Capitolo 11: Two missing puzzle pieces

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Dopo una giornata letteralmente di merda pubblico il mio ultimo capitolo.

Spero che questa storia vi sia piaciuta e che vogliate farmi davvero sapere che ve ne pare. Non so se pubblicherò altre mie storie su questo sito, ma in caso su EFP mi troverete sempre attiva, anche se ultimamente con tempi molto più lunghi.

Grazie per chiunque abbia letto questa storia e grazie a chi ha fatto entrare nel suo piccolo cuoricino i piccoli Paul ed Everett e perdonate se sono di parte, ma io sarò sempre team Paul <3

Buona lettura





CAPITOLO 11: TWO MISSING PUZZLE PIECES

New York, Maggio 2028

« Blaine! Ti muovi! » Kurt bussò alla porta. Erano lì da più di venti minuti e lui era già in ritardo per il lavoro. Menomale che era lui il capo della baracca!
« Non ci riesco Kurt! E se tu continui così, di certo non aiuti! »
« Amore, dov'è il problema? Ieri sera non ci hai messo tutto questo tempo! »
« KURT! Potresti evitare di sbandierare la nostra vita sessuale ai quattro venti! »
Kurt alzò gli occhi al cielo.
« Blaine, qui non c'è nessuno! Sono andati via tutti! Tutti sono riusciti a fare quello che dovevano fare in un tempo brevissimo! Tu invece ... » La porta venne violentemente aperta e, senza che Kurt se ne rendesse pienamente conto, venne spinto dentro il piccolo bagnetto.
« Blaine ... ma cosa? »
« Posso chiederti come cavolo hai fatto la volta scorsa? Io non riesco ad eccitarmi. Nemmeno un po'! Questi giornaletti sono così volgari! Chi diavolo troverebbe eccitante un piercing proprio lì! A me l'unica cosa che viene da pensare è a quanto possa aver sofferto quando se lo è fatto! »
Kurt guardò suo marito. Il suo bellissimo marito che agitava quel giornaletto in mano, mentre il suo membro, ancora perfettamente addormentato, si muoveva a destra e a sinistra come un pendolo.
La situazione sarebbe anche potuto essere comica!
Ok! Lì se Kurt non voleva perdere l'intera giornata di lavoro, urgeva una soluzione drastica!
« Vuoi sapere come ho fatto la volta scorsa? » Sussurrò. La sua voce si era abbassata di qualche ottava, ma Blaine era ancora troppo intento a compiangersi addosso per accorgersi dei movimenti del marito.
« Si! E trovo veramente strano che tu ti sia eccitato per queste foto oscene! Anzi potrei addirittura offendermi! » Esclamò il moro mettendo su quel suo piccolo e tenero broncio da barboncino infreddolito e abbandonato.
« Oh! Non ho usato quel giornaletto! » Mormorò Kurt che prese dalla mano di Blaine il giornaletto e lo gettò da qualche parte nel bagno. Si avvicinò al marito, chiudendo le sue dita, fredde e delicate, sul membro di Blaine, che immediatamente reagì, contraendosi e cominciando pian piano ad indurirsi.
Altro che giornaletti fotografici! Bastava un minimo tocco di Kurt per scatenare l'inferno all'inguine di Blaine.
« Ho pensato a te ... a come ti avevo fatto mio la sera prima. Forse non te lo ricordi, ma fu quella volta che ... »
« ... che mi bendasti! » Ansimò Blaine, ricordando perfettamente ogni minima cosa di quella notte. Nemmeno in un milione di anni lui avrebbe mai potuto dimenticare le sensazioni delle lisce mani di Kurt sul suo corpo, la sensazione che provava non potendolo vedere, ma potersi basare solo ed unicamente sulle sue percezioni tattili.
« Te lo ricordi allora ... » Sussurrò lascivamente Kurt che aveva cominciato a muovere la mano lungo l'erezione di Blaine. Era lusinghiero il fatto che il membro del marito si fosse improvvisamente svegliato al minimo tocco della sua mano che, sicura, si muoveva lungo l'intera erezione.
« Ricordi come urlavi ... come ti dimenavi ... come imploravi per avere di più ... » La mano di Kurt aveva acquistato man mano sempre più velocità, muovendosi lungo il pene di Blaine e compiendo ogni minimo vizio che sapeva mandava il moro oltre il baratro, come quella leggera pressione con la punta dell'unghia curata del pollice sulla piccola apertura in cima.
« Kurt ... » Blaine chiuse gli occhi sentendo quel fuoco, nato nel suo basso ventre, propagarsi come lava infuocata in tutto il suo corpo.
Se c'era una cosa che Kurt conosceva come le sue tasche, era sapere perfettamente quando Blaine era vicino a venire. Allungò una mano, afferrando il piccolo contenitore sterile in cui doveva essere versato lo sperma. Riuscì a mettere il piccolo vasettino alla base della punta del pene di Blaine appena in tempo.
Blaine aveva il fiatone mentre osservava Kurt chiudere il vasetto e poi andarsi a lavare le mani al lavandino.
« A saperlo! Sarei venuto qui prima! » Disse Kurt ammiccando e uscendo poi dal bagno, lasciando al marito il tempo per ricomporsi.

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