Capitolo 8

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~fine vacanze natalizie~
Pov's Mya
Stavo passeggiando nel bosco, come di mia consuetudine, quando sentii degli spari. In preda al panico cominciai a correre fino ai confini del bosco, ma un proiettile mi colpì alla gamba, la mia vista si offuscò e svenni.

Quando riaprì gli occhi mi trovai in una stanza bianca, con dei buchi sulle parti alte delle pareti, per far entrare la luce. La porta era blindata e tutt'intorno c'erano graffi e crepe, segno che qualcuno era già stato al mio posto. Cercai di ascoltare qualsiasi rumore, ma la stanza era insonorizzata. Provai a riconoscere qualche odore, ma fu tutto inutile.

Non so quanto tempo io abbia passato in quella stanza. So solo che sembrava non finire. Quel silenzio irreale mi mandava in bestia e persi il controllo. Cominciai a grattare le unghie sui muri e sulla porta, per creare anche un piccolo rumore. Ma niente. Quel silenzio non poteva essere spezzato. Cominciava a calare il buio, ma delle luci troppi forti vennero accese e lì dissi addio al mio orologio naturale. Non sapevo che ore fossero o dove mi trovassi. Avevo addosso un ansia straziante. Cosa mi sarebbe successo?

Ad un certo punto, la porta si aprì. Non riuscì a vedere chi ci fosse aldilà, ma vidi un coltello con un biglietto. Lessi il biglietto

Sai cosa devi fare.

Non capivo. Poi esaminai il coltello. Era freddo, la lama rifletteva il mio riflesso. Il manico era coperto da strisce di cuoio. Alla base della lama c'era una scritta, o meglio, un disegno inciso. Lo riconobbi subito. Mi trovavo nella tana del cacciatore. Mi trovavo nel covo dei Calavera.

Pov's Scott
Mya non veniva a scuola da più di una settimana. A casa non c'era e non rispondeva al telefono. La notte, nel bosco, non la trovavo. Era sparita nel nulla. Quella sera chiamai Stiles.
«Stasera non mi importa, andiamo a cercare Mya. Davanti a casa sua alle 21.» e gli chiusi il telefono in faccia.

Ero davanti a casa di Mya da ormai un'ora e decisi di entrare. Avevo una copia delle sue chiavi. Mi mancava. Sui mobili, la polvere copriva il colore originale. La puzza di chiuso mi invadeva le narici. Salii in mansarda e vidi la sua camera: tutto era in disordine. Cercai qualche maglietta. Il suo profumo mi fece scendere una lacrima. Avevo paura. Se le fosse successo qualcosa? Venni richiamato dai miei pensieri quando suonarono il campanello. Mi affacciai alla finestra e vidi Stiles, Lydia, Malia e Liam ad aspettarmi. Presi tre magliette per noi dotati di olfatto soprannaturale e una sua fotografia per Lydia. Magari riusciva ad usare i suoi poteri da banshee. Scesi velocemente le scale e in un baleno mi ritrovai davanti ai miei amici, pronti per cercare Mya. "Mya...dove ti sei cacciata?" era l'unico pensiero che riuscissi a formulare. Per cercarla avremmo saltato diversi giorni di scuola, ed eravamo pronti a tutto. E' parte del branco, e nessuno rimane indietro, come mi disse Stiles una volta. Ripensavo ai bei momenti passati con lei: quando mi veniva a trovare alla clinica, quando guardammo le stelle dalla sua finestra, quando la baciai per la prima volta sulla spiaggia, sotto la candida luce della luna, degli scherzi che ci facevamo. Di quando, prima di uscire con lei, mia madre mi abbracciò dicendomi che a lei piaceva.  Quando la sentii cantare quel giorno a scuola... fino a quando non venni inbterrotto da Stiles. Alzai lo sguardo e vidi un cartello:

BIENVENIDOS A MEXICO.

~SPAZIO AUTRICE~
Alloraaa....ve lo sareste mai aspettato? Di nuovo in Messicooo.... non ho più aggiornato per i soliti motivi...la scuola, lo sport e bla bla bla..... comunque quella in foto è Mya...io la trovo bellissimaa. Bye.

























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senza fiato || scott mccallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora