Adoravo la domenica. Tutti insieme giocavamo a giochi da tavolo o semplicemente sedevamo in cerchio a raccontarci storie buffe. Ci divertivamo un mondo. Quella domenica decidemmo di giocare a dama. Mio fratello Nik era felicissimo, era la prima volta che stava vincendo il mini torneo.
La partita fu interrotta da un boato proveniente dalla porta d'ingresso. Pensavo fosse stato il vento o cose simili a provocare quel suono. I miei si alzarono di scatto, si scambiarono sguardi preoccupati e ci dissero di non muoverci da lì e, solo se fosse stato necessario, di scappare.
Percorsero la cucina a passi felpati, mio padre con un coltello in mano. Aprirono con cautela la porta di legno che collegava la stanza in cui eravamo con il corridoio che portava alla porta d'ingresso. Svanirono.
Silenzio. Un'interminabile silenzio.
Un gemito di morte ruppe la quiete seguito da un grido straziante che si soffocó.
Io e Nik corremmo per vedere cosa fosse accaduto. Ci fermammo e continuammo a percorrere il corridoio silenziosamente, a passi lenti. Sentivo il cuore martellarmi il petto e avevo paura.
Scorsi dietro l'angolo del corridoio una scia di sangue, poi la vidi, accasciata per terra senza vita c'era la mia infanzia, la mia vita. Vicino a loro, un uomo. Teneva in mano un pugnale zuppo di sangue ed era pronto ad usarlo contro di noi.
Scappammo in cucina e lui ci seguí.
Scavalcammo il divano e sfondai con un colpo il vetro della finestra dove velocemente calai Nik e in seguito mi buttai anch'io. L'atterraggio non fu dei migliori ma non ci procurò gravi ferite dato che eravamo al piano terra. L'assassino fu rallentato dalla dimensione ristretta della finestra. Non stetti a guardarlo perché scappammo subito nella via che portava al monastero dove ci avrebbero protetti.
Una fitta lancinante mi pervase la schiena impedendomi di muovere qualsiasi muscolo. Il tempo sembrava scorrere lentamente e l'uomo si stava avvicinando sempre più. D'un tratto il dolore svaní, mi tastai la schiena e capii. Mi erano spuntate due bellissime ali color pece. Avevano piume come quelle di un corvo, nere e lucenti. Le testai subito e,appena prima che l'uomo mi colpisse, spiccai il volo e andai subito alla ricerca di Nik.
Non si trovava da nessuna parte, mi voltai a destra e a sinistra ed in quel momento scoprii che anche l'assassino era scomparso. Atterrai violentemente ma non ci feci caso, dovevo trovarlo. Urlai il suo nome percorrendo la via avanti e indietro, ma i miei sforzi furono invani. Un dolore alla gamba mi svió da quella ricerca disperata. Mi ero procurata una lunga e profonda ferita che continuava a sanguinare e se non avessi fermato l'emorragia sarei sicuramente morta. Promisi a me stessa che sarei tornata appena mi sarei rimessa in forze. Allora mi alzai in volo e andai verso il monastero."La speranza ti distrugge e t'illude".
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Le Ali Del Destino
FantasyMyriana è una ragazza segnata da un passato terribile che però le ha donato la cosa più bella che le sia rimasta: le ali. I suoi genitori sono stati uccisi da un assassino misterioso e suo fratello è scomparso la stessa notte. Lei è alla ricerca de...