Ricordi

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Era buio, camminavo sul terrazzo di quella fortezza colma di dolore. Uscii per prendere un po' d'aria fresca: l'incubo mi tormentava ancora. Riuscivo ancora a sentire l'odore acre del sangue su metallo, le urla, mi sembrava di correre di nuovo in quella via con la speranza di sfuggire al destino a cui ero segnata.
Una mano mi toccò la spalla. Sussultai, con un movimento fulmineo tirai fuori il pugnale che tenevo nascosto nel corpetto di seta nera e lo puntai contro l'aggressore. Quando mi voltai però mi resi conto che era Julihana, la mia compagna di stanza. Lo rimisi al suo posto e le rivolsi uno sguardo pieno di malinconia. "Cosa fai qui tutta sola a prendere freddo?" disse lei mentre mi poggiava una coperta di lana candida sulle spalle. "Pensavo" risposi sospirando. Tornammo insieme nella stanza, ma non chiusi occhio.

"Il passato è un chiodo fisso che ti punge quando sei più debole."

Le Ali Del DestinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora