Maya's POV
"Che cosa?!" Urlò
"Non siamo mica dei carcerati!" Urla mia sorella
"È una cosa gravissima entrare nel mio, e ripeto, MIO ufficio!" Dice la signora Agnes vantandosi della frase "mio ufficio"
"Ma non abbiamo rubato o rotto nulla!" Interviene Jason
"E quindi?! Siete comunque venuti qui senza permesso." Dice la direttrice prendendo per i polsi me e mia sorella per poi sbatterci in una stanza grigia con dentro due sedie e un tavolo.
"Voi resterete qui dentro per quattro giorni!" Dice Agnes sbattendo la porta e chiudendola a chiave. Io corro verso la porta e mi affaccio alla finestrella che si trova li in alto. Mia sorella mi guarda con aria interrogativa e mi chiede
"Cosa fai Maya?"
"Cerco di vedere se arriva Jason" dico io con fare ovvio
"Jas? E perché?" Chiede lei
"Beh, ho pensato che magari ci tirerà fuori da qui visto che lui è libero." Dico io ad Emma facendo le virgolette sulla parola libero. Perché chiunque si trova in quel posto, non è libero.
"Ma come ti vengono in mente certe cose?! Lui è il figlio del capo di questo posto! Lui ha il cibo migliore, non deve frequentare le lezioni, può fare la doccia quando e quanto vuole e non viene mai messo in punizione! Insomma, siamo onesti, si sarà già scordato di noi." Dice Emma abbassando gli occhi a terra.
"Perché sei così pessimista?"
Chiedo io
"E tu come fai a fidarti così tanto di lui?"
"Beh, ora lui non è il problema principale."
Dice Emma
"E quale sarebbe il problema?" Chiedo
"Il bagno."
Ci guardiamo un pó intorno finché mia sorella non vede un bottoncino rosse che preme. Dopo poco arriva la signora della mensa che ci guarda e chiede
"Chi di voi due deve andare in bagno?"
Io e mia sorella scoppiano a ridere mentre la signora ci guarda curiosa per poi sbatterd la porta.
"Maya"
"Si Emma?"
"Perché pensi che Jason verrà ad aiutarci?"
"Non lo so, forse perché è sempre stato gentile con noi, o forse perché lui era li con noi e penso che un minimo di senso di colpa lo provi."
"Beh, scordatelo." Dice Emma guardandomi dritto negli occhi
"Perché?" Chiedo
"Lui è quello perfetto che non si caccia mai nei guai, è quello che..." interrompo mia sorella e le dico
"Emma, basta. Nel giudicare un persona, gli togli la sua libertà. Tu dovresti saperlo più di tutti."
"Scusami. Lo so. Sei arrabiata con me?"
Chiede Emma
"No."
"Sicura?"
"Non sono mai stata arrabiata con te Emma."
"E allora come sei?"
"Ferita."
"Da cosa Maya?"
"Dal tuo omportamento. Perché continui a comportarti da stronza con gli altri Emma?"
"Lo sai benissimo." Dice lei
"Il peggio ormai è passato." Le dico abbracciandola.
"Io non credo." Mi sussurra lei in un orecchio.
Emma quando era piccola veniva presa in giro da tutti per la situazione di sua madre che era sola. Alle medie veniva bullizata. La picchiavano. Finché un giorno finì in ospedale. Da quando uscì divenne fredda, insensibile, apatica. Potevi dirle qualsiasi cosa, ormai non le importava più nulla.Emma's POV.
"Che cazzo di ore sono, Maya?"
"Stessa domanda, stessa risposta. Non ne ho idea, smettila di chiedermelo come se dovessi saperlo." Risponde spintonandomi. Raggiunge la sedia, per poi spingere l'altro sgabello fino al punto che occupo nella stanza grigia.
"Beh, cosa hai in mente?" Chiedo dopo un tempo infinito, passato ad osservarla in ogni suo movimento. Sfrega le mani una contro l'altra e sbottona appena il colletto della camicia, è in ansia e non penso di poter gestire uno dei suoi attacchi di panico.
"N-niente, non devo pensare di essere chiusa qui." Mormora, in cerca di una mia risposta.
Sono preoccupata, non posso fare niente.
"Okay, tirati su, ti porto fuori." Dico alzandomi, per poi tirare il filo che avrebbe fatto scattare un campanello al piano inferiore. La signora della mensa apre la grande porta alle nostre spalle, facendo il suo ingresso.
"Cosa vi serve?"
"Indovini!" Dico ironica, gesticolando nervosa.
"Di nuovo il bagno? Ma se non bevete da ore!"
"Beh.. si, proprio per questo, abbiamo bisogno di riempire la bottiglia che ci ha fornito." Ribatte prontamente Maya.
"E in ogni caso, non ha il diritto di infierire anche su i nostri bisogni fisiologici, dico bene, Giudy?" Le domando per poi dirigermi verso la porta.
"No! No, no, non fatelo!" Dice urlando, prima che noi possiamo varcare la porta lasciata aperta perché inapribile dall'interno.
"So di esserci ricascata, accidenti! Varcherete la porta, mi richiuderete dentro e fuggirete, già lo so!" Piagnucola pulendosi il naso sulla manicha del grembiule. "Ma io non posso resistere altro tempo qui, di nuovo! Lo ho chiesto alla signorina Agnes, ma mi ha imposto di sorvegliarvi come in passato ho fatto con altri! Che stupida, stupida, stupida! Dio mi punisca per la mia poca astuzia e luciditá! Me lo diceva mia mamma "non sai fare niente, sei una donna inutile, quale uomo ti vorrebbe?"." Si interrompe per I troppi singhiozzi, io e Maya siamo rimaste immobili.
"A dire il vero noi.." comincia Maya, ma si blocca quando la fulmino con lo sguardo.
"Vi supplico, non chiudetemi qui! Le pareti mi ricominceranno a comprimere e morirò di umiliazione quando Agnes lo scoprirá!"
Sbraita cadendo a terra, sono seriamente spaventata.
"Sono disposta a farvi uscire. Vi aiuterò, lo giuro." Conclude tra i singhiozzi e una scintilla attraversa i nostri occhi.
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SISTER.
General FictionUna famiglia in rovina, due sorelle, che nonostante tutto, non si lasceranno mai.