Prologo

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Nonostante la stanza fosse piena neanche una mosca sbatteva le sue ali interrompendo il fitto silenzio che si era creato.

Ognuno degli uomini presenti preferiva perdersi nei propri pensieri piuttosto che conversare con gli altri e, anche se nessuno sembrava volerlo dimostrare, quell'attesa stava cominciando a pesare sulle loro forti spalle.

 Un distinto rumore di passi proveniente dall'esterno li fece scattare sull'attenti e, come se fossero appartenuti ad un unica orrida bestia, sei paia di occhi ghiacciati si puntarono sulla porta che lentamente veniva aperta.

Una chioma bionda entrò in quella camera dalle mura spoglie e passò in rassegna ogni volto rigato dal dolore e dalle delusioni, non vedeva i suoi sottoposti da giorni e il constatare che non fossero tutti presenti lo fece preoccupare all'istante anche se nascose perfettamente i suoi sentimenti sotto la solita maschera autoritaria.

-''Ackerman.''

Gli occhi cielo del capo-squadra si posarono sull'uomo più basso del gruppo che, come risvegliandosi da una trance, alzò lo sguardo tempesta nella sua direzione, ripetendo a se stesso di rispondere correttamente alle domande che gli sarebbero state poste e di mantenere il controllo.

-''Tua sorella?''

-''Non è ancora tornata.''

I pensieri del moro toccarono per un attimo Mikasa, unico membro della sua famiglia ancora in vita e della quale non aveva notizie da quattro giorni, ma poi tornarono subito al presente, il peggio doveva ancora arrivare.

-''Provvederò a farmi passare delle informazioni, non preoccuparti Levi. La tua unità?''

Il ragazzo si passò una mano fra i capelli non capendo se la sua frustrazione derivasse dal tono smielato che aveva usato con lui Smith, oppure dal dolore che provava nell'aver perso un'altra volta persone a lui care.

-''Church e Magnolia sono morti, uccisi dai TTNS.''

Il silenzio che prima animava quelle quattro mura si trasformò in un brusio confuso che Erwin non sembrava voler fare terminare, da bravo comandante qual'era, aveva intuito il bisogno che i suoi sottoposti avevano di smaltire almeno in parte la botta, e intuiva, suo malgrado, che quella non sarebbe stata l'unica della giornata, quindi avrebbe sfruttato quel chiacchericcio per mettere ordine nella sua mente e per decidere le parole da utilizzare. 

I TTNS, delinquenti organizzati a lui avversi, negli ultimi tempi erano riusciti a fregarlo e in meno di un mese era stato costretto a celebrare ben quattro funerali, tra cui quello di Historia Reiss la cui morte aveva fatto fuggire Ymir Fritz decimando ulteriormente la sua squadra.

Il biondo aveva bisogno di rapporti, certezze, ma soprattutto di sapere che la sua squadra, anche se dimezzata, c'era. Aveva sempre avuto la fama di stratega e grande comandante e quella che dagli altri veniva considerata un'elitè non poteva permettere a un gruppetto di malviventi di dettare legge.

-''Hells! Silenzio!''

I sei ragazzi si zittirono all'istante e guardarono il loro capitano aspettando ordini, in particolare Jean Kirschtein che non aspettava altro che poter uscire da quella stanza: si sentiva oppresso e accaldato e aveva bisogno di tempo, quello stesso tempo che era consapevole di non avere.

-''Levi, voglio rapporto entro tre giorni, spero tu possa comprendere la mia fretta.''

Il moro annuii e senza aggiungere altro si accese una sigaretta impregnando l'aria con l'acre odore del tabacco, in quel momento non gli interessava di poter dare fastidio ai suoi compagni e sperò che nessuno di questi ultimi si lamentasse o non avrebbe più risposto delle sue azioni.

Hell - ERERI/RIREN (BoyxBoy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora