Pov Andrea
Era passata una settimana, una settimana in cui avevo scoperto che Nicolas aveva detto a Cloe solo che i miei genitori erano morti, niente di più, non sapeva tutte le cazzate che avevo fatto dopo quel giorno. Nicolas non faceva che altro che dirmi di dirgli tutto che Cloe avrebbe capito, ma io ne dubitavo. Il tempo passava e io con lui stavo peggiorando, stavo ricadendo, o meglio stavo andando più affondo nell'abisso in cui ero caduto tempo fa. Ultimamente passavo tutto il mio tempo in palestra, mi sfogavo, mi sfogavo perché ero un codardo, non avevo il coraggio di dire a Cloe la verità e che mi piaceva, non avevo avuto il coraggio di andare a visitare i miei genitori al cimitero, sembravo freddo, duro, ma dentro stavo morendo; intorno a me tutto scorreva normalmente, ma ai miei occhi tutto andava storto.
Mi stavo sfogando con il sacco da box oramai da più di due ore, quando all'improvviso sento una mano gelata toccarmi la schiena nuda, mi giro e mi ritrovo davanti l'ultima persona che avrei pensato vedere li.
-Possiamo parlare?- mi chiede
-Come hai fatto a trovarmi?-
-Nicolas-
-Di cosa vuoi parlarmi?-
-Non qui,ti aspetto fuori-
Ero stranito, di cosa voleva parlarmi?, non sapevo più neanche cosa pensare, non avevo neanche più la forza di reagire. venti minuti dopo stavamo nella gelateria vicino alla palestra, aspettavo che mi parlasse, che mi dicesse che non mi voleva più vedere invece mi disse una storia - Tempo fa ho conosciuto una bambina, era dolce, solare, una bambina che tutti amavano, quando aveva otto anni morì sua zia, la sorella di sua madre, il mondo gli cadde adosso, i giorni a seguire furono cupi, si era rinchiusa in camera sua, sperava che qualcuno consolasse anche lei, ma niente, nessuno si rendeva conto che in quella stessa casa chiusa in camera sua c'era una bambina che non sapeva cosa fare. Passò un'anno e quella bambina era entrò in prima media, stava diventando una ragazza. Passò un po di tempo e lei si rese conto che non sarebbe mai stata come le altre ragazze, o meglio non voleva esserlo; ma cambiò lo stesso, divenne fredda,dura,distaccata,e si chiuse in se stessa sperando che così il dolore si sentisse di meno ma non era così. Iniziò a prendersela con le persone a fare a botte, ma non gli bastava voleva farsi male anche a lei, così iniziò a litigare con persone con le quali lei sapeva che le avrebbe prese, e iniziarono i tagli. Continuò così per due anni, arrivata in terza media, ormai era una ragazza a tutti gli effetti, ma era una ragazza che stava cercando se stessa nelle altre persone, conobbe un ragazzo, lei si comportò come si comportava con tutti gli altri, ma lui continuò a parlargli, o meglio a cercare di farla parlare; alla fine gli parlò, le piaceva quel ragazzo aveva qualcosa che la intrigava. Si affezionò molto a lui tanto che quando stava con lui, una parte della sua dolcezza veniva a galla di nuovo. La stava salvando,buttò via la lametta, iniziò a vestirsi come una ragazza normale; lui la stava riportando a galla. Dopo cinque mesi lui venne da lei in un mare di lacrime e gli disse che doveva partire, doveva andare da suo madre perché sua madre non lo voleva più, gli disse di dimenticarlo che lei meritava di meglio e che era fiero di lei. Lei svenne quando seppe che sarebbe partito la sera stessa, quando si svegliò di lui non c'era più traccia al posto sua aveva lasciato una lettera e un mazzo di rose nere. Oggi quella ragazza si pente del proprio passato, perché non è finito tutto qui, dopo lui non ha ancora trovato la persona che la tiri fuori definitivamente da quel abisso. Lei oggi ride ma dentro sta morendo- la guardai e gli chiesi perché me l'aveva detto, si alzò si sedette sulle mie gambe e disse -Quello che hai sentito è la mia storia Andrea, Nicolas non mi ha detto tutto, mi ha detto solo che i tuoi genitori sono morti e che da allora hai fatto tanti sbagli, non ti nego gli ho chiesto di dirmeli ma non ha voluto mi ha detto che me li avresti detti tu- e mi baciò. In quel bacio gli feci sentire tuta la mia frustrazione, avrei voluto avere il coraggio e dirgli tutte le cazzate sapevo che mi avrebbe capito me l'aveva appena dimostrato,ma non lo feci perché ero un codardo.
Dopo la gelateria andammo al parco, dove ci incontrammo ad hallowen, io guardavo Cloe sperando di vedere la sua malinconia per le cose che aveva fatto, ma non la vedevo era solare,si divertiva allora gli chiesi -Come fai?Come fai ad essere così felice? Io ci provo ma non ci riesco, ho provato mille volte ma niente- -Dopo anni inizi a capire che non puoi tornare indietro e rimediare hai tuoi errori, l'unica cosa che puoi fare e andare avanti senza farli di nuovo. Inizi a sorridere anche se dentro stai morendo-.
Dopo quella domanda accompagnai Cloe a casa perché doveva studiare, e andai a casa. Pensai tutta la notte alle parole di Cloe, e mi resi conto che quella ragazza poteva essere la mia salvezza o la causa della mia distruzione, decisi di pensare più alla prima, così per il giorno dopo gli preparai una sorpresa con l'aiuto di Nicolas e dei suoi genitori...
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Hey,
Ho cambiato un po la storia, e voi cosa ne pensate, Andrea gli dirà tutto?
-Pamela
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