9. La Luna Di Giorno

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É sera, dopo il aver cenato con mio padre che é tornato tardi da lavoro mi incammino per il letto.
Ripenso alle parole di Alina ormai da quattro giorni, anche di più, prendo una sigaretta ed esco in balcone.
"A lei questo non piace" mi dico.
Prendo la sigaretta che smezzata dal vento sembra dirmi di non farlo, ma ormai ho deciso, vado a prendere tutti i pacchetti e li getto in strada, che spreco, finisco l'ultima sigaretta.
Devo comunque tenere la bocca occupata, decido di uscire.
"Paa, ti serve qualcosa?"
"Le sigarette"
Oddio, no! "Ti fanno male"
Che uscita trionfale!
Passo per strada e vedo Alessio, magari farselo amico conviene.
"Ehi ciao"
"Tu sei quello della partita?"
"Si sono io, tutto bene?"
"Non ti interessa"
Non peggioriamo le cose:"Ok ciao"
Entro nel tabacchino distante un isolato da casa e trovo un po' di fila
Voglio farlo davvero? Voglio cambiare per lei? Le persone non cambiano. Io cambierò? Posso cambiare. La mia bipolarità mi confonde.
"Dammi tutti i pacchetti di gomme"
Dopo aver pagato esco già con il telefono in mano e dopo aver aperto Whatsapp entro nella chat di Alina
"Ehi"
"Ciao Leo"
"Possiamo vederci domani dopo scuola?"
"Perché? Devo preoccuparmi?"
"No, anzi, devo dirti una cosa" "Ok, come vuoi"
Hai una possibilità, giocatela bene, continuo a ripetermi.
Mi addormento con la speranza di chi ha perso tutto alle macchiette o con i gratta e vinci ma prova ancora a comprarne uno, prova a fare un ultimo giro, speranze, false speranze.
Dopo scuola avvicino Alina e la conduco in un giardinetto all'aria aperta, non troppo vicino alla strada ma neanche troppo lontano.
"Parlami della Slovenia"
"Cosa?"
"Dai, raccontami com'é, che facevi li, che amici avevi"
"Ma non dovevi dirmi una cosa?"
"Prima parlami di te"
Mi fermo e le indico un punto in cielo, lei mi guarda negli occhi e osservando il punto da me indicato vede la luna.
"Sai cosa c'è di più bello di questo spettacolo?"
"No, cosa?"
"Beh diciamo che tu vai molto oltre della Luna di giorno, é vero, é uno spettacolo abbastanza singolare, ma una come te, beh una come te nasce uno ogni mille anni, ed io sono fortunato a vivere nello stesso tempo in cui il mondo ha voluto metterti alla luce"
Le guancie oramai rosse, i suoi occhi guardano il vuoto.
"Alina"
"Si..."
"Qualunque cosa tu abbia da raccontarmi, non sarà mai paragonabile a quello che sta dicendo il mio cuore adesso"
"Leo io..."
Non le lascio terminare la frase, le sue labbra e le mie sono occupate a fare altro.

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