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Mi chiamo Camustalyna Stellina Carina, ma per gli amici sono Camu a causa del mio lungo nome. I miei genitori sono morti tragicamente l'altro ieri mentre erano con mia zia Aurelia Carmela a fumare la camomilla. Mio padre disse: "e come male non c'è niente", e morì.
Mia madre a causa della sua vista annebbiata dalla sostanza rilassante dopo aver esclamato: "la prossima volta mi farò una bella canna... TAAAAC!!" cadde giù da un burrone pensando di saper volare. È stata dura, quando lo seppi il mondo mi crollò addosso: lo ricordo come se fosse ieri (ah già, lo era).  Stavo tornando a casa dal club di cucito che frequento con mia nonna Giorgina quando appresi la triste notizia. Si sciolsero le mie membra purpuree e scoppiai in lacrime amare. Fortunatamente mi sono ripresa velocemente grazie al sostegno di zia Carmela Aurelia, alla quale sono stata affidata dopo il tragico incidente.
Zia Carmela è, a detta di molti uomini da lei assiduamente frequentati, una donna bellissima. Fin da piccola amavo osservarla di nascosto, mentre arricciava involontariamente sull'indice i biondi e crespi capelli. Amavo aiutarla a farsi la barba la domenica mattina, e con cura quasi maniacale cercavo di lasciarle incolto il nero pizzetto che risaltava le labbra rosee e sottili. Aveva la carnagione scura che mi faceva rimembrare le passate avventure nel secchio dell'umido quando mia madre mi diceva di immergermi in quel calore avvolgente e di aspettare che l'omino dei sogni venisse a prendermi. Mi resi conto anni dopo che l'omino dei sogni da me tanto agognato e desiderato era in realtà lo spazzino. 
La ragione secondo la quale tanti uomini la bramavano era il suo forte accento siciliano, nonostante dicesse di essere nata in Austria.
Sono sempre stata molto legata a lei, affidandole, in ogni occasione, ogni mio piccolo segreto, come quando avevo gettato, durante una crisi isterica, il mio gatto fuori dalla finestra della mia stanza.
Oh sventurata Didone, spero tu stia bene.

Carmela Aurelia  è sempre stata una seconda figura paterna per me: la sua voce profonda, accentuata dai potenti rutti che emetteva dalla cavità orale e che facevano tremare le finestre, e la sua folta peluria, diffusa come un manto su tutto il dinamico corpo (non escluse erano le dolci ed enormi mani), mi tranquillizzavano e in una sola giornata riuscirono a farmi tornare, per quanto possibile, felice.

~Amore eterno ~ Carlo Conti ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora