Capitolo due

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Alice's pov
Arrivammo in hotel che era ora di mangiare così lasciammo giù le valigie e andammo in un ristorante italiano che avevamo visto prima dal taxi. Ci accomodammo e dopo pochi minuti arrivò un cameriere.
-Cosa desiderate?- ci chiese con un sorriso smagliante. Io ordinai una pasta alla carbonara, delle verdure miste e il dolce della casa. Charlotte prese una pasta alla matriciana, patate al forno e una crostata al cioccolato. Mangiammo senza parlare troppo perché avevamo fame e, dopo aver pagato, ci fiondammo in città.

Il pomeriggio passò dentro e fuori per negozi e verso le sette decidemmo di andare a lasciare le borse in hotel e poi di trovare un ristorante. Non sapevamo se andare al tailandese o al giapponese e in fine optammo per la prima. Mangiammo velocemente e poi ci mettemmo a chiacchierare. Erano le dieci e mezza così prendemmo il taxi e andammo in hotel. Arrivammo verso le undici e ci mettemmo subito a dormire.

Sono le otto e qualcosa mi sveglia. -Buongiorno!- dice Charlotte seduta su una sedia poco distante dal letto. Ma cosa stava facendo? Mi metto seduta anche io per vedere meglio. -Charlotte da quanto sei sveglia?- bofonchiai.
-Da un po'. Dai alzati dobbiamo visitare la città!- non mi piaceva quando era così arzilla di primo mattino, ciò costringeva anche me ad alzarmi e non volevo. Andai in bagno a lavarmi i denti e pettinarmi un po', poi aprii la valigia per prendere qualcosa da vestire e optai per dei jeans strappati e una maglia a mezze maniche corta con un cardigan nero lungo. Tornai in bagno per truccarmi un po' e quando uscii Charlotte era già pronta.

Charlotte's pov
Sono quasi le nove e Alice non si sbriga ad uscire da quel bagno. "Se ci mette ancora un po' vado dentro e la tiro fuori io". Dopo quasi un quarto d'ora fece capolino nella stanza vestita e truccata. -Andiamo a fare un po' di colazione Charl?- mi chiese.
-Va bene. Però sbrighiamoci che tra 10 minuti quella dell'hotel chiude- dissi per metterle fretta, poi però guardai l'orologio appeso in camera e mi accorsi che veramente mancavano 10 minuti così corremmo giù per le scale e facemmo colazione in fretta.

-Dove vuoi andare Al?- le chiesi sperando che mi dicesse di andare per negozi ancora un po'. Dovevo rifarmi il guardaroba.
-Non saprei. Tu dove vuoi andare?-
-Ti ricordi quel bel negozio all'angolo?-
-Va bene- disse senza che le spiegassi nulla. Alle volte Alice sa essere molto perspicace!

Ci incamminammo e dopo 15 minuti buoni girammo nella via un cui avevo visto quella vetrina. Stavamo per attraversare la strada quando lo vidi. Era alto e moro. Stava là, appoggiato al muro con lo sguardo perso e teneva alla sua destra uno zaino. Lo avevo già visto da qualche parte, ne ero sicura. Camminammo sulle strisce e quando gli passammo davanti mi guardò. Dio, quegli occhi. Potrei riconoscerli ovunque. Lui era il ragazzo che stava seduto con Cameron in aereo.

I want you || CAMERON DALLAS ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora