Melkor, il Signore del Male, aprì lentamente gli occhi, dopo un breve riposo. Avrebbe voluto dormire tutta la notte, ma qualcosa, o meglio qualcuno, glielo aveva impedito.
Non che gli fosse dispiaciuto, in realtà.
Si alzò piano piano dal letto. Sentì un corpo agitarsi accanto a lui, come se non volesse lasciarlo andare. Melkor depositò un amorevole bacio sul ventre della figura, facendola subito calmare.
Andò nel bagno, deciso a farsi le consuete pulizie mattutine: per prima cosa, riempì d'acqua una tinozza, per poter lavarsi il corpo perfetto e muscoloso. Mentre strofinava la spugna contro la pelle pallida, rifletteva su quanto era successo la sera precedente.
Come di consueto, aveva consumato la sua cena insieme al suo allievo, Mairon, nel grande salone di Angband. Non avevano parlato per tutta la durata del primo, poi Mairon aveva azzardato qualche domanda a proposito di Beren: se era ancora vivo, se era riuscito a catturarlo o se avesse la più pallida idea di dove si trovasse. Melkor aveva risposto con un secco "non me ne parlare", e Mairon aveva chinato il capo sul piatto senza più parlare. Melkor era rimasto a fissare la rossa chioma di Mairon a lungo, dapprima svogliatamente, poi infatuandosene sempre di più.
Sono proprio belli i capelli di Mairon, ricordava di aver pensato quella sera.
Più li fissava, più la voglia di toccarli si era acuita, finché non lo aveva fatto. Come sono morbidi..., aveva pensato.
Mairon aveva subito alzato lo sguardo. -Maestro?- aveva chiesto con lo sguardo pieno di stupore.
-Hmmm?-
-Cosa state facendo con i miei capelli?-
-Li sto toccando-
-Lo vedo, ma perché?-
-Non lo so... li stavo guardando... e mi è venuta voglia di toccarli-
Il viso di Mairon aveva perso un po' del suo stupore. -Oh... va bene.-
Melkor aveva fatto un sorrisetto scaltro, e aveva cominciato a giocherellare con una ciocca dei capelli di Mairon. Il Maia era rimasto immobile, senza reagire.
-Non ti disturba?-
-Che cosa?-
-Il fatto che io stia giocando con i tuoi capelli mentre stai mangiando-
-Se per questo, mi dà molto fastidio...-
-E allora perché non reagisci?-
-Perché voi siete il mio signore e maestro, e io devo sottostare a ogni vostra volontà.- Melkor aveva allargato il sorrisetto scaltro.
-Invece, quando faccio cose come queste, dovresti proprio reagire-
-Ormai ho preso l'abitudine a ignorarvi-
-Ah sì? Ignoreresti anche... questo?- Si era alzato di scatto e lo aveva baciato. Ma non sulla guancia, sulla fronte o su qualsiasi parte della faccia: sulla bocca. Non un lieve e fugace bacio sulle labbra, un bacio vero, pieno di passione e ardente di sentimento.
La forza del suo bacio, oltre che a schiacciare la testa dell'allievo contro lo schienale della sedia, aveva prodotto uno strano effetto su Mairon: aveva cominciato a dibattersi, come un pesce fra le mani del pescatore. Si era aggrappato al suo collo, come se avesse bisogno di quel bacio, e non volesse più farlo smettere.
Si erano staccati dopo molto. Mairon era arrossito. I suoi capelli non erano più in ordine come lo erano stati all'inizio della cena, e alcune ciocche sottili gli ricadevano sul volto. Il suo viso si era messo a tremare.
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Who said evil people can't feel the love? // Angbang OS
FanfictionChi ha detto che i cattivi non possono amare? Melkor, la massima calamità di Arda, e Sauron, suo sgherro e allievo, ne sono l'esempio vivente. Il loro cuore malvagio e corrotto ha lasciato spazio a un sentimento nuovo e sconosciuto, ma che loro rius...