Capitolo 1

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Vi avviso che in questa storia la battaglia è stata vinta comunque da Hogwarts ed Hermione si sta trasferendo per il lavoro del padre insieme anche alla madre (ai quali ha restituito la memoria) e quella tra lei e Ron è una storia che va avanti a lettere sdolcinate.

***

Ero finalmente arrivata a destinazione da due giorni dopo un lungo e noioso viaggio. Purtroppo visto che i miei non appartengono al mondo magico abbiamo dovuto usare mezzi pubblici e nè una passaporta nè la smaterializzazione.
La casa è soddisfacente, piccola ma molto carina, addobbata elegantemente e molto accogliente. Papà è sempre impegnato con il suo lavoro, fa il dentista e progredisce giornalmente. È questo che ci ha portato a trasferirci sennò saremmo ancora a casa nostra, con Harry e Ron. Oh Ron quanto mi manca. Ogni cosa di lui mi manca soprattutto le sue labbra calde e i suoi occhi chiari.
Mamma mi rimane vicina ma anche lei è occupata con diversi giri durante il giorno e la notte tornano tardi a casa sia lei che papà. Per lo più domani mi sembra che devo anche andare a lavoro da papà perchè deve mostrarmi una cosa. Non ho idea di cosa sia, ma mi attira questo fatto anche se probabilmente non farò altro che osservare persone anziane che entrano ed escono dall'ufficio di mio padre, o sentire qualche bambino urlare dalla paura al di là della porta in legno. Affondo lentamente nel cuscino, lasciandomi alle spalle questi pensieri, poi in poco tempo chiudo gli occhi e lentamente cado in un sonno profondo.

Ecco che di nuovo è mattina. Papà mi ha appena svegliato e io preferisco non tentare di guardarmi allo specchio perchè mi sento stanca e potrei essere spaventata dalle profonde occhiaie che sicuramente troverei sotto gli occhi. Li apro lentamente e poi mi siedo sul letto e sorseggio la tazza di cioccolata che mi ha portato mio padre. Mi manca tanto la Burrobirra e la rimpiango tantissimo ogni volta che bevo qualcosa di babbano. Del mondo magico mi manca tutto. Compresa la mia bacchetta che tengo riposta nella valigia, la tiro fuori solo per giocherellare un tantino qualche volta ma non la userò più per salvare il mondo come qualche anno prima e quell'adrenalina mi sarebbe mancata. L'unica cosa lontanamente magica con cui sono a contatto tutti i giorni sono i libri che mi ha dato Silente alla sua morte. Li leggo e rileggo sempre. Mi appassionano tanto.

Poco tempo dopo siamo nello studio di papà. In verità è da circa venti minuti che siamo qui, io seduta sulla sedia e lui che incide parole sui bianchi fogli mentre un cliente dietro l'altro entra nella sala d'attesa.
<<Vedi Hermione oggi volevo farti vedere il mio lavoro. Lo so forse ti aspettavi qualcosa di migliore ma magari in futuro questa professione ti piacerà e sarai pronta ad affrontarla anche te. Potrai restare qui a guardare mentre assisto i miei pazienti. Ecco metti questa per coprirti la bocca se vuoi puoi farmi da assistente...>> dice soddisfatto papà mentre mi porge una mascherina di plastica bianca e accoglie una signora cicciotta.
Ebbene è questa la bellissima cosa che doveva farmi vedere. No. Io non voglio affatto fare questa porfessione voglio vivere una vita magica nel mondo dei maghi non una neutra in quello dei babbani. Posiziono la mascherina intenta a rimanere qui, su questa scomoda sedia per il resto delle due ore.

È da troppo tempo che sono qui dentro devo assolutamente uscire sul balcone a prendere un po' di aria: qui dentro l'atmosfera è viziata e pesante. Avverto papà e poi esco afferrando saldamente la maglia e lasciando alla fresca aria scompigliarmi i capelli. Voglio rimanere un altro po' qui ad osservare il marciapiede mentre sento mio padre che dice "Arrivederci" a numerosi pazienti e li vedo scendere dalla porta sotto il balcone soddisfatti della visita. Ad un certo punto scorgo al di sotto del balcone dei capelli biondo platino che stanno alla perfezione con un completo giacca e cravatta nero. Draco Malfoy? Qui sotto, ad uscire dallo studio di mio padre, vedo l'odioso e malefico Draco? L'ho sempre odiato e ovviamente ancora lo odio eppure è una delle poche cose che ancora ho del mondo magico quindi in questo momento adoro anche lui. Incomincio a correre giù per le scale e giungo alla porta. La apro di scatto e lo vedo che cammina sul marciapiede, i suoi biondi capelli risplendono sotto al sole, gli stessi capelli che ogni volta che mi si presentavano mi causavano profonde offese e tagli al cuore. Ero particolarmente offesa dai suoi commenti e insulti ma non ho mai capito perchè... Lui è sempre più vicino e appena ne ho l'occasione gli salto letteralmente addosso scaraventandogli le mani al collo. Lui si gira di scatto e alla mia vista gli occhi gli si riempiono di disprezzo mentre la bocca si contrae in una curva di sprezzo. Mi scanza e io ritraggo le mani. <<Granger>> dice
<<Draco, ma che ci fai qui?>> chiedo io ancora sorridente nonostante la sua reazione
<<Niente che ti riguardi>> risponde freddo
<<Sempre molto socevole vedo...e comunque sì, mi riguarda visto che il dentista di cui usufluisci è mio padre>>ribbatto io decisa rafforzando il tono
<<Sono antipatico con chi mi è antipatico>>mi fulmina con gli occhi grigi e poi riprende<< e non mi interessa chi sia il dentista. Mi serve e ci vado non devo darti spiegazioni>> poi gira sui tacchi e fa per andarsene
<<Vivi qui? Non ti manca la magia? A me si tanto>> lo fermo io ma lui accellera il passo
<<Noi siamo uguali Draco che tu lo voglia o no quindi non ignorarmi>> gli urlo dietro. Quanto lo odio, è molto più bello di prima, ma non è questo che mi importa, è cosi scortese.
<<Non siamo uguali sporca Mezzosangue>> mi dice e mi afferra forte il polso. Mentre gli occhi mi si riempiono di lacrime per il dolore il suo sguardo severo scompare e nei suoi occhi mi sembra di vedere...compassione? Dispiacere? Mi lascia il braccio. Io gli colpisco violentemente la guancia con uno schiaffo mentre scappo via e lo lascio lì a vedermi scomparire nella folla mentre mi allontano correndo a più non posso. C'era riuscito anche questa volte ce l'aveva fatta, mi aveva ferito e a me dispiaceva ancora più delle altre volte perchè oggi c'era una speranza in me, una parte di me sperava che fosse cambiato e che sarebbe stato il mio mezzo per legarmi nuovamente al mondo magico, e invece il mio cuore era di nuovo diviso in due e sempre da lui.

DRACO
Granger...perchè dovevo rincontrarla? E chi lo sospettava che il dentista fosse suo padre. Come si era permessa di darmi quello schiaffo sulla guancia? Ora mi bruciava tutta mi sentivo le cinque dita stampate sulla pelle come un segno che sarebbe rimasto eternamente.
Io so solo che sono qui perche nel mondo della magia tutti gli Auror ci cercano perchè ci siamo affidati al signore oscuro e non possiamo più muoverci nè uscire allo scoperto nel mondo magico quindi ci siamo rifugiati in questa fogna circondati da nient'altro che babbani. E poi arriva lei e mi abbraccia. Ma chi si crede di essere? "La più bella ragazza al mondo", penso tra me e me ma subito rimangio ciò che ho detto. Certo non posso negare che sia bellissima anche più dell'ultima volta che l'ho vista, come non posso negare che un brivido mi ha scosso il corpo quando le sue mani mi hanno sfiorato il collo, ma anche se sono circondato da babbani non arriverò di certo al punto di fare amicizia con una lurida Mezzosangue. Potevo comunque risparmiarmi quella battutaccia. So che l'ho ferita e in fondo anche lei è prigioniera dei babbani e forse vedeva in me qualcosa che le ricordava il mondo magico e la rendeva felice e io l'ho fatta correre via come sempre. Mi sento in colpa sì, ma lei è il mio ultimo problema e poi molto probabilmente è l'ultima volta che la vedrò. Mi riconduco verso casa e smetto di pensare alla Granger. Di lei mi importa meno di zero anche se oggi quegli occhi mi hanno fatto sentire qualcosa, non so cosa ma qualcosa ho provato quando li ha incastonati tra i miei.

Ancora te /// DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora