccola ma molto attrezzata. Le poltrone sono molto più comode di quelle che hanno di solito gli aerei, e sono munite di elettromassaggio. Inoltre c'è una zona bar. Prima volta in prima classe? ti sembro una che ha abbastanza soldi per la prima classe? «Che fine hanno fatto i ragazzi?» chiedo cambiando argomento. «Sono di la - indica la seconda classe - qualche problema?» «No. Voglio solo assicurarmi che stiano tutti bene» le rispondo sorridendo. «I gentili passeggeri sono pregati di inserire le cinture di sicurezza e prepararsi all'atterraggio. Vi rigraziamo per aver viaggiato con la nostra compagnia» ascolto la voce metallica, quindi mi siedo e aspetto che l'aereo si fermi del tutto.
Scendiamo a terra e finalmente incontro gli altri ragazzi. Subito Carter, Marika e Cameron mi vengono incontro preoccupati. «Ehi Cris come ti senti? Mi hai fatto prendere un colpo sai?» mi domanda preoccupato Carter. «Sei stato tu ad aiutare Melody?» gli chiedo. «Si, mi ha chiamato dicendomi che avevi perso il controllo. Sei stata bravissima, ma ora stai bene?» «Si, grazie mille» gli dico abbracciandolo. <Speravi fosse stato Cameron a salvarti> mi chiede telepaticamente. <Non lo so Carter, so solo che mi manca. Ma ogni volta che penso che potrei perdonarlo, rivivo l'immagine di lui e Carry nel suo letto. Vorrei tanto odiarlo...> <Ci siamo noi con te, non preoccuparti> dice accarezzandomi i capelli. «Benvenuti a Gloover. Sede centrale del CNLA» dice una voce maschile che mi sembra di conoscere. Mi giro verso l'uomo e rimango a bocca aperta. Preside Klein?

Crystal daughter of the moon -Le due facce della luna- [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora