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"Gracie"la dolce voce di Hailey la svegliò subito.
Grace aveva sempre avuto il sonno leggero.
"Ciao piccola"salutò la sorellina"Sei già tornata?"
"Certo, sorellona"rispose confusa la bambina"Sono le sei e mezza"
Sei e mezza?Voleva dire che aveva dormito un paio d'ore.
Alle sette sarebbe dovuta andare dai bambini per il suo nuovo lavoro.
Se non fosse stato per la piccola Hailey avrebbe continuato a dormire, guadagnandosi un'enorme figuraccia.
"Grazie di avermi svegliato"Grace le diede un bacio sulla guancia"Ti voglio bene"
"Anche io"sorrise la bimba
Grace la prese in braccio e si diresse verso la cucina, dove trovò sua madre mentre parlava con Ginger.
Quest'ultima le sorrise in segno di saluto.
"Sapete dov'è Caleb?"chiesi alle due.
"Mi ha detto che non sarebbe tornato a dormire"rispose Ginger"Ma non so dov'è"
"Magari ha trovato qualche bella ragazza e.."commentò Diana divertita
"Speriamo me la presenti almeno.."scherzò Ginger
Grace uscì di casa senza dare a vedere la sua seccatura.
Caleb era il suo migliore amico, non c'era mai stato niente fra loro.
Eppure il pensiero che Caleb trovi una ragazza e si dimentichi di lei la turbava moltissimo.
Caleb, invece, sapeva che Grace interessava a qualche ragazzo ma era tranquillo, perché lei non aveva pensato a nessuno di quelli come un suo possibile fidanzato.
Grace era più quella persona che non pensa ad un futuro lontano perché altrimenti non coglierebbe il presente.
Caleb, invece, reputava il presente troppo misero, così preferiva progettare il futuro.
Arrivò dinanzi alla casa della signora e bussò.
Questa volta fu subito accolta.
"Oh, ciao"disse la donna"Prego, entra"
Nonostante l' "oh" che aveva pronunciato, la signora non sembrava sorpresa di vederla.
"Non ci siamo presentate"affermò"Mi chiamo Marie Farten, non c'è bisogno che ti dica che puoi darmi del tu e chiamarmi Marie"
"Io sono Grace Nilsen"si presentò la ragazza
"Dunque sei la primogenita dei Nilsen"disse la donna scortandola in salotto"Questi sono i miei figli"
Marie indicò un divano occupato da quattro bambini, tra cui due gemelli.
"Loro sono Greg e Jack"disse indicando i due ragazzi identici con gli stessi capelli castani.
Dovevano avere circa dieci anni.
"Lei è..."stava per dire Marie ma poi si fermò"Anzi,  vediamo se si presentano da soli"
"Io devo proprio uscire ora, divertitevi"aggiunse la signora Farten varcando la soglia della porta.
I bimbi sembravano calmi, quindi perché tanta fretta?
Grace si avvicinò alla bambina e guardò i suoi occhi limpidi.
"E tu come ti chiami?"chiese la ragazza
"Lei è timida"il quarto dei bambini intervenne.
Bambino, però, era una parola grossa.
Dimostrava all'incirca l'età di Grace, forse perché era poco più alto di lei. Aveva una matassa di capelli neri e un paio di occhi a mandorla color nocciola.
Era di bell'aspetto, nel suo insieme.
"Io sono Carter"si presentò amichevolmente"Non preoccuparti, ho 16 anni e non ho bisogno di una tata"
"Tu, invece?"chiese in tono dolce e timido
"Se ho bisogno di una tata?"scherzò Grace sorridente
"No"a Carter sfuggì una sonora risata"Come ti chiami, quanti anni hai..."
"Sono Grace Nilsen"disse guardando un po' Carter un po' la bimba"E ho 17 anni"
"Io sono Lucilla"la bimba fece parola per la prima volta"E ho quasi otto anni"
Grace guardò Carter, che gli fece l'occhiolino.
"Ho una sorellina che ti somiglia, lo sai?"ribattè Grace
Lucilla scosse la testa facendo spostare i suoi riccioli castani.
"Quando giochiamo?"chiese quello che doveva essere Greg
"Dalle il tempo di stabilizzarsi"lo rimproverò Carter
Grace si chiese come se la stesse cavando Caleb, ora.
Non lo aveva di certo dimenticato, lui era ancora il suo migliore amico.
"Carter dice così perchè ha una cotta per la nuova tata"intervenne Jack, l'atro dei gemelli.
Grace ebbe l'impressione di essersi colorata di rosso acceso.
"È carina"commentò Lucilla come se Grace non fosse presente.
"Devi scusarli"spiegò Carter con il sottofondo delle vovi dei bambini"Loro credono che dovrei uscire più spesso"
Grace scosse la testa e si rivolse ai piccoli.
"Vi va di giocare a nascondino?"chiese essendo a vuoto di idee
I bambini non sembrarono molto entusiasti ma lo diventarono quando Carter e Grace si offrirono come guardie.
Giocarono per molto più di un'ora, fin quando Marie non fece ritorno a casa.
Aveva chiamato Grace e Carter in un angolino.
"Siete diventati amici, mi fa piacere"affermò la signora Farten"Carter perché non la inviti al ballo della tua scuola?"
Il cuore di Grace smise di battere per un secondo.
Carter andava a scuola?
Per quel periodo solo le famiglie più ricche potevano permettersi di iscrivere i figli a scuola.
Eppure sembrava così umile.Magari lo era davvero.
In ogni caso se fosse stata invitata al ballo di una scuola vera e propria, non avrebbe avuto niente da mettere.
"Ottima idea"Carter sembrò accettare insolitamente il consiglio della madre"Grace vorresti venire con me al ballo della mia scuola, sabato?"
"Certo"rispose lei senza dare a vedere la sua preoccupazione
"Allora passa alle sette a prenderti"concluse la madre.
I due ragazzi si scambiarono un sorriso.
"Allora, Grace, hai intenzione di continuare a fare da tata ai miei figli?"domandò Marie
"Certo, se per lei va bene"rispose la ragazza"Quattro volte a settimana, non più di 120 lev (moneta bulgara) al mese, signora"
"Orsù, non essere sciocca giovane Grace"commentò la donna"Per il tuo lavoro posso arrivare a 220 lev al mese senza problemi"
"Davvero?"Grace era estremamente sorpresa.
Con quella somma avrebbe potuto acquistare molte più cose di quante ne poteva immaginare.
"Certo, ragazza"replicò Marie"E per oggi ti pagherò anche un extra"
La signora Farten le porse 30 lev con un sorriso stampato in volto.
"Grazie per aver tenuto compagbia ai miei figli, ci vediamo domani alla stessa ora"disse infine Marie"Carter, scortala fino alla porta"
Grace salutò un'ultima volta la donna per poi lasciarsi accompagnare all'ingresso.
Era estremamente felice per la ricompensa ricevuta.
Avrebbe potuto aiutare la propria famiglia, con quei soldi.
Con quel che le rimaneva avrebbe anche pptuto acquistare un abito per il ballo.
Carter le diede un bacio all'improvviso sulla soglia della porta.
Dapprima sembrò che fosse indirizzato alla guancia ma poi le sue morbide labbra si posarono sull'angolo della bocca.
Grace non disse niente.
Evidentemente Carter era un ragazzo frettoloso, che non amava aspettare il momento giusto.
In ogni caso, era troppo confusa e felice per reagire in qualche modo.
Salutò Carter e ritornò a casa, dove prese in braccio la piccola Hailey e si scaldò con lei accanto al fuoco.

Stranded-Eroi senza poteriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora