Salve genteeeeeeee,
ok come sempre sono di frettissima, mi pare di essere il bianconiglio di Alice nel Paese delle Meraviglie. Eccovi il sesto capitolo della storia, quello che diciamo mi ha sempre fatto sentire più insicura. Spero vi piaccia.
Buona lettura
CAPITOLO 6: LACRIME DI PIOGGIA
Mentre entrava in ospedale, Kurt non seppe dire cosa fosse esattamente successo dopo quella chiamata.
Sapeva solo che non aveva voluto svegliare i bambini. Dormivano beati e fargli la più bella delle sorprese una volta che si fossero svegliati, sarebbe stato perfetto.
Non sapeva altro, solo che adesso Blaine gli stringeva con forza la mano e gli infondeva quel coraggio di cui aveva disperatamente bisogno. I suoi pollici disegnavano complicati arabeschi sulla sua mano, cercando di calmarlo, di tranquillizzarlo.
E Kurt era davvero nervoso, davvero spaventato per le conseguenze che quel secondo infarto avrebbe potuto avere sul padre, da non accorgersi che quegli arabeschi non erano casuali.
Blaine stava scrivendo, nella più delicata delle lingue, I love you sul dorso della sua mano.
Non aveva voluto Adam in quel momento.
Aveva guardato Blaine. E Blaine lo aveva capito.
Erano passati undici anni e ancora Blaine era l'unico e il solo a potergli leggere fin nella profondità della sua anima senza il minimo problema.
Arrivarono lì, in quella saletta, cercando disperatamente un medico.
« Monsieur Hummel? »
« Sono io ... dov'è mio padre? Come sta? » Di nuovo Kurt era troppo scosso e troppo terrorizzato per accorgersi che non stava parlando in francese.
« Suo padre è sveglio. Abbiamo fatto qualche test per capire se avesse o meno subito dei danni cerebrali e non sembrerebbe, ma non possiamo ancora escluderlo con assoluta certezza. »
« Io ... io non sto capendo ... » Kurt era chiaramente in confusione. Troppo spaventato di qualsiasi brutta notizia per poter capire con chiarezza.
« Kurt ... tuo padre è sveglio, ma ancora non sanno quali danni potrebbe aver riportato il suo cervello. » Sussurrò Blaine accarezzando la guancia di Kurt, sentendo le dita bruciare per quel lieve contatto che aveva così tanto dato per scontato nella sua gioventù, ma di cui aveva sentito terribilmente la mancanza in quegli anni.
Guardò il medico, accertandosi che stesse dicendo correttamente e l'uomo annuì con il capo.
« Ma ... posso vederlo? »
« Va bene! Ma solo i parenti più stretti! » Esclamò il medico osservando attentamente la figura di Blaine.
« Cosa? » La voce di Kurt era salita di qualche ottava.
« Blaine è come un figlio per mio padre. E' venuto sin qui dall'America! Ha tutto il diritto di entrare. » Disse Kurt con tono duro e deciso.
Blaine sentì il cuore tremare. Burt lo considerava davvero così importante da essere una delle prime persone da voler vedere subito dopo aver scansato la morte per la seconda volta?
In un breve attimo rivide la sua vita passata, il suo rapporto con quell'uomo un po' burbero che, quando era arrivato il momento della famosa chiacchierata con Kurt, aveva espressamente voluto anche lui presente, perché sapeva che suo padre non avrebbe mai fatto una roba del genere, sapeva che Blaine era da solo a dover affrontare la sua omosessualità.
Rivide come quell'uomo non l'aveva mai semplicemente trattato da genero, ma da figlio. E Blaine lo aveva sempre considerato come un padre. Il padre che non aveva mai avuto, il padre che lo aveva sempre accettato, così com'era, il padre che quando sbagliava non lo lasciava digiuno per giorni o lo chiudeva in camera sua.
Burt era il padre che la buona stella di Blaine aveva messo sul suo cammino, quel padre che attendeva paziente il ritorno del figliuol prodigo e che al suo ritorno avrebbe ucciso il vitello grasso per festeggiare il loro ricongiungimento.
Gli si formò un nodo alla gola, perché in quel momento Blaine si rese completamente conto di quanto non gli fossero mancati solo Kurt ed Everett. Gli mancava anche suo padre.
« Kurt ... non fa niente ... » Cercò di far ragionare Kurt che continuava ad inveire contro il medico.
« No! Tu vieni! »
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The Klaine Trap
FanfictionQuando Paul Anderson e Everett Hummel decidono di andare al campus, non sanno che quella decisione avrebbe stravolto completamente le loro vite. Scopriranno non solo di essere fratelli, ma di essere addirittura gemelli. Decidono quindi di scambiarsi...