Capitolo 1

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"새일 축하합니다
Saengil chukhahamnida
생일 축하합니다
Saengil chukhahamnida
사랑하는 <이름–이/ 씨>
Saranghaneun Danbi-ssi
생일 축하합니다
Saengil chukhahamnida!"

Tutti applaudirono e Danbi chiuse gli occhi per esprimere il suo desiderio.
28-01-2017 finalmente compiva 18 anni.

Erano successe molte cose da quel giorno. Il giorno in cui uscì dall'ospedale.
Jungkook e Danbi si sarebbero sposati quando entrambi avrebbero compiuto 20 anni, l'età adulta in corea. I genitori di Jungkook l'avevano finalmente accettata e la trattavano come loro figlia.
Si era scoperto che Hyunji, come Jungkook, era in coma e ricoverata nello stesso ospedale di Jungkook nella stanza accanto.
Si era svegliata dopo aver scoperto di essere ancora viva. Ora Hyunji e BongPal stanno insieme.
E Taehyung? Cos'era successo a lui?
Beh lui era tornato a vivere a Seoul e a continuare i suoi studi nella stessa scuola di Danbi e Jungkook per poter badare al suo fratellino ancora malato.

Danbi aprì gli occhi e spense la candeline.

"Cosa hai desiderato?"
Chiese Jungkook impaziente di una risposta

"Questo non si dice!"
Rispose Danbi lasciando Jungkook un po' deluso che per dispetto le rubó un bacio veloce.

La ragazza divenne tutta rossa e tutti cominciarono a ridere della sua reazione.

11.34 PM
Tutti tornarono a casa e Danbi rimase da sola nel suo appartamento.

Jungkook tornó a vivere con i suoi genitori ma ogni tanto si fermava a dormire da lei.

Danbi pov

Driiiiiin

La sveglia suonó. Era lunedì e dovevo tornare a scuola. Mi feci una doccia veloce, mi cambiai e mi truccai un po'.
Presi lo zaino e mi incamminai verso la scuola.

Guardai l'orologio e vidi che avevo poco tempo per arrivare a scuola, quindi decisi di prendere una scorciatoia. Quella solita scorciatoia che prendevo, quella in cui avevo visto per la prima volta Jungkook.

Aumentai il passo perchè passere lì mi faceva sempre un po' paura.

Sentivo che qualcuno mi seguiva. Probabilmente era un fantasma e così decisi di far finta di niente, in quei giorni stavo facendo di tutto per non avere a che fare con i fantasmi e vivere una vita normale.

Poco dopo smisi di sentire i passi provenire da dietro di me e feci un sospiro di sollievo.
Abbassai la testa e appena la rialzai vidi una donna ricoperta di sangue in piedi davanti a me.

Spalancai gli occhi dallo stupore.
La riconobbi quasi subito. Era la mia vicina di casa che viveva con il marito e il figlio di appena sette anni.

"Danbi aiutami"
Disse la donna con gli occhi ricoperti di lacrime.

Non sapevo cosa fare. Dovevo far finta di niente e continuare a camminare o dovevo aiutarla? E poi come mai era morta?

Mi faceva troppa pena per lasciarla così. In quello stato.

"S-signora Choi... c-cosa le è successo?"
Chiesi mantenendo le distanze.

"Allora è vero che puoi vedermi! Grazie al cielo Danbi."

Si avvicinó a me e io feci qualche passo indietro. Notó la mia paura e si fermó chinando la testa in segno di dispiacere.

"È stato quel bastardo di mio marito! È tornano a casa ubriaco per l'ennesima volta e io ho deciso di reagire, ma lui mi ha picchiato e ucciso con una bottiglia di birra davanti agli occhi di nostro figlio! Subito dopo ha perso l'equilibrio ed è caduto giù dalla finestra per infine morire!"

Ero ancora un po' confusa ma la lasciai continuare a parlare.

"Danbi il fantasma di mio marito è ancora in quella casa e mio figlio è imprigionato lì dentro. Devi aiutarlo ti prego Danbi!"

"I-io non so cosa fare signora davvero.."

A quel punto la donna si mise in ginocchio davanti a me e mi pregó di aiutarla.
Voleva salvare almeno suo figlio e io ero l'unica persona che poteva farlo.

"O-ok signora lo faró ma si alzi di lì la prego."

La donna scoparì in una nuvola di polvere subito dopo che pronunciai quelle parole.

Corsi a casa mia e presi una spada ricoperta di acqua santa e robe varie fatta da monk.
Lasciai lo zainetto in camera e corsi nell'appartamento della signora Choi.

Esitai un attimo prima di aprire la porta.
Avevo il cuore in gola e respiravo affannosamente. Avrei potuto andarmene e nessuno se ne sarebbe accorto, ma non potevo per un semplice motivo. Avevo promesso a quella donna che avrei salvato suo figlio Haechan ancora vivo dal padre.

Feci un respiro profondo e abbassai lentamente la maniglia della porta.
Entrai ed era buio, ma si potava vedere chiaramente la grandezza dell'appartamento.
Dove poteva essere nascosto il Haechan?

Mi inoltrai a passi lenti e con le gambe che mi tremavano. Avevo davvero troppa paura.
Rafforzai la presa dalla spada che tenevo all'altezza della mia testa. Un movimento falso e mi potevo tagliare la faccia.

Il mio telefono continuava ad illuminarsi dala tasca dei miei pantaloni; probabilmente Jungkook mi stava mandando messaggi.
Se avesse scoperto che sono andata a uccidere un fantasma si sarebbe arrabbiato molto.

All'improvviso sentì dei pianti dalla camera e corsi ad aprirla, ma era chiusa a chiave.
Cercai più volte di forzarla ma non si voleva aprire. Mi allontanai un po' dalla porta per poterla buttare giù ma appena presi la rincorsa qualcuno mi afferró dal braccio e mi fece fare un volo che neanche i gabbiani.

I miei occhi cominciarono a brillare di un rosso intenso e cominciai a vedere più chiaramente nonostante le luci fossero spente.

Vidi davanti a me il padre di Haechan infuriato che teneva il bambino con un braccio.

"Haechan! Non ti preoccupare ti salveró io!"

L'uomo scaraventó a terra il figlio e corse verso di me. Afferrai la spada e gli feci un taglio profondo sul braccio e lui con tutta la forza che aveva mi prese dal collo e mi tenne appesa al muro. Respiravo a malapena.

"Vai Haechan! Scappa!"
Dissi con tutto il fiato che avevo.

In quel momento apparse la madre che corse da Haechan e lo abbracció.
Mi sorpresi nel vedere che Haechan era morto e quello che vedevo era solo il suo fantasma.
Entrami sparirono e io rimasi lì, appesa. Sarei morta così?

La porta si spalancó e Jungkook entró furioso e preoccupato allo stesso momento.
Vidi il punto debole di quel fantasma illuminarsi. Quel punto che lo uccise.

"L-la testa!"
Urlai a Jungkook

Subito lui sfrecció un pugno fortissimo contro il capo di questo che si disintegró e sparì nel nulla.

Neanche il tempo di riprendere a respirare regolarmente che Jungkook cominció ad urlare.

"CHE CAZZO TI È VENUTO IN MENTE DANBI!?"

Cuore di un DEMONE ✧ Jungkook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora