L'inferno e il paradiso

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A Malfoy Manor erano presenti tutti gli studenti del settimo anno e molti dei professori.
Tutti chiacchieravano allegramente, le formalità erano cessate di esistere una volta varcata la soglia della porta.
Il divario che era presente tra le case era sparito,
Hermione aveva bevicchiato un pochino quella sera, era allegra, leggera e l'agitazione di prima era sparita.
I ragazzi stavano amabilmente parlando con i professori. Una voce interruppe i loro discorsi.
"Buonasera a tutti" Lucius sorrise a tutti "sono stupito della presenza di tutti voi stasera e vi ringrazio per essere qui. È un momento importante, cruciale per me, quanto lo è per voi tutti. Desidererei aprire le danze per poter sciogliere, come si suol dire, il ghiaccio" guardó in direzione di Hermione. Si avvió verso di lei con sicurezza ma calma. La ragazza aveva il cuore che le martellava il petto, credeva di essere lei a dover accompagnarlo nelle prime danze.
Lucius, peró, si fermó di fronte alla Professoressa McGranitt. Due donne, in quel momento, stavano provando emozioni assai diverse: se la professoressa era emozionata ma anche imbarazzata per quell'invito, Hermione invece era un po delusa. Nel suo piccolo sperava che fosse chiesto a lei il primo ballo. Abbassó gli occhi, vergognandosi per quel pensiero: Lucius non avrebbe mai potuto chiederle un ballo, in fin dei conti lei era solo una sua alunna, lui un professore e quindi non avrebbe mai potuto invitarla e la storia del regalo beh..era un semplice regalo fatto senza malizia, per qualche ragione che a lei, per ora, era sconosciuta. Era ritornata alla realtà e stava cercando di non illudersi oltre per non rimanerci troppo male.
"Oh Lucius.." la McGranitt disse "per quanto sia onorata del tuo invito, credo tu debba avere un'accompagnatrice più giovane, ad esempio la Signorina Granger. Albus mi accompagnerà per il secondo ballo" la McGranitt si giró verso Hermione "su forza Signorina Granger, lei sicuramente non sfigurerà il Professor Malfoy" le sorrise materna, appoggiandole una mano sulla spalla, come incitarla ad andare verso l'uomo.
Lucius rispose "non mi sfiguri affatto, Minerva, ma non è mia abitudine rubare una donna che ha giá il proprio accompagnatore" si giró leggermente verso Albus, quest'ultimo si inchinó leggermente sorridendo.
"Signorina Granger" Hermione sobbalzó appena, sentendosi chiamata da Lucius, lui la stava guardando intensamente "mi concede l'onore di questo ballo?" Lui si inchinó leggermente porgendole la mano.
Lei accettó, inizialmente indecisa, appoggiando la propria mano su quella del mago.
L'accompagnó al centro della stanza.
L'uomo si postó di fronte a lei e portó sulla schiena della ragazza una mano, provocandole piacevoli brividi.
Cominciarono a ballare un valzer, sotto lo sguardo di tutti. Si muovevano in modo sincronizzato, fluido, elegante. Stavano praticamente volteggiando con grazia. Il vestito di Hermione fluttuava nell'aria con leggiadra.
Lucius si avvicinó all'orecchio della ragazza "sei bellissima con quest'abito"
Lei sorrise leggermente rispondendo con un'imbarazzato "grazie", il viso molto vicino alla spalla dell'uomo e gli occhi fissi su di essa.
Non le sembrava vero: stava ballando con l'uomo che da giorni la stava ossessionando. Averlo così vicino le inebriava la mente con il suo profumo di muschio bianco.
Trovava assai piacevole farsi guidare da quelle mani esperte, seppur ancora non lo ammettesse del tutto.
La musica finì. I due si fermarono e Lucius le fece un inchino, riportandola dai propri compagni.
Hermione doveva metabolizzare, ma già sul viso stava nascendo l'ombra di un raggiante sorriso.

La serata proseguì tra balli e chiacchiere. Hermione venne invitata più volte a ballare, ma non era la stessa sensazione che aveva provato durante la danza di apertura con Lucius.
Più volte si era voltata verso l'uomo, vedendolo guardarla nella sua direzione ma con uno sguardo piuttosto strano, quasi sembrava volesse lanciare saette all'accompagnatore della ragazza.
Dopo l'ennesimo ballo, Hermione aveva le gambe distrutte. Decise di andare a prendere una boccata d'aria e sedersi su un piccolo balconcino, cercando di non farsi vedere da nessuno.
Prese il cappotto e si diresse sul terrazzo. La notte buia era ricoperta di stelle. Sospiró guardandole e si sedette sulla piccola panchina in marmo.
Si tolse le scarpe, massaggiandosi i piedi e muovendone le dita.
Respiró una grossa boccata d'aria, gustandosi quell'attimo di pace. Dall'interno del Manor si potevano sentire le persone ridere e scherzare tra loro.
Non sembrava nemmeno la realtà. Chi si poteva immaginare che lei, dopo precisamente un anno, venisse ad una festa proprio dove era stata torturata? Era quasi un controsenso, più ci pensava, più le sembrava assurdo.
Il Whisky cominciava a farle effetto: i suoi pensieri stavano dirottando in sensazioni non proprio felici.
Un fruscio la ridestó dai suoi pensieri. Si giró appena e le bastó vedere i capelli biondo platino per capire chi fosse.
Un momento di silenzio e poi.. "Signorina Granger, disturbo?"
"No, affatto"
Lui si sedette al suo fianco "sa, ha un'abilità innata nel ballo. La Professoressa McGranitt aveva ragione"
"La Professoressa McGranitt è troppo gentile nei miei confronti, come lo è lei"
L'uomo la guardó confuso, mentre lei guardava il cielo.
"Perché mi ha fatto questo regalo?" chiese stringendosi nel suo cappotto.
"Credo di doverle delle scuse, Signorina Granger. Sia per la guerra che per averla spaventata in questi giorni, a scuola"
"Non mi ha spaventata"
"Mi chiedo, allora, il perché della sua reazione agitata quando le parlo o quando siamo soli"
"I..io non credo sia il caso di approfondire"
La ragazza si era rialzata, mettendosi i tacchi e cercando di rientrare, ma anche Lucius si alzó ed Hermione se lo ritrovó davanti.
Lui sussurró "Io credo invece sia opportuno parlarne. Perché non mi guarda, quando le parlo?" Il tono era quasi dolce. Hermione non alzó lo sguardo, lui continuó "perché, se mi guarda, le sue gote si tingono di un piacevole rossore? Perché tutta la sera, di tanto in tanto, volgeva lo sguardo verso di me?"
Hermione tacque, senza mai guardarlo.
Lui, quindi, con l'indice le sollevó il mento. L'ambra e il ghiaccio si stavano fondendo.
"Le tue labbra sono come l'inferno e il paradiso per me"
Hermione aveva azzerato la mente, era persa nei suoi occhi. Entrambi si avvicinarono un po di più, i visi erano a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro.
La riccia riuscì solo a chiedere "in che senso?"
"Sono sicuro che toccherei il paradiso se ti baciassi. Finora sono solo state l'emblema dell'inferno, da quanto mi hanno ossessionato i pensieri"
Annullarono le distanze in un dolce e casto bacio. I loro respiri si stavano fondendo. Riaprirono gli occhi, staccandosi lentamente.
"Sei bellissima Hermione, ma credo di essere assai ripetitivo"

Livelli di amore (HermionexLucius) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora