Devoured || Michael Jackson

21 marzo 1981

Caro diario,

Oggi sono molto allegro, stranamente. È il primo giorno di primavera e me lo sono goduto a pieno. Questo pomeriggio sono andato in un parco abbandonato, un po' fuori dalla città. Molti anni prima era un parco giochi affollatissimo, ci andavano sempre i bambini a giocare. Forse era il più conosciuto della zona, tant'è che anche io e miei fratelli lo frequentavamo da piccoli. Ormai le altalene sono rotte e molto impolverate, sugli scivoli regnano i topi e il loro esercito infinito di insetti, che non esitano ad attaccarti se solo provi ad avvicinarti alla loro reggia. Mi piace immaginare che ci siano davvero dei topi con dei mantelli rossi e delle grandi corone sulla testa, insieme al loro piccolo ma grande esercito di insetti, tutti con delle armature di metallo luccicante addosso. È così buffo.
Oggi pomeriggio era una giornata nuvolosa, il parco giochi sembrava un luogo macabro e pericoloso; nonostante l'atmosfera inquietante che reganava sovrana, ho deciso di entrare e di prendere posto sotto un grande albero. Era tutto così silenzioso che potevo quasi udire le risate e gli schiamazzi dei bambini che frequentavano questo posto anni fa.
Ho incominciato a scrivere. Scrivere, scrivere, scrivere, scrivere così tanto che dentro la mia testa c'era solo il rumore della penna che accarezzava la carta. Le risate dei bambini erano svanite e ormai la melodia della canzone bussava alle porte della mia mente.
Era nata Human Nature.
Senza dubbio da perfezionare, ma ehy, era nata.

A proposito di canzoni, Off The Wall sta riscuotendo un buon successo. Le vendite vanno veramente bene e sono sempre più convinto di avere tutte le carte in regola per prendere in mano quel dannato grammy.
È pazzesco quanto mi ci sia fissato.
Non credevo di pensarci notte e giorno, pomeriggio e sera, a pranzo, in studio e persino in bagno. Quando mi fisso con qualcosa divento come un mare in tempesta: irrefrenabile.