Capitolo 4.

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Mi venne in mente che Potter temeva i Dissennatori: era fatta! Non c'era bisogno di fare nulla e lasciare tutto al destino, così controllai la fila, eravamo molto indietro, non ce l'avremmo mai fatta per la fine dell'ora. Diedi un forte spintone a Weasley che andò tanto avanti quanto bastava, e i miei compagni intimorirono quelli che erano davanti per farli indietreggiare. Dopo Neville, toccò a Ronald: il Molliccio si trasformò in un ragno, patetico! E subito a seguire Potter impugnò la bacchetta aspettando che il grande aracnide si ritrasformasse. D'un tratto un grande Dissennatore si scaraventò sul mio compagno, il professor Lupin si mise in mezzo e lo rispedì nell'armadio. Ebbi molta compassione per lui, per averlo preso in giro per ciò che era successo nel treno durante il viaggio verso il castello. - La lezione è terminata ragazzi.- disse Lupin. -  Continueremo domani.-
Nella stanza si diffuse un'aria di delusione, ma non mi importava, volevo solo poter scambiare due chiacchiere con Hermione.
Mentre ci stavamo dirigendo verso la porta d'uscita sentimmo: - Potter, Weasley, vi dispiacerebbe rimanere qui?-
In quel momento Lupin era diventato il mio professore preferito! Scrutai Hermione con i suoi capelli arruffati che si stava dirigendo verso la biblioteca, e la seguii.
Feci di tutto per non farmi sentire, però mi accorsi che si stava guardando le spalle, aveva paura di essere seguita o doveva fare qualcosa di nascosto? Ecco cosa mi piace di lei, è molto misteriosa.
Una volta dentro notai che si affrettò verso il reparto proibito. Sapevo come comportarmi, ero a casa mia.
- Bene, bene Granger! Cosa ci fai qui?- dissi rivolgendole un sorriso malizioso.
- Se fossi in te mi fare gli affari miei. Non trovi?- ribatté con quella sua aria da saccente che trovo adorabile.
- Avanti, fammi vedere.- le presi il libro che teneva in mano e in quel momento le nostre dita si sfiorano delicatamente, alzai lo sguardo e notai che mi stava regalando un sorriso, uno dolce, che non riserva mai a nessuno.
- Bene, bene, in questo libro sono scritte delle pozioni molto pericolose, a cosa ti serve Hermione?-
- Sicuramente a trasformarti in un orribile rospo.- disse ridendo. Era bellissima quando lo faceva, anche se in realtà lo era sempre.
- Allora dovrai darmi un bacio, non vorrai di certo lasciarmi un rospo per sempre.- le risposi.
- O forse sì.- mi prese il libro dalle mani e con una spallata se ne andò via. Solo quando arrivò alla porta si guardò indietro e aggiunse: -Credo che andrò a zonzo per il castello, magari nei sotteranei.- mi stuzzicò, voleva che la seguissi.
Si chiuse la porta alle spalle, così camminai verso di essa per aprirla nuovamente e vedere dove quella bella ragazza voleva portarmi.

La persi di vista, diamine Draco, come fai a perderla nel tuo territorio? Finalmente udii una risata, era la sua, e veniva da dietro una colonna. Piano piano andai verso essa e la sorpresi da dietro: urlò, ma le tappai la bocca con il palmo della mano. Il suo respiro si fece irregolare, era in difficoltà, così mi allontanai da lei. Mi guardò in modo strano, come se avesse desiderato qualcosa in più, ma cosa? Forse non voleva quello che volevo io, ma altro.
Era la prima volta che non sapevo come comportarmi, e andai via. Un'altra volta la lasciai lì, da sola.

Mentre andavo nel dormitorio maschile dei Serpeverde fui pervaso da un senso di colpa, cos'avevo fatto? Era il mio momento, il nostro momento. Forse anche a lei piacevo, e non avrei dovuto fare quello che ho fatto.

Uno splendido casino| DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora