CAPITOLO III

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Gli occhi son chiusi, il corpo è disteso.
Eppure niente da fare, ho fallito un altro disperato tentativo di prendere sonno.
Troppi avvenimenti che sono accaduti quest'oggi,  ruotano vorticosamente nella mia mente.

Mi suona strano tuttora ammetterlo, ma sono abbastanza preoccupata per la signorina Sokolov.
Anche se non ha mai fatto niente per esserlo, l'ho sempre considerata come una sorta di madre.

Provo a cambiare posizione.
Rotolo sul morbido letto fino a quando non trovo la posizione desiderata, afferro il cuscino, lo tiro verso di me e lascio sprofondare il viso su di esso.

Un sorriso mi sorge spontaneo se ripenso alla lotta che ho avuto con Andrew per avere il suo letto.

Se avessi a disposizione solamente due parole per descriverlo dopo questa giornata appena trascorsa, sceglierei "infantile" e anche piuttosto "permaloso".

Fin da subito , Viktor e Yuuri si sono dimostrati molto apprensivi e gentili nei miei confronti.
Li ringrazio tantissimo per questo, hanno fatto di tutto affinché potessi sentirmi a mio agio nonostante il naturale clima d' imbarazzo.

Non sono ancora riuscita a trovare una posizione comoda.
Provo a sedermi, incrocio le gambe e mi lascio cadere all'indietro finendo col fissare con sguardo perso il soffitto, di nuovo.

Appena entrata nel loro appartamento Yuuri e Viktor mi hanno aiutata a portare le valigie e a sistemarmi in camera di Andrew, il quale non sembrava affatto entusiasta di tutto ciò.
Dopo una lunga e logorante lotta, Viktor riuscì, letteralmente, a strappare Andrew dal proprio letto e a portarlo via dalla stanza sulle spalle, come un scacco di patate.
Se ci ripenso ancora adesso, un sorriso mi sorge spontaneo.

Rotolo sul lato destro e lascio cadere una gamba a penzoloni.

Dopo la lotta per la stanza, nostante l'atmosfera era colma d'imbarazzo, tutti insieme ci siamo seduti a tavola, dove ho potuto finalmente assaggiare il Katsudon.
Mi ricordo che qualche anno fa, quando Yuuri aveva portato in pista il programma Eros, avevo provato a cucinare ( fallendo miseramente ) il famoso "Katsudon Eros di Yuuri Katsuki".
Solo ora mi chiedo se Yuuri intendesse veramente il Katsudon o il Katsudon di Viktor.

Durante la cena l'atmosfera era calda ed accogliente.
Io invece, sono sempre rimasta fredda, insicura e distaccata.

Non che lo volessi fare apposta, ma tutto ciò è nuovo per me.
La paura di dire o fare qualcosa che non vada bene mi divora dall'interno, per questo tengo un atteggiamento distaccato da chiunque.
Mi dispiace per Yuuri e Viktor, probabilmente si saranno chiesti il perché del mio comportamento, ma non riesco proprio a fare altrimenti.
Ho troppa paura di essere me stessa con altre persone, ho paura di non andare bene e di affezionarmi a persone che se ne andranno.

Mi raccolgo in posizione fetale stringendo forte le ginocchia al mio petto.

Sono la "Ragazza dal cuore di ghiaccio" dopotutto, non dovrei stupirmi tanto.
Il mio cuore è divenuto col tempo troppo  fragile per essere esposto.
Ogni minimo tocco potrebbe risultarmi fatale.

Le lacrime scendono aspre sul mio viso.

Perché? Perché sono così? Cristo.
Mi odio.
Mi detesto.
Vorrei scomparire.

Mamma, papà.
Perché mi avete lasciata sola?

Prendo il cuscino per soffocare i miei singhiozzi.
Non vorrei svegliare gli altri che dormono, ho causato già abbastanza fastidi per oggi.

Non posso stare un minuto di più in questa stanza, il buio, i miei pensieri e le pareti  mi stanno opprimendo.
Ho bisogno di prendere un po' d'aria.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 04, 2017 ⏰

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La danza delle lame 《Yuri on ice》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora