capitolo primo

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-Taemin sei patetico! Ma ti rendi conto che ti stai comportando come un bambino?-

-Io mi sto comportando come un bambino?! E tu allora? Minho io non c'è la faccio più! se devo vederti ogni giorno e fingere di essere solo un amico allora è meglio che ci lasciamo!-

-Benissimo! Finalmente una cosa sensata l'hai detta! Basta è finita tra noi!-

Non mi sarei mai aspettato di sentirmi dire una simile frase, non da Minho almeno.

Due giorni prima

Dopo un'intera settimana, trascorsa sotto i riflettori e le telecamere, finalmente un giorno libero, un giorno solo per noi, dove non ci sarebbero state telecamere a riprenderci, dove non ci sarebbero state fan a cui sorridere o rispondere alle loro domande e firmare le nostro foto. Un bellissimo giorno che io avrei trascorso con il mio Minho. Avevamo preparato tutto, avevamo scelto insieme il programma della giornata: al mattino avremmo fatto colazione nel nostro bar preferito, poi saremmo tornati al dormitorio per prendere l'auto di Minho e ce ne saremmo andati al centro commerciale per guardare un film al cinema, avremmo fatto un giretto per i negozi e poi nel tornare a casa saremmo passati dal ristorante giapponese per prendere la cena, che avremmo consumato in camera mia(ormai nostra), al lume di candela e poi, in ultimo, beh avremmo concluso la serata nel migliore dei modi: facendo l'amore. forse è stupido programmare addirittura quando fare l'amore ma per noi è diventata un'abitudine quasi, visto che non abbiamo neanche un minuto libero per andare al bagno.

Tutto sorridente mi guardo allo specchio mentre mi sistemo i capelli, voglio essere bello solo per lui oggi, anche se non sono bravo a pettinarmi i capelli, gesti del genere, anche se comuni quando fai la vita dell'idol diventano difficili, il mio sguardo attraverso lo specchio scende sul mio petto, o meglio guardo la maglia che indosso e il mio sorriso si allarga: questa me l'ha regalato Minho per il mio compleanno; guardo il mio polso sinistro e lo scuoto facendo scendere vicino la mano il bracciale in argento, anche questo è un regalo di Minho, è il suo regalo del nostro anniversario. Rido da solo nel ripensare al mio di regalo, due confezioni di latte alla banana, ero talmente emozionato all'idea di festeggiare il nostro secondo anniversario che andai nel panico, e, Minho naturalmente, scoppiò a ridere ma non tanto per il mio regalo per lui bensì per la mia faccia, ricordo che disse " sembri un bambino che ha appena scoperto che Babbo Natale non esiste!" quella frase mi sconvolse "Babbo Natale non esiste?!" Minho rise ancora piegandosi addirittura in due; fu un giorno memorabile per entrambi e traumatico per me. Forse sono uno stupido, perché anche oggi sono nervoso come quel giorno, ogni volta che abbiamo un giorno libero che so di poterlo trascorrere con lui mi sento sempre come al nostro primo appuntamento; nervoso e pieno di aspettative. Sicuramente Minho, anche questa volta, troverà il modo di sorprendermi, è questo che mi piace di lui: sembra un tipo ordinario ma in realtà è imprevedibile. Canticchiando a bocca chiusa vado in cucina dove lo trovo appoggiato con il bacino al lavandino con il cellulare in mano, mi avvicino silenziosamente per poi alzarmi sulle punte e baciargli la guancia

-buongiorno keroro-

lui si gira sorridendomi e stringendomi i fianchi con il braccio sinistro

-buongiorno pulcino, allora sei pronto?-

annuisco sorridendo per poi sbirciare lo schermo del suo cellulare

-che guardavi?-

-oh nulla, leggevo i risultati delle partite haha-

Sbuffo alzando gli occhi al cielo, quando si tratta di calcio Minho si estranea completamente dal mondo e molte volte mi sono ritrovato ad andare in bianco perché il signorino doveva vedersi la partita, lo guardo mettere via il cellulare, la mano che lascia scivolare l'apparecchio nella sua tasca raggiunge la mia, intreccio le mie dita con le sue e i miei occhi ritornano ai suoi

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