Prologo

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Prima di cominciare vorrei ringraziare tutte le persone che, con pasienza , dopo mesi e mesi di attesa sono ancora qui a leggere la mia storia.
Spero che mi perdoniate ma ho perso il vecchio contatto e, ad essere sincera, mi ero completamente dimanticata.
Stamattina la mia amica mi ha aggiornata delle visualizzazioni, voti e commenti di questa storia ed io ho pensato di non aver mai avuto un risveglio più bello di quello. Ho letto tutti i commenti e, oltre ad essermi divertita per tutti i commenti di perversione su Cam, ho amato ogni vostro commento/critica/complimento.
Ora vi lascio alla storia.
Grazie ancora!

"Inspirai. Espirai.
Mi sembrava di impazzire.
Ma mi succedeva spesso."

《Verginella, dove scappi?》mi richiamò quella voce.

Lo ignorai e m'incamminai più velocemente in classe, fin quando non venni sbattuta contro gli armadietti del college.

《Non mi devi ignorare, odio quando lo fanno.》 Borbottò Cameron.

Ed eccomi qui, come ogni fottuto giorno di scuola, perseguitata dal più stronzo e puttaniere della scuola.

Ma anche il più bello.

Abbassai lo sguardo, ignorandolo ancora una volta.

Anche perché non riuscivo a sostenere il suo sguardo pieno di rabbia, pieno di malizia.

Era sempre così nei giorni del college:
Io che cercavo di ignorare tutti; Cameron che mi perseguitava prendendomi per i fondelli e tutta la scuola che si divertiva a guardarlo mentre mi maltrattava. Spesso subentrava anche la troia anche la Troia accompagnata dalle sue cagne.

Cameron poggiò due dita sotto il mio mento facendo scontrare i miei occhi con i suoi, color cioccolato.

Si morse il labbro e mi squadrò con lo sguardo.

《Eppure, se non fossi una verginella , ti sbatterei volentieri.》 Si leccò le labbra, per poi puntare le sue iridi nelle mie color ghiaccio.

Al suono di quelle parole pronunciate da lui il mio cuore perse un battito e non solo...

Non ti montare la testa, è solo uno stronzo e tale rimarrà.

Si avvicinò dandomi un bacio a fior di labbra, per poi girare i tacchi e andarsene.

Io rimasi lì con le mie dita poggiate sulle mie labbra.

***********************

《Piccola peste!》rispose il mio migliore amico dall'altro capo del telefono.

《Austin!》esclamai.

Austin era il mio migliore  amico da sempre, era lui quella persona che stava  sempre al mio fianco, era lui la persona di cui non mi stancherò mai.

Spesso gli chiedevo come faceva a rimanere al mio fianco nonostante tutto, ma lui rispondeva sempre che per lui ero una sorella e senza di me non ce l'avrebbe  mai fatta  a superare il suo periodo "buio".

《Stasera devi assolutamente accompagnarmi alla festa di Allyson!》ordinò Austin.

《No, neanche morta.》risposi, mettendomi comoda sul divano.

《Non te lo stavo chiedendo, piccola. Alle 20:00 in punto ti passo a prendere. 》disse Austin, chiudendo la chiamata.

Vaffanculo.

Sex's Lessons. |[Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora