Guerra: Hakuryuu x Shuu

972 39 15
                                    

Questa one-shot è per il concorso di -God_Eden_Imperial- e Greis-Inazuma108

Nei miei diciannove anni di vita non avevo mai passato un giorno come quello del lontano 8 febbraio 2017.
La guerra era già iniziata da un po', ogni giorno si sentivano vari spari e non si riusciva a stare tranquilli,  nemmeno la notte. Mi ero schierato nell'esercito insieme al mio amico d'infanzia Shuu, eravamo convinti di poter fermare tutto insieme.
All'inizio di gennaio ci eravamo fidanzati, avevamo capito che non saremmo riusciti a stare l'uno senza l'altro.
Quel maledetto giorno rovinò tutto: entrambi stavamo combattendo contro i nemici che ci avevano appena bombardato. Ormai il terreno era tappezzato da macchie rosse e cadaveri ormai calpestati. Io e Shuu eravamo vicini, lui lanciava delle granate e io tenevo il fucile ben stretto a me.
I nemici sganciarono dall'alto una bomba al centro della piccola città così potente che la forza d'urto arrivò fino in periferia, dove si stavano effettuando i combattimenti. Cademmo entrambi a terra, come quasi tutti i nostri alleati ed alcuni nemici. Rotolai battendo la testa contro un masso e all'improvviso vidi tutto sfocato. Prima di svenire i nemici presero Shuu con forza e lo trascinarono via. Lui si dimenava, scalciava e urlava con tutte le sue forze ma non servì a nulla.

Mi ero salvato solamente perché ero svenuto e mi avevano creduto morto. Ero da solo in mezzo ai cadaveri, i nemici erano andati via. Shuu non c'era più.
Mi alzai velocemente sentendo la testa pulsare. Faceva male ma pensare cosa avrebbero potuto fare a Shuu mi faceva sentire peggio.

Non vidi il mio amato Shuu per anni. Continuai a lottare per me, per la patria e soprattutto per il ragazzo dai capelli corvini e dal sorriso sgargiante. Non sapevo se lo avevano ucciso il giorno stesso in cui l'avevano portato via, se era morto dopo varie torture oppure se era ancora vivo ad aspettarmi ma non avrei mai più permesso a nessuno di dividere altre persone a causa della guerra.
Ogni giorno una cicatrice in più decorava il mio corpo ormai rovinato da quell'enorme squarcio nel mio cuore.

La guerra continuò per cinque anni, uno più straziante dell'altro. Altri paesi si unirono alla battaglia come nostri alleati e riuscimmo insieme a vincere la guerra.
La città era distrutta: non c'erano più case, negozi, parchi, persone...
Tutti gli abitanti avevano cercato di scappare. Alcuni ci erano riusciti, gli altri erano morti ancora in patria, una patria ormai distrutta, una patria che non avrebbe più avuto la speranza di tornare a splendere.
Molti miei alleati si stavano avviando verso il paese nemico per distruggere le prigioni e salvare le persone all'interno di esse.
Avevo sentito un gruppo di soldati che parlavano tra di loro: il più giovane voleva salvare il padre che era stato catturato pochi giorni dopo dall'inizio degli intensi bombardamenti. L'altro disse che suo fratello gemello si era fatto catturare per salvarlo e non se lo sarebbe mai perdonato. L'ultimo aveva perso il figlio, un ragazzo un po' spericolato e pimpante. La voce gli tremava, gli mancava davvero molto...
Anche a me mancava Shuu ma sapevo che non gli piaceva vedermi piangere.
Cercavo di sorridere così sarebbe stato felice e questo era l'importante.
Arrivammo nelle prigioni e iniziai a cercare il corvino disperatamente.
Quella prigione era piena di celle e quasi tutte avevano le sbarre arrugginite. Guardai le celle e solo poche erano vuote. All'interno di esse erano presenti solo un letto e un gabinetto davvero sporco, era un posto davvero trascurato.
Scossi la testa, non era sicuramente quello il momento opportuno per pensare all'igiene della prigione.
Iniziai ad urlare il nome di Shuu e poco dopo vidi un ragazzo avvicinarsi alle sbarre, intento a vedere chi lo stesse guardando. Appena incontrai il suo sguardo corsi da lui e il ragazzo cercò in tutti i modi di liberarsi da quella lunga prigionia.
Dopo aver aperto la cella lui mi saltò in braccio piangendo e nemmeno io riuscii a trattenere le lacrime. Lui era rimasto lo stesso: gli occhi neri, i capelli corvini con quelle due codine rosse e bianche, il suo sorriso....erano rimasti come cinque anni fa.
Lo portai fuori da quel brutto posto e ci avviammo verso il confine delle due città. Entrambe erano distrutte, sarebbe stato inutile restare lì.
Andammo via, in un posto a noi ancora sconosciuto. L'unica cosa importante era mantenere la promessa: non ci saremmo più separati e ci saremmo amati per sempre.

Ce l'abbiamo fatta, Shuu...
Abbiamo mantenuto la promessa fino alla fine.

744 parole.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 13, 2017 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Inazuma Eleven One-shotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora