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Sam più il tempo passava e più pensava agli unici 2 giorni passati al Blue Factory. Da ben 2 settimane che non ci stava più e non parlava più né con Nicole né con Emma.
Pensò che quel giorno al posto di andare a scuola sarebbe andato al Blue Factory, così non avrebbe incontrato Nicole, poiché stava a scuola. Si alzò e si vestì di fretta. Quando sua nonna lo vide, gli disse - Caro ti sei dimenticato lo zaino...- .
- Oh! Giusto...- esclamò Sam facendo finta di essere sorpreso.
Tornò indietro e fece finta di averlo preso, ma quando ritornò la nonna ridusse - Caro, ti sei ridimenticato lo zaino. - .
Allora Sam spazientito uscì lasciandosi alle spalle la nonna che continuava a gridarglielo. Voleva bene a sua nonna, ma a volte era veramente pesante sopportarla.
Corse più che poteva, nonostante non fosse una persona sportiva.
Ma mentre correva, guarda un pò chi doveva incontrare, Emma. Scontrandosi con lei, i due finirono a terra uno accanto all'altra.
- Scusi signor Costa. - disse con tono stridulo Emma
- Come mi hai chiamato? - rise affaticato Sam.
- Ormai non ci parliamo più. Io sembro una tua alunna e tu un professore in pratica, non si parlano mai tra di loro e la loro socialità é indifferente. - rispose Emma sbuffando.
- Emma, non dire così
...per favore. Davvero....mi dispiace per come mi sono comportato. Tu sei la mia migliore amica...e non avrei mai dovuto ignorarti. É solo che sto passando un momento....strano. Beh...mi vengono in mente sempre troppi ricordi. - rispose Sam poggiando la sua mano sulla spalla di Emma.
- Sam, io ci sono rimasta male però. Non mi hai più parlato, potevi raccontarmelo...ti avrei capito. Non so se posso. - rispose Emma, con gli occhi lucidi.
Sam allora si mise davanti a lei la abbracciò meglio che poteva. Facendola anche un pò volare in aria, cosa che le era sempre piaciuta. Emma accarezzava i suoi capelli mentre Sam le sussurrava all'orecchio - Scusa...scusa. - .
- Con i tuoi abbracci non posso non perdonarti. Ma promettimi che però ci vediamo, magari oggi dopo la scuola...- sorrise Emma.
- Certo, te lo prometto. - rispose Sam, ormai essendosi tolto un peso dalla spalle inutile.
- Ti...voglio bene Sam. Non voglio riperderti. - esclamò Emma, tentata dal dire quelle due parole che sognava da anni di dirgli, ma non era il momento giusto secondo lei.
- Anche io te ne voglio. Ok dai, ci vediamo dopo scuola, vengo io da te verso le 4? - chiese Sam.
Emma annuì e i due poi si salutarono.
Sam poi corse via, ed Emma però urlò - Sam! Lo zaino! - .
Sam fece finta di non sentire e continuò a correre verso il Blue Factory, suo progetto da settimane.
Poco dopo arrivò lì, in quel luogo in cui Sam era finalmente felice.
La porta era bloccata da un lucchetto, ma in caso fosse capitato, si era portato una forcina di sua nonna da casa, con cui scassinò la porta. Un gioco da ragazzi.
Cercò di essere silenzioso il più possibile, fino a che sentì una voce femminile parlare con qualcuno.
- Ma certo che andrebbe bene amore! Insomma, per il momento abbiamo solamente Nicole come volontaria...ma sono sicura che troverò altri volontari. Non preoccuparti amore, abbiamo ancora un intero anno davanti per poter realizzare il tutto insieme. Ci vediamo dopo. Ok? Ciao *smack*. - . disse la ragazza, per poi riagganciare.
Quella ragazza sulla trentina stava parlando al telefono con chi poteva sembrare io suo fidanzato dagli appellativi che gli aveva dato.
- Uh, ehm, ciao! Non dovresti essere a scuola ragazzo? E poi come hai fatto ad entrare? Io avevi chiuso la porta... - chiese la ragazza all'improvviso, facendo spaventare Sam che come le due volte prima, cadde sul pavimento. Rialzandosi goffamente si inventò - Ehm...io ho trovato...la porta aperta e... vorrei lavorare come...assistente! Aiutare per qualcosa...questo posto é così bello e, vorrei tanto...lavorare con la scrittura...la musica...il canto. E...oggi sto un pò male e...non posso andare a scuola. - si giustificò Sam.
- Ma allora perché sei qui se sei malato? Potevi venire anche domani! - esclamò la ragazza.
San fece il facepalm e rise imbarazzato, coprendosi la faccia con le mani.
- Ehm....allora....potrei...insomma. - balbettò Sam.
- Certo che puoi venire qui. Lo so, vorresti venire sempre e adori passare del tempo qui, non vuoi fare l'assistente, vuoi solo esprimere te stesso senza la maschera che hai. O forse...perché provi un interesse per una moretta che conosco bene. I ragazzi qui vengono principalmente per queste due ragioni. - esclamò la ragazza, facendo sbalordire Sam imbarazzato, avendoci perfettamente azzeccato in pieno. - Sì. - sussurrò Sam.
- Alex Leoni é messo così...comunque, puoi chiamarmi Sara. E tu? - esclamò Sara appunto.
- Sam. - disse istintivamente il ragazzo, pensando ad Alex. Anche a lui piaceva Nicole? Anche lui aveva una passione per la musica? Si parlavano molto tra di loro e non se lo aspettava. Ma chissà, magari Alex non era innamorato di Nicole e magari voleva passare solo del tempo con lei come amica.
- Uh sì! Nicole mi ha parlato di te! Dice che l'altro giorno sei scappato via piangendo...cos'é successo? - chiese Sara preoccupata, poggiando la mano sulla spalla del ragazzo.
- Ehm...no...nulla. Vorrei solo stare qui...ecco tutto. - esclamò San imbarazzato.
- Oh, tesoro vieni, prova a risuonare io devo andare in bagno. - disse Sara accompagnandolo verso il pianoforte che stava sul palco.
Si sedette e Sara se ne andò.
Toccò il do, la sua nota preferita e lo fece sorridere.
Suonò velocemente tutta la scala, per poi ridere.
Era fatto così, la musica lo rendeva felice.
Chiuse gli occhi e si ricordò di tutti i bei momenti passati con Emma e le dita scivolarono da sole come per magia sui tasti del pianoforte, componendo quel motivetto così bello.
Continuò a suonare fino a che gli rivenne in mente quel giorno in cui le sue speranze erano cadute in frantumi. Smise di suonare di colpo, torturandosi la testa con le dita.
Sentí un sospiro alle sue spalle, ma non volle preoccuparsene. Pensò poi alla seconda cosa più bella che avesse mai visto : il sorriso di Nicole quando era felice. Con quello si dimenticò di quel momento così orribile, e pii senza pensare a niente, ricominciò a suonare estremamente attento.
Alla fine della sua canzone, sentì un applauso alle sue spalle.
- Vieni qui tutte le volte che vuoi. - annunciò Sara emozionata appena Sam si voltò.
Vi piace?
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Sam é un piccolo patato puccioso, vero? Scusate se non posto spesso😔. Secondo voi, quali oscuri segreti riserva AlexSAM ED EMMA SONO TROPPO SHIPPABILI AIUT.
E VABBY, ZAUUUU.
DATEMI IDEE PER LA STORIA SE VOLETE💙.

A Dreamer ~ Sam Costa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora