Capitolo sette

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Charlotte's pov
Quando uscii dall'hotel Aaron e Nash erano già lì ad aspettarmi. Salii in macchina e salutai entrambi con due baci in guancia.

-Quando avremo preso Alice pensavamo di andare al mare, cosa ne dici?- mi chiese Aaron dopo qualche minuto di silenzio. Avrei dovuto chiedere ad Al, ma pensai che l'idea sarebbe piaciuta anche a lei, quindi accettai.
-Certo! Va benissimo.- dissi sorridendo come una bambina alla vista di un gelato.

Entrambi si misero a ridere ed io mi aggiunsi a loro.

Arrivati all'ospedale mi lasciarono all'entrata e andarono a parcheggiare.

Entrando nella camera della mia migliore amica la sentii litigare con qualcuno. Mi sporsi un po' di più per vedere chi fosse e la rabbia si fece spazio in me.
-Cosa cazzo ci fai qua? E perché lei piange? Cosa le hai fatto? Ancora non hai capito che devi stare lontano da Alice?!- urlai trattenendo il respiro. Aveva osato ripresentarsi dopo ciò che le aveva fatto e lei era in lacrime.

Non potevo accettarlo.

-Sono venuto perché devo parlarle, quindi esci.- disse prendendomi per un braccio e portandomi appena fuori la porta.

Cercai di rientrare, ma l'aveva chiusa a chiave. "Merda! Devo tirare Alice fuori da lì." pensai.

Chiamai subito Aaron e Nash, che stavano salendo le scale, e andammo in cerca di un dottore, di un infermiere, di qualcuno che potesse aprire quella maledetta porta.

Cameron's pov
-Perché non vuoi starmi ad ascoltare?! Ti ho detto che mi dispiace, cazzo!-
-Esci da qui, Cameron. Immediatamente.- rispose con tono pacato, freddo, in perfetto contrasto con le mani che le tremavano e le lacrime che le rigavano il viso.
-No! Non me ne vado fino a quando non ascolterai ciò che ho da dirti!-
-Hai già detto tutto e non mi interessa ascoltare altro. Ora vattene da qua!-
-Per favore, Alice, ascoltami. Ti prego.-
-Ti ho già detto di no. Sei sordo per caso?! Non voglio più vederti ne sentirti. Sparisci dalla mia vista!- pronunciò l'ultima frase tra i singhiozzi e in tono amaro, insicuro, come se stesse cercando di convincere più se stessa che me.

Non sapevo cosa fare, lei stava là, con lo sguardo basso, i pugni stretti lungo i fianchi, le lacrime che sgorgavano incessantemente e con qualche singhiozzo che non riusciva a trattenere.

Mi spezzava il cuore vederla in quello stato.

Dopo qualche minuto di silenzio la vidi avanzare verso di me. Pensavo che finalmente avesse capito, che mi perdonasse, presto però intuii che non voleva venire da me, doveva semplicemente andare al bagno.

Stette per venti minuti lì dentro, urlando e piangendo.

Mi sentii un mostro.

Cercai di aprire la porta, ma l'aveva bloccata con qualcosa.

-Alice, per favore, aprimi.- ma non mi ascoltò. Bussai più forte, ma nulla.

Alice's pov
Andai in bagno e mi sfogai. Urlai a squarciagola e piansi per quasi mezz'ora.

Non lasciai entrare Cameron. Era l'unico di cui avessi bisogno in quel momento, ma era anche l'unico che mi potesse far star male. Male davvero.

Dopo aver finito la riserva di lacrime mi accasciai a terra con la schiena contro il muro e nel giro di qualche minuto mi addormentai lì.

STAZIO AUTRICE
Scusate per il ritardo, ma non sapevo proprio come finire il capitolo ahah. Spero comunque che vi piaccia. Baci❣
-Ange❤

I want you || CAMERON DALLAS ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora