Scoperte

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Sono le 16.00 quando io e Victor ci avviamo verso la pista di pattinaggio. Alla fine ieri, tra una cosa e l’altra, di allenamento abbiamo fatto ben poco ma sono comunque tranquillo visto che la coreografia la conosciamo già tutti e due e dobbiamo solo ripassarla. Dopo quello che è successo ieri mi sento meno teso nello stare affianco a Victor, anche se ogni suo tocco mi provoca sensazioni mai provate prima. È come se non fossi mai soddisfatto, ne voglio sempre di più. D’altro canto lui mi ha detto di fare le cose con calma, e se all’inizio ero totalmente d’accordo con lui, ora non ne sono tanto sicuro. Vorrei tanto toccarlo e sentirlo mio, ma ovviamente sono troppo timido per esternarlo apertamente. Stiamo camminando abbracciati, Victor ha il suo braccio intorno alle mie spalle e io gli cingo la vita con la mano. È tutto così bello che sembra irreale. Da piccolo quando pensavo all’amore immaginavo le scene dei film, dove i protagonisti sono così innamorati che glielo si legge negli occhi. Poi crescendo ho abbandonato questa idea, ho capito che era solo una recita e niente di più. Bè, mi sono dovuto ricredere. Grazie a Victor naturalmente. Mi giro per guardarlo. Ha le guance un po’ arrossate per il freddo e quando respira si formano delle nuvolette che escono dalla sua bocca. I capelli argentati gli ricadono sulla fronte e ogni tanto svolazzano per via del leggero vento che sta soffiando. È bellissimo. Victor, che probabilmente si è sentito osservato, si gira verso di me e mi sorride. Arrossisco, come al solito.
<< Che c’è Yuuri?  >> 
<< No, nulla, stavo solo pensando. >>
<< C’è qualcosa che ti preoccupa? >> In questo momento non c’è nulla che mi preoccupa veramente, è solo che Victor è così bello, e non solo fisicamente, che non so proprio che ci trovi in me. Cosa ho io di tanto speciale da poter piacere a lui? Ha proprio ragione quando mi dice che dovrei credere di più in me stesso, e non solo per quanto riguarda il pattinaggio.
<< No niente, pensavo solo che mi sento fortunato. >> Victor smette di camminare e si mette davanti a me per poi darmi un leggero bacio sulla fronte mentre mi abbraccia. Sento il suo profumo inebriante e vorrei non staccarmi mai da lui.
<< Anche io mi sento così. >> Mi stringe più forte prima di lasciarmi andare e continuare a camminare per andare alla pista di pattinaggio. Una volta arrivati ci cambiamo e iniziamo il riscaldamento. Guardo Victor mentre pattina, è così elegante e leggiadro che sembra quasi che stia volando. Le emozioni che sto provando sono le stesse che sentivo quando guardavo le sue esibizioni in TV, non è cambiato nulla. Al contrario di quello che pensa lui, credo che riesca ancora a sorprendere le persone e non lo dico perché adesso lui è il mio… ragazzo? Lo posso definire così? Infondo non ne abbiamo parlato ma non credo abbia importanza, noi siamo noi e sapere questo è tutto quello che ci serve. Nonostante sia fermo da un anno lui è comunque più preciso di me a fare i salti, non è caduto neanche una volta mentre io sono scivolato già due volte. Se lo merita proprio il soprannome di leggenda vivente.
<< Yuuri, direi che ci siamo riscaldati abbastanza, sei pronto? >> Victor è già un po’ affaticato, spero che non ci metta molto riavere la resistenza che aveva prima di venirmi ad allenare. 
<< Si si, possiamo cominciare. >>
<< Bene, ho pensato che sarebbe carino che tu iniziassi da solo l’esibizione e che io entrassi in scena nel momento in cui inizia il duetto nella canzone. Quindi farai solo il primo pezzo della coreografia, dopodiché faremo dei passi in coppia e inseriremo delle prese. Cosa ne pensi? >> 
<< C-come? Delle prese? Io pensavo che ci saremmo limitati a pattinare la coreografia insieme e basta. >>
<< Ma come Yuuri, non ti piace la mia idea?  >> Il tono di Victor è lagnante.
<< Ecco, si mi piace, davvero Victor, è solo che non me lo aspettavo. >> Gli sorrido emozionato. Per me era già un sogno pattinare sul suo stesso ghiaccio come rivali, e ora addirittura farò un’esibizione di coppia con lui. Comunque questo significa che ci toccheremo, che Victor mi toccherà. Saranno giorni difficili per il mio corpo, ma anche per la mia mente, come farò a resistere al suo fascino se gli starò a stretto contatto fisico per tutto l’allenamento? Faccio un sospiro e mi prometto che farò di tutto per non far succedere di nuovo l’episodio di ieri. Almeno sulla pista. Dopo che Victor mi ha fatto eseguire più volte il pezzo che dovrò fare singolarmente iniziamo a provare quello che faremo assieme. È proprio bravo a inventare le coreografie e come immaginavo i nostri corpi si toccano continuamente. Non poteva essere altrimenti. Cerco di reprimere ogni pensiero che non sia riguardante il gala anche se non è facile. In ogni caso penso che questo sia l’allenamento più bello della mia vita, guardo il viso di Victor ed è radioso nonostante lo sforzo, immagino che pensi anche lui una cosa del genere. Ci sono delle parti in cui i nostri visi quasi si sfiorano, in quei momenti mi perdo nei suoi occhi azzurri e quando mi cinge i fianchi per poi sollevarmi in aria provo una sensazione di libertà, non posso fare a meno di sorridere. Non mi aspettavo che il pattinare in coppia mi avrebbe fatto sentire così vivo e felice, ma penso anche che questo sia dovuto al fatto che il mio compagno sia Victor. Con un'altra persona non mi sarei sentito così ed è un peccato che possano gareggiare solo le coppie composte da un uomo e una donna, sarebbe stato bello partecipare assieme alle competizioni. Chissà se Victor avrebbe accettato. Quando l’allenamento termina quasi non mi rendo conto delle ore che sono passate. Sono volate. Abbiamo già memorizzato abbastanza bene i passi e la cosa mi rincuora parecchio perché quando ho sentito che la coreografia sarebbe stata cambiata mi sono preoccupato del fatto che rimaneva poco tempo per impararla, ma fortunatamente mi sbagliavo. Io e Victor ci dirigiamo negli spogliatoi per farci una doccia prima di tornare in albergo. Lo guardo mentre si toglie la maglietta e i pantaloni e non gli riesco a staccare gli occhi di dosso, ha il fisico perfetto, la pelle bianca senza imperfezioni. So benissimo che sono abituato a vederlo ma ora sto perennemente lottando contro il mio corpo che desidera ardentemente di toccarlo.
<< Yuuri, facciamo la doccia assieme? >> Mi chiede divertito.
<< Ma che dici? Può arrivare qualcuno da un momento all’altro! >> Ma che domande mi fa? Non credo di riuscire a rimanere senza toccarlo se ci dovessimo lavare assieme. Che poi, davvero devo resistere? Victor mi ha detto che deve essere una cosa naturale e in questo momento lo desidero davvero. Ma qui non mi sembra proprio il caso. Entro in uno dei box e faccio scorrere l’acqua. Sento un bel getto freddo sul mio corpo, è proprio quello che ci vuole per placare i bollenti spiriti. Dopo essermi lavato esco e trovo Victor già vestito e pronto per andare via. Evidentemente ci ho messo troppo tempo. Quando lo guardo vedo che mi sta fissando, i sui occhi non si staccano dal mio corpo e mi esplorano ripetutamente dall’alto al basso. Arrossisco, ovviamente. Victor scatta in piedi e si avvicina velocemente a me fermandosi a un paio di centimetri dal mio naso. La sua mano afferra il mio mento mentre i suoi occhi si posano sui miei. 
<< Yuuri, muoviti a cambiarti, non ti conviene restare con solo l’asciugamano in vita mentre le gocce d’acqua ti gocciolano dai capelli e ti scorrono sul corpo. Mi stai involontariamente provocando. >> Victor ha un tono incredibilmente serio ma riesco a percepire anche una certa malizia. Il mio cuore naturalmente sta per uscire dal petto. Non riesco a muovermi di un millimetro, è come se il suo sguardo mi avesse paralizzato. Nonostante ciò il mio corpo freme dalla voglia di azzerare completamente lo spazio tra noi. Decido di sporgermi in avanti ma proprio in quel momento Victor lascia la presa e torna a sedersi. Rimango fermo sul posto per qualche altro secondo e poi finalmente riesco a reagire e a iniziare ad asciugarmi per poi cambiarmi, senza dire una parola e sotto lo sguardo di Victor che non mi molla per un istante. Quando usciamo dalla struttura ormai è notte, c’è ancora più freddo di prima e Victor mi stringe a sé mentre camminiamo donandomi un po’ di calore. A metà strada tra la pista e l’albergo inizia a piovere, decidiamo di correre un po’ piuttosto che aspettare un taxi visto che ormai manca poco. Anche se il percorso era relativamente corto, arriviamo in camera completamente fradici. La pioggia è stata più intensa del previsto. Ci togliamo i cappotti e notiamo che sono bagnati anche i vestiti che indossiamo. 
<< Yuuri faresti meglio a spogliarti, sai? Potresti ammalarti. >> Victor si avvicina e mi sfila il maglione con delicatezza. Lo lascio fare, ormai desidero il contatto con lui più di ogni altra cosa. Afferra una ciocca dei miei capelli scuri e la osserva mentre le goccioline ricadono sul mio petto tracciando il profilo del mio corpo.
<< Mi stai di nuovo provocando involontariamente, Yuuri. La differenza è che ora non c’è nessuno che possa vederci. >> le sue mani si posano sui miei fianchi nudi e mi attira a sé per poi risalire sulla schiena. Non resisto più. Porto una mano sulla sua nuca infilando le dita tra i suoi capelli bagnati mentre mi avvicino sempre di più alle sue labbra. Lo bacio, non vedevo l’ora di sentire il suo sapore, è tutto il giorno che aspettavo. Le nostre lingue si incontrano toccandosi e muovendosi, prima lentamente e poi sempre più velocemente, facendo salire la passione trasmessa dal bacio. Mi stacco per riprendere fiato.
<< Non sei l’unico a sentirsi provocato Victor. Mi basta guardarti per far crescere la voglia in me. Riesci a sentirla? >> Spingo ancora di più i miei fianchi sui suoi per fargli premere la mia erezione contro. Eccolo, sta di nuovo emergendo il mio lato audace, ma in questo momento non mi importa. Mi sentirò morire subito dopo? Non importa neanche questo. Victor mi guarda e mi sorride maliziosamente. Con gli occhi fissi sui miei mi slaccia i pantaloni e me li fa scendere fino alle caviglie. Alzo i piedi e me li finisco di togliere. 
<< Yuuri questa volta non hai nessuna scusa. >> Mi prende per un polso e mi trascina in bagno. Apre il getto dell’acqua e si spoglia anche lui, lasciandosi solo gli slip. Vuole fare la doccia assieme? Non si smentisce mai, quando vuole una cosa la ottiene. Non che ora ci sia qualche problema. Prendo Victor per un braccio e lo porto dentro il box con me, non fa in tempo ad entrare che lo spingo sulla parete bagnata. Ritorno a baciarlo, avidamente, mentre le mie mani esplorano il suo torace e i suoi addominali. Finalmente posso toccarlo liberamente, non mi devo trattenere come in pista. L’ acqua rende la pelle più scivolosa e sensuale, è tutto così eccitante. Victor è così sexy. Sento le sue mani sulla mia schiena mentre riscendono percorrendola fino ad arrivare sui glutei, sui quali si soffermano, stringendoli. Un gemito esce dalla mia bocca.
<< Vic… >>  Non riesco a finire il suo nome che mi prende per le spalle e ribalta le posizioni. 
<< Yuuri, non pensare che ti lascerò fare tutto a modo tuo >> il suo tono è carico di eccitazione, lo sento, e infatti il suo sesso ormai duro preme forte su di me, facendo aumentare ancora di più il mio piacere. Non importa chi dei due abbia più controllo della situazione ma in questo momento ho solo un pensiero in testa. 
<< Che dici, questo posto è abbastanza romantico? >> Victor sgrana gli occhi un po’ stupito ma poi ridacchia. Con un sorriso appena accennato gli metto le mani sulle spalle per poi spingere con forza verso il basso facendolo inginocchiare davanti a me. Poggio una mano sulla sua nuca, stringendogli i capelli mentre lui mi bacia e lecca le cosce, partendo dal ginocchio e andando sempre più su. Le sue mani sono ancorate sulle mie natiche. Quando sento la sua lingua nel mio interno coscia non posso fare a meno di gemere forte. Victor porta le mani sull’elastico dei miei boxer e lentamente me li abbassa, scoprendo la mia eccitazione che richiede sempre più attenzioni. Nonostante ciò non accenna a toccarla. Continua con i suoi baci, ora me li dà anche sul pube, è una tortura. La mia mano va automaticamente a cercare il mio sesso ma lui subito me la blocca.
<< Te l’ho detto che non avresti fatto tutto a modo tuo. >>  Mi sorride malizioso per poi leccare di nuovo il mio interno coscia senza smettere di guardarmi. Non so quanto tempo va avanti così, a me sembra che non passi mai. Desidero essere toccato, non ce la faccio più. 
<< Vi-Victor, ti prego, toccami…>>
<< Finalmente Yuuri, sai aspettavo solo questa tua richiesta. >> Non ci credo, ha un non so che di sadico. Sento la sua lingua che percorre tutta la mia lunghezza, dalla base fino alla punta, facendo delle linee circolari su quest’ultima, per poi riscendere. Nonostante l’acqua che mi scorre costantemente addosso, gli unici tocchi che sento sono quelli di Victor. Voglio che me lo prenda in bocca. Ora. Gli tiro indietro i capelli, facendogli ricadere la testa all’indietro, per guardarlo dritto negli occhi.
<< Non pensi che abbia aspettato abbastanza? >> Mi sorride ma non fa in tempo a rispondere perché con la mano spingo la sua testa sul mio sesso che affonda dentro la sua bocca. Mi tremano le gambe, Victor è così caldo e umido, è una sensazione unica. Comincia a succhiarmelo e non posso fare a meno di guardarlo, è troppo eccitante vederlo con la bocca piena di me mentre gli scorrono rivoli di saliva fino al mento. Sento la sua lingua giocare sulla mia erezione ininterrottamente, mentre va avanti e indietro con la testa. Vorrei che queste sensazioni durassero per sempre ma sto per venire, decido non avvisarlo, un po’ deve pagare per tutto il tempo che mi ha fatto aspettare. Con la mano comincio a fargli muovere la nuca secondo il mio ritmo. Ad ogni affondo lo faccio entrare sempre più in fondo fino a quando non tocco la parete della sua gola. Non resisto più, altre due spinte e vengo copiosamente, riversando tutto il mio seme nella sua bocca, che ingoia senza battere ciglio.
<< Victor… mi farai impazzire. >> La mia voce è spezzata dall’eccitazione, il mio corpo si è fatto pesante e crollo per terra. 
<< Sono sempre più sorpreso da te, sai? >> Mi prende il viso con due mani e mi bacia. Sento il mio sapore attraverso la lingua e le labbra di Victor. Come mi aspettavo sono imbarazzato per quello che è appena successo ma cerco di non farmi sopraffare dalla timidezza. Oggi non deve finire così, anche io voglio toccarlo, voglio dargli piacere e vederlo godere per me. 
<< Victor, che dici, la doccia è durata abbastanza? >> Si mette a ridere per poi alzarsi e tendermi una mano per aiutarmi a fare altrettanto. Usciamo dal box, mi avvolge in un asciugamano grande e morbido e lui fa lo stesso. Ritorniamo in camera, ci asciughiamo e io mi metto un paio di mutande asciutte e una maglietta leggera. Victor si toglie i suoi slip bagnati e ne prende un altro paio per metterseli.
<< Oh, quelli non serve che te li metti. >> Mi avvicino a lui cercando di non far trapelare l' insicurezza che sento dentro di me. Infondo non ho mai toccato un uomo, a dire il vero neanche una donna. Poi però penso che essendo anche io un maschio dovrei essere vantaggiato, alla fine so cosa ci piace, o forse sto cercando solo di convincermi che non sarà poi così difficile soddisfare Victor. Mi impongo di non perdermi in inutili paranoie e poso le mie mani sui suoi fianchi. Lo faccio camminare all’indietro guardandolo fisso negli occhi fino a quando le gambe si scontrano contro il bordo del letto, facendolo sedere. Con una mano premo leggermente sul suo petto e lo faccio sdraiare. Ho tutto il suo corpo a mia disposizione ora, e voglio esplorarlo per bene. Mi metto a cavalcioni sul suo bacino e mi chino sul suo viso. Gli bacio le labbra delicatamente, per poi scendere verso il suo collo. La sua pelle sa di fiori ed è profumata. Mi fa impazzire. Con una mano appoggiata sul materasso mi tengo sollevato quanto basta per far in modo che l’altra tracci tutto il contorno del petto e dei suoi addominali. Scendo più giù e con la lingua assaporo i suoi capezzoli. Victor affonda le sue mani sulla mia schiena, graffiandola leggermente per poi risalire e stringermi forte i capelli. 
<< Yuuri…>> Sento la sua eccitazione che si fa sempre più dura sotto il mio corpo. Alzo la schiena per rimettermi dritto e lui fa qualche verso di protesta. Non ti preoccupare, non ho intenzione di finirla qui. Poggio le mani sul suo addome mentre inizio a muovere il bacino avanti e indietro, lentamente, facendo scivolare le mie natiche sul suo sesso. Victor geme e si alza dal materasso poggiandosi sui gomiti. Mi sta guardando con gli occhi sgranati e la bocca aperta sia per lo stupore che per l’eccitazione.
<< Yu-Yuuri, sei così sensuale. >> La sua voce è roca. Continuo con questo movimento, fissando i suoi occhi che ora sono socchiusi farsi sempre più lucidi e il suo labbro inferiore che si sta continuamente mordendo. È proprio sexy. Mi porto un po’ più indietro in modo da scoprire la sua erezione. È pulsante e già bagnata. La tocco con le dita andando su e giù e sento il suo corpo fremere sotto il mio. Non voglio tormentarlo come ha fatto lui con me quindi la circondo con la mano e inizio a salire e a scendere. Victor si alza mettendosi a sedere, mi stringe i fianchi e mi bacia, scendendo fino al collo per poi risalire. All’inizio lo masturbo piano, con movimenti delicati, poi, quando sento il suo respiro farsi sempre più corto e i suoi gemiti sempre più rumorosi aumento il ritmo. Lo vedo portare la testa all’indietro urlando il mio nome eccitato e in quel momento non potrei sentirmi più appagato di così nel vederlo godere grazie a me.
<< Yuuri, s-sto per v-venire…>>
<< Lasciati andare, Victor. >> Gli sussurro nell’orecchio. Nel sentire quelle parole viene, sporcando di sperma il suo addome. Si ristende completamente sul letto mentre si riprende dall’orgasmo. Potrei rimanere ore a guardarlo in quello stato, sta tremando, ha il viso rosso e i suoi respiri sono affannati. Mi chino su di lui leccandogli la pancia per raccogliere un po’ del suo seme.
<< Sai Victor, non andrebbe sprecato nulla di te, neanche questo. >> Arrossisce lievemente e mi tira a sé afferrandomi per i polsi per poi abbracciarmi forte. Ho la mia testa sul suo petto e il cuore gli batte forte. Sapere che è per merito mio mi rende felice. Alla fine è stato più facile del previsto, aveva ragione quando mi ha detto che deve essere un gesto naturale, senza troppi pensieri. 
<< Yuuri come stai? >> mi chiede dopo qualche minuto di silenzio in cui ci stavamo rilassando.
<< Sto bene, mi sento felice e tu?>>
<< Anche io. Sai, c’è una cosa che vorrei dirti, ma non ho mai trovato il momento giusto, ora che tra noi si è creato questo rapporto penso che sia ora che tu la sappia. Ti ricordi il banchetto dove ti sei ubriacato e abbiamo fatto la gara di ballo? Bene, ti devo fare vedere una cosa. >> Victor prende il cellulare dal comodino e dopo aver cercato qualcosa me lo porge. Faccio partire il video che c’è sulla schermata. Lo guardo e rimango pietrificato. Nel filmato ci sono io che in mutande e con una cravatta legata in testa mi struscio su di lui chiedendogli di farmi da coach nella prossima stagione. Lo guardo sbattendo ripetutamente le palpebre, incredulo che una cosa così possa essere successa davvero. Invece è reale, l’ho appena visto con i miei occhi. Come ho potuto dimenticare un fatto tanto importante? Voglio sprofondare e sparire da questo mondo.
<< I-io non me lo ricordo. >> Una frase stupida, lo so che lui sa che io non ricordo nulla di quella sera. Poi però all’improvviso mi sorge una domanda, o meglio più di una.
<< Victor, mi hai sempre detto che sei venuto a farmi da coach per tua scelta. È vero o lo sei diventato perché te l’ho chiesto? È stata colpa mia se hai preso un anno di pausa? Se quella sera non ti avessi detto nulla tu avresti continuato a pattinare? >> I sensi di colpa mi pervadono. Ho chiesto a Victor di farmi da coach, portandolo via dalla sua vecchia vita e dalla sua carriera, che cosa egoista. Gli occhi mi si inumidiscono. Sto per piangere. 
<< Yuuri, stavo già pensando di prendere un anno di pausa a prescindere dalla tua richiesta. Inoltre, i mesi passati assieme a te sono stati i migliori della mia vita, quindi non sentirti in colpa. Quando ho visto quel video in cui ti esibivi sul mio programma pensavo che fosse per me, infondo io non sapevo che tu non ricordavi nulla. Inoltre, non ti ho visto a nessuna gara dopo quel Gran Prix e la cosa non mi ha fatto piacere. Vedendoti pattinare ho capito quanto fossi bravo e mi sono chiesto come mai tu non avessi ancora vinto una medaglia d’oro. Ti ricordi? Te l’ho detto anche prima del tuo libero il giorno della finale. Quindi, tutto questo mi ha portato a volere farti da coach. Tu meriti la medaglia d’oro Yuuri, e poi, volevo rivederti. Il motivo principale per cui ti ho fatto vedere il filmato non è il fatto che tu mi abbia chiesto di farti da coach, ma perché proprio in quel momento dentro di me è cambiato qualcosa. Sai, da quel giorno non ho smesso di pensarti. >> Le lacrime scorrono sul mio viso senza che riesca a fare nulla per fermarle. Se all’inizio erano lacrime da sensi di colpa, ora sono lacrime di gioia e di emozione. Davvero sono così importante per lui? Lo abbraccio forte e vorrei non lasciarlo più andare.
<< Victor, mi dispiace di non ricordare nulla, ora capisco molti tuoi comportamenti di quando ti eri trasferito da poco in Giappone. Non avrei dovuto cercare di allontanarti, ma lo sai che sono timido e poi tu sei il mio idolo fin da quando ero un bambino, avevo paura di deluderti, non sapevo come comportarmi. Ti ho fatto stare male? >> 
<< Bè giusto un po’, ma poi ogni giorno vedevo il tuo sorriso e non potevo fare altro che essere felice. >> Le parole di Victor fanno fermare il mio cuore di battere. È mai possibile che lui si sentiva esattamente come me per tutto questo tempo? 
<< Il mio sorriso dipendeva solo dal fatto che tu fossi lì con me, sai? >> 
<< Allora farò in modo di farti sorridere per sempre Yuuri. >>  
<< Sembra quasi una promessa. >> 
<< Infatti lo è. >> Il mio cuore smette di battere, sto vivendo un sogno ad occhi aperti. Grazie Victor. Grazie per aver alimentato i miei sogni fin da quando ero un bambino, grazie per avermi fatto da coach e soprattutto grazie per starmi affianco tutti i giorni donandomi il tuo amore.

Rieccomi! Sono riuscita ad aggiornare prima del previsto! Il nostro Yuuri sta acquistando sempre più sicurezza in sé stesso, e non solo nel pattinaggio eheheheh =) . Ho inserito il tema banchetto perché Yuuri doveva assolutamente sapere almeno della sua richiesta a Victor e capire quanto fosse importante per lui già da quel periodo. Spero che vi piaccia! 
Jessikyna

Il gala - Yuri On Ice - VictuuriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora