9 | back to you

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Ariana's Point Of Views

I Vma's erano terminati, io e Ricky ci eravamo dati appuntamento fuori dagli studi di New York. Avevo prenotato una stanza per lui nel mio hotel, così da poter fare anche colazione insieme. Anche la mia crew e la mia famiglia alloggiava lì, quini Ricky avrebbe fatto conoscenza.
Avevo una pausa di tre giorni ed avevo intenzione di passarli con la crew, fra una discoteca e l'altra.
"Ehi!" lo abbracciai, trovandolo lì, con le mani nelle tasche ed una bandana molto carina "Adoro la bandana." sorrisi, iniziando a camminare.

"Uh, io penso che starebbe meglio a te, chiaro di luna." disse, togliendosela. Mi fermai sorridendo, quel ragazzo era la dolcezza in persona. Cercò di mettermi la bandana in modo carino, o almeno decente. "Vedi, sta molto meglio a te." sussurrò. "Grazie." ripresi a camminare "Merda, ora mi hai messo in imbarazzo." ridacchiai.
"Sei bellissima con le guance arrossite." le accarezzò facendo un cenno "In realtà sei bellissima sempre." continuò.
"Smettila di essere così carino con me, mi metti troppo in imbarazzo." dissi, trovandomi davanti l'hotel.
"Vieni, entriamo. Ci sono anche gli altri, ti faccio conoscere mia nonna." accennai, entrando dentro il grande edificio, mano per mano a Ricky.
Davanti a me trovai una figura familiare, era di spalle. Mi avvicinai alla houlle e lì capii chi era. "Ariana, pensavo fossi già qui." disse Scooter, aveva portato Justin.
"Perché lui è qui?" lo guardai male, sapeva che non lo volevo negli stessi posti che frequentavo io.
"L'hotel che avevo prenotato aveva il letto singolo e non ce l'aveva detto, a Justin non andava bene, e le altre stanze non erano disponibili."
"Vero, il letto singolo non basta per scopare!" diventai irritante, lui si voltò lentamente, guardandomi, aveva gli occhi rossi. Capii tutto in pochi secondi. "Mi fai schifo." scossi la testa guardandolo come da 'cosa sei diventato'. Ricky mi seguì nella mia stanza, provando a consolarmi.

[...]

Era notte fonda, Ricky era nella sua stanza da tempo. Non riuscivo a dormire, pensavo solo a Justin.
Mi alzai dal letto ed indossai il mio accappatoio personalizzato che usavo prima di andare a dormire.
Scesi al piano inferiore, dove c'erano due donne che facevano il turno notturno per le emergenze. "Ehm.. per un caffè?" chiesi. "Glielo preparo subito, Signorina Grande." sorrise la più giovane fra le due.
Presi posto, in attesa del mio caffè, con tre cucchiai di zucchero.
Sentii dei passi provenienti dalle scale, non riuscivo a vedere bene, non avevo le lenti e la luce era bassa.
"Non riesci a dormire nemmeno tu, vero?" si avvicinò, riconobbi quella voce all'istante, fin dal primo millesimo di secondo.
"È per me o per il ragazzo della porta accanto con cui cerchi di farmi ingelosire?" chiese. "Vaffanculo, credi davvero che io lo stia usando? Ricky è un ragazzo molto dolce, mi ha chiamata chiaro di luna, mi ha regalato la sua bandana, mi tiene per mano, ma soprattutto non fa porcate come te!" mi sfogai.
"Bene, allora sposatevi e fate tantissimi figli maschi!" urlò. "Farò tutto tranne quello che mi dici tu." mi alzai dalla sedia.
"Per favore, potete fare meno rumore? Disturberete i clienti, scusate." chiesero.
"Tanto ora me ne vado." disse Justin, camminando verso le scale.
"Perché te ne vai? Lo so io! Perché hai paura di amare, tu hai paura di amare Justin." gridai.
"Paura di tutto ma non di quello. L'amore è una cosa fantastica, e forse è perché me l'hai fatto vivere tu. Tu sei stata il mio primo amore, la mia prima volta in amore. Forse le cose non andranno più bene fra di noi, ma te lo giuro, se tu ora me lo chiedessi, dimostrerei di amarti alla follia." sussurrò, esitò qualche secondo prima di andarsene, sperando in un mio 'dimostramelo'. Ma no, ero troppo testarda per farlo.
Lasciai scappare un'altra possibilità, forse l'ultima, o forse no.

[...]

Il sole era già in alto, ed era pronto a infastidire ogni adolescente in vena di dormire. Io ero in piedi, stranamente, non ero una persona molto mattutina.
Erano le otto, mi ero fatta la doccia, cambiata e truccata. Uscii dalla mia stanza per andare a fare colazione. Vidi Justin e feci finta di niente continuando a camminare verso l'altra parte, dandogli le spalle.
"Riguardo a ieri.." parlo "Non è che ho paura, è che mi sono rotto di cercarti. Dovrai fare un passo anche tu no? Ho sbagliato e lo ammetto e mi scuso. Ma che cazzo, non sono un cagnolino che ti va dietro okay? Quindi ora è finita, non parlerò più di te, non ti penserò, sarai l'ultima cosa a cui dovrò pensare. Domani sera comincerò ad andare in discoteca e farmi dieci ragazze diverse a sera, senza te nella testa o nel cuore. È un addio questo, l'hai voluto tu."
Sentii il mio cuore dividersi in due parti. "Va bene." dissi. No, ricalcola.
"Va benissimo." ripiti, facendolo leggermente incazzare.

Moonlight 2. ➵ agb; jdb [wattys2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora