Scarlett mi guarda subito inclinando un po' la testa e alzando leggermente un sopracciglio. Non si aspettava che io potessi cambiare il tono della giornata in questo modo che anche io ammetto essere stato abbastanza repentino. Io la guardo con la coda dell'occhio e poi torno a guardare nel vuoto davanti a me mentre finisco di liberare i miei polmoni dal fumo caldo e denso che li occupa. Sento i suoi occhi che si fissano su di me ed inizio a formulare un discorso nella mia mente. Sto per aprire bocca ma lei mi precede con un tono quasi esitante "Evan... credo di sapere di cosa devi parlarmi, è da un po' di tempo che ti vedo abbastanza perso nei tuoi pensieri a volte" si avvicina a me guardandomi negli occhi e affermando con tono leggermente scherzoso "non sei l'unico che riesce a leggere i linguaggi del corpo". Non posso negare che riesce a strapparmi un lieve sorriso e incrocio il suo sguardo per pochi attimi prima di gettare a terra la sigaretta.
Siamo dentro, al nostro solito tavolo e stiamo ordinando. Noi siamo soliti venire a mangiare in questo ristorante ma la cameriera che prende gli ordini è nuova. La squadro per un secondo osservando velocemente e approssimativamente il suo corpo. Non posso fare a meno di notare che le sue scarpe sono identiche a quelle di Samanta. Sbianco e sento subito le mani fredde, alzo lo sguardo velocemente verso il suo viso e sospiro. Non è lei. Rilasso le spalle che si erano tese come corde di violino e sprofondo nelle mie stesse mani. Proprio per questo non mi trattengo più, non posso vivere così. Devo parlarne con qualcuno e ho già deciso, Scarlett è la persona più adatta. La cameriera ci sorride e si allontana con passo svelto verso la cucina. Mi giro verso Scarlett che ha appena messo giù il telefono "Ora hai la mia più totale attenzione, dimmi tutto" mi dice abbozzando un leggero sorriso. Appoggio i gomito sul tavolo e unisco le mani tra loro sorreggendomi la testa con le nocche. "Scarlett.." inizio lentamente a parlare, quasi come se non volessi "..tu ormai mi conosci da un po' e saprai cosa ne pensò delle relazioni..." quando pronuncio queste parole noto una punta di disapprovazione sul suo volto seguita da un commento abbastanza freddo "Si, so esattamente come la pensi. L'amore per te é solo un illusione resa importante da convenzioni sociali e quello che veramente ti appaga é la ricerca del piacere senza sentimento". Serro le labbra per un secondo e incrocio i suoi occhi verdi che mi studiano mentre formulo la prossima frase. "Esatto" rispondo "Ma..." esito per un attimo e poi continuo "io mi sono stancato di tutto questo. Voglio dire... guardami? Ok all'apparenza sembra tutto bello, un bel ciclo di vita: studio, bere, sesso... per Josh sono quasi un mito... la verità è che io mi sento male... mi sto completamente distruggendo facendo così. Ogni notte ripenso a tutte quelle ragazze.... a quanto io le abbia fatte star male.... a tutti gli stratagemmi che inventavo per portarle a letto. Non è nemmeno più divertente, non per dire che posso avere tutte le ragazze che voglio ma non ne ho ancora trovata una che mi tenga testa, con cui avere una discussione seria o che accenda il fuoco della passione pura che tanto cerco". Mentre parlo sento i sensi di colpa che imperversano dentro di me come una tempesta e un pensiero mi solletica il cervello : cosa cazzo stai facendo della tua vita? Mentre sono immerso nei miei pensieri sento un tocco delicato, leggero e confortante. Scarlett mi stava tenendo la mano. I nostri sguardi si incrociano ancora e mi perdo in quelle magnifiche praterie... adoro i suoi occhi e lei mi è sempre stata vicina in questi anni, è la mia migliore amica da molto tempo ormai. Dopo attimi di silenzio interminabili ma non imbarazzanti Scarlett mi risponde "Evan quello che provi è normale, stai iniziando a non stare più dietro al mito che ti sei creato. È giusto che arrivi questo momento nella tua vita in cui vuoi cambiare. L'importante è che non ti fissi sul problema ma cerchi di superarlo". Le sue parole sono esattamente quello che la mia parte più razionale direbbe e mi conforta sapere che lei riesce a capirmi davvero. "Ora dovresti prenderti del tempo per te stesso, fare quello che ti piace, svagarti.... e non appena ti sentirai pronto trovare veramente chi senti di voler essere, perché è questo che realmente conta. Piacersi e vivere come si vuole. ". Mentre parla mi sorride calorosamente e continua a tenermi la mano e io ricambio giocando con le sue dita. Dopo queste parole sorrido a labbra strette ma sinceramente e lei ricambia sporgendosi verso di me e appoggiando dolcemente le sue calde labbra sulla mia guancia. Ricambio il gesto accarezzandole lievemente il collo con le dita facendola ritirare a causa del solletico. Ci mettiamo a ridere in maniera contenuta e arrivano i piatti che abbiamo ordinato.
"Ahhh quanto mi sazia il sushi" affermo satollo appoggiandomi allo schienale della sedia. Osservo Scarlett che finisce un Tiger Roll che infila in bocca in maniera così... aggraziata. Pure quando mangia è veramente una bella ragazza. Noto però che ha della salsa di soia all'angolo della bocca ma non credo lo sappia dato che mi sorride e fa quasi per prendere il portafoglio per andare a pagare. In quel momento di distrazione mi alzo e mi affianco alla sua sedia, la chiamo e quando si gira sono a pochi centimetri dal suo viso. "Va che mangi come una bambina" le dico con un filo di voce in tono scherzoso prima di leccarle via la salsa di soia. Scarlett arrossisce e mi spinge via ridendo. "Ma sei peggio di un cane! " afferma mentre ridacchia sotto i baffi e mi fa la linguaccia. Noi siamo soliti a scene del genere, abbiamo una grande confidenza e riusciamo a parlare e a scherzare su qualunque cosa. Se non fosse che la rispetto troppo come amica e non ci conoscessimo credo che lei sarebbe un buon partito. Ci penso un attimo mentre la fisso avvicinarsi e abbracciarmi. Ricambio l'abbraccio e le stampo un sonoro bacio sulla guancia. Mentre si mette il giubbotto le faccio cenno di uscire e la sua risposta è un alzata di occhi al cielo dato che sa che quando faccio così è perché voglio offrire io. Ridacchio e mi avvio verso la cassa per pagare il pranzo.
Accompagno a casa Scarlett che con un balzo scende dalla moto e si toglie il casco liberando la chioma ambrata. La guardo per un secondo mentre scendo dalla moto "Scarlett". Mi fissa negli occhi e fa un passo in avanti "Si?". La abbraccio calorosamente alzandola di qualche centimetro da terra per poi farla atterrare dolcemente e prolungare per qualche secondo l'abbraccio. Mentre mi allontano dalle sue braccia i nostri sguardi si incontrano ancora "Grazie... non so come farei senza di te". Lei sorride soddisfatta e si avvia verso casa sua "La cosa è reciproca tonto" mi risponde girandosi e soffiandomi un bacio.
Arrivo a casa, spengo la moto, mi tolgo il vestiario da moto e mi avvio al primo piano per buttarmi sul divano. Mi accoglie la mia casa vuota, spenta quasi fredda e asettica. Mi siedo sul divano e prendo in mano il telefono che mi ha appena notificato l'arrivo di un messaggio. È Scarlett "Ricordati che io per te ci sono sempre, non esitare a scrivermi" Sorrido davanti al telefono e un'idea mi fa balzare in piedi. Le rispondo al messaggio mentre faccio avanti e indietro per la stanza tutto felice "Hey Scarlett hai detto che devo distrarmi giusto? Benissimo e tu sei la mia migliore amica giusto? Perfetto. Partiamo. Ora ti chiamo e decidiamo dove"
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Expressions
RomancePartiamo dal presupposto che non sono e non sarò mai uno scrittore. Questa è la storia di un giovane studente di psicologia con un irrefrenabile voglia di contatti umani sempre differenti e sempre più eccitanti. Perché li cerca? E se un giorno si in...