Ada's Life

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" Cos'è la vita, se non una profonda conoscenza del dolore? "

Il dolore era il sentimento che accompagnava la mia vita, già da bambina.
Liti in casa, colpa di mamma o di papà?
Eh bene si, i miei si separarono quando avevo solo 7 anni. Ditemi cosa sentivo, oltre il dolore che provavo, forte e immensamente pesante, come se incastonato nel respiro, o peggio ancora nel cuore.
Malgrado tutto però, sono riuscita a superare la situazione a testa alta tenendo quel dolore solo per me.

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A 16 anni feci le prime conoscenze, il liceo non era solo una scuola educativa e pulita, ma era anche alcol, fumo e droga.

Sapete com'è... dopo un po' finisci per provare tutto, ma io mi fermai al fumo, creando una comitiva che come me avevano preso il vizio di quest'ultimo:
Samuele ragazzo dal carattere forte e dolce allo stesso tempo, dai capelli corvini e un ciuffo morbido.
Omar un po' bipolare, ma sopportabile, con dei teneri capelli ricci e neri
Arianna era la classica chioma di capelli bionda e riccia, timida e carina
E Alessia Grande ascoltatrice di musica classica, con i suoi corti capelli rossi.

Insieme a loro passavo giornate intere a guardare film, a ridere, ad uscire costantemente con gli scooter con il vento in faccia, vivendo la vita per giorno facendo ciò che più ci piaceva.
Le cose non sono cambiate... siamo sempre rimasti fedeli e uniti gli uni con gli altri anche quando dopo una sbronza presa ad una festa, Samuele si dichiarò e lo ritrovai nel letto accanto a me il giorno seguente.
Era la nostra era, così la definivamo, la nostra era forte e triste, come le sinfonie di Beethoven.

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<< Vai! Picchia Più forte Tiger!>>
Così mi chiamavano in palestra, Tiger.
Ero la loro tigre, che rappresentava la grinta.
Quando mettevo le fasce sulle nocche, i guantoni e il paradenti in bocca, l'avversario era già spaventato, era quello il momento in cui mi sentivo veramente me stessa, senza dolore... o meglio senza quasi dolore, visto che per quanto forte potessi essere capitava spesso che ricevessi forti pugni in varie parti del corpo. Come dico sempre "forte si, ma invincibile no".
nonostante tutte le difficoltà ed i mille impegni, cercavo di trovare sempre uno spazio per i miei allenamenti, i quali mi facevano diventare sempre più determinata.

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Ora a 20 anni abito qui in un appartamento al centro di Londra, un posto tranquillo e gradevole dove passo la maggior parte del mio tempo a dedicarmi alla mia seconda passione, la musica.
Oltre a Stalkerare i 5SOS su tutti i social ovviamente...
Mi piacere scrivere testi accompagnandoli poi con la chitarra acustica ereditata dal mio nonno materno, e mi piace pensare che qualche giorno riuscirò a diventare famosa.

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15/02/2017
Uscendo dalla palestra, accesi una sigaretta come premio per me stessa.
Mi appoggiai al mio scooter nero avvolta nel mio giubbotto di pelle, fumando e guardando quel cielo stranamente tranquillo, tutto ciò mentre il fumo usciva a rilento dalle mie carnose labbra.

Buttai il mozzicone a terra, salendo sul motorino che mi avrebbe portato a casa.
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Aprì la porta, gettando il borsone all'entrata e mi iniziai a spogliare mentre mi incamminavo verso il bagno.

L'acqua calda scorreva e io contemplavo il mio corpo pallido e nudo davanti allo specchio, notai che stranamente non avevo ferite nuove, se non solo quelle vecchie cicatrici, di qualche tempo fa.

Entrai nel box doccia facendo si che l'acqua mi bagnasse completamente
La doccia era per me, il momento più bello di tutta la mia giornata, e adoravo sentire il profumo di cocco del mio bagnoschiuma.

Dopo essermi risciacquata uscì, mi asciugai, misi l'intimo e sopra solo una felpa nera
I capelli li raccolsi velocemente in uno Chignon poco ordinato.

*Drin Drin*

<< Pronto? >>

<< Ada... abbiamo un problema! >>

<< Samuele? che succede? >>

<< Dobbiamo parlare >> disse singhiozzando

<< Vieni a casa da me, parleremo qui.>>

<< Arrivo >>

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Erano le due di notte quando sentì bussare alla Porta.
Aprendo me lo trovai davanti, quel ragazzo dai capelli corvini e morbidi, il suo viso pallido rigato dalle lacrime che scendevano velocemente.
Uno sguardo ci bastò...
Poi ci abbracciammo
Mi prese in braccio, come era solito fare, ma stavolta piangeva, bagnando anche il mio collo.

Presi il suo volto fra le mani e lo guardai intensamente

<< Cos'è successo? >>

Leggevo nei suoi ormai gonfi la paura, la tristezza... non voleva parlarmi, ma non appena calmatosi si decise.
<< Omar... È in ospedale. >> il mio cuore si bloccò per più di un minuto rimanendo in uno stato di trance, ma fortunatamente mi ricomposi subito.

<< Omar? >> urlai

<< Sì, lui! >>

Dopo aver ricevuto quella risposta,misi i jeans, il giubbotto e uscimmo di casa, diretti verso l'ospedale.

Arrivati in quel posto bianco e malaticcio un infermiere, assonnato dato l'orario, ci indicò la sala di terapia intensiva, dopo aver chiesto di Omar Sabatello.

<< Buonasera Dottore, mi chiamo Ada sono una amica di Omar... come sta? >> lo guardai con gli occhi spalancati.

L'uomo, triste e stanco, fece cenno di resa con la testa e aprì la porta della sala.
Prima di varcare quella porta, presi per mano Samuele e con un leggero pizzico di coraggio entrai.

Alessia era seduta in terra, con le spalle al muro e le mani sugli occhi.

Non riuscì a dire nulla.

Arianna però era vicina a Omar, singhiozzava sul suo petto, vuoto e silenzioso.
Il petto del suo amato.
Il suo cuore era definitivamente spento.

Le lacrime scendevano, il cuore batteva sempre più forte, per scaricare la rabbia scagliai un pugno contro il muro,accompagnato da un urlo che non tardò ad arrivare.
Anche stavolta il cielo aveva preso il fiore migliore.

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Spazio Autrice.
Ciao a tutti bellissimi ippogrifi!
Io sono Ada la pugile della situazione.
Io e Agnese abbiamo sempre sognato una storia che si adattasse a noi,e finalmente l'abbiamo trovata!
Spero che tutto questo vi piaccia...
Fateci sapere e non rimanete li tutte timide
Commentateeee!!!
Al prossimo capitolo,che non sarà il mio 😂

Baci allo zucchero filato

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