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"Non ho nulla da mettermi!" esclamai. Mi sentivo distrutta da un capitalismo ormai insinuatosi nei meandri più profondi dell'essere umano, che dopotutto, non è più tale, assuefatto ormai da questo consumismo fuori controllo. Ma dopotutto esso diveniva l'emblema stesso della società e caratterizzava me, Carlo, il Maury e le mie ormai ex migliori amiche Eracla e Venusta. Era parte di noi, come il nostro cuore che non può esserci tolto in alcun modo. L'alternativa è la nostra rovina, eroi romantici destinati alla sconfitta che possono essere salvati solo dall'amore. E io il mio l'avevo trovato: il mio capo d'abbigliamento preferito preso da Primark quando mi sono recata a London con mia nonna Giorgina l'anno scorso. Si trattava di un paio di pantaloncini inguinali viola con delle paillettes sfavillanti, che riflettavano una luce opalescente. Appena scorti nell'armadio, i miei occhi si illuminarono: nessun dubbio attraversò la mia mente, non ebbi nemmeno un istante di esitazione. Erano loro. Con quegli shorts avrei di certo conquistato (e probabilmente sedotto) anche il bad boy dal cuore più  duro. Il cuore di ghiaccio del bel Maury si sarebbe sciolto alla vista della luce accecante dei miei pantaloncini. Erano quindi l'unica scelta possibile per l'appuntamento di tale portata che mi aspettava. Il bello e dannato sarebbe rimasto a bocca aperta. Non volendo sembrare volgare, ci abbinai un top con la scritta "Daddy's girl", che smorzasse un po' il tono già parecchio seducente ed elegante degli shorts. "Non voglio che si faccia un'idea sbagliata di me..." dissi sussurrando, contemplando la mia figura allo specchio. Il primo appuntamento è la tappa fondamentale in un rapporto: alla fine è sempre l'aspetto ciò che conta veramente, e il mio era impeccabile. Non volevo sembrare sciatta, anche se mi pareva impossibile esserlo, visto che in ogni situazione, compreso il breve tragitto per portare fuori dal cancello il bidone del secco, ero sempre vestita e truccata in un modo da fare invidia a tutte le ragazze del vicinato e da avere ai miei piedi tutti gli uomini dello stesso; d'altra parte non volevo dare l'impressione di aver impiegato troppo tempo nella scelta del mio outfit, in quanto non doveva sembrare una combinazione troppo pensata, ma più una traduzione del mio essere in abiti. L'equilibrio quindi del giallo fluo del mio top con le paillettes degli shorts rendeva perfettamente l'idea che volevo trasmettere: una donna di classe, ma anche con un forte gusto per l'esotico e il diverso. Una donna angelica, ma allo stesso tempo misteriosa e accattivante. Una donna che conta. Dopo aver applicato sulle mie labbra un lieve velo di rossetto bordeaux, mi rimirai per un'ultima volta. Ero pronta e stavo per andare finalmente incontro a ciò che aspettavo da tanto tempo. Mentre mi allontanavo verso l'uscio della mia cameretta come se stessi sfilando, con un rapido ticchettio dei miei tacchi 13 sul parquet, lasciavo alle mie spalle l'impronta di un bacio rosso sullo specchio, azione che speravo si ripetesse quella sera, durante il mio rendez-vous con l'attraente Maury.

~Amore eterno ~ Carlo Conti ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora