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Apro il frigorifero.

C'è solo un pezzo di formaggio ammuffito e mezzo limone. Per un attimo mi chiedo quanto di quel formaggio io possa recuperare tagliando via la parte rovinata.

Ad occhio e croce comprendo che anche se portassi a termine l'opera non mi sazierei. Sono costretta ad andare al supermercato.

Prendo la mia borsa e recupero il portafogli. Mi sono rimasti solo cinquanta dollari, il resto del mio stipendio è stato utilizzato per pagare l'affitto e per ricomprarmi la divisa da lavoro che ho lavato nel modo sbagliato.

Maledetta lavatrice, non imparerò mai a farla funzionare.

Ad essere sinceri mi era avanzato qualche spicciolo, ma ho deciso di investirlo per il mio futuro: ho comprato una gonna in offerta da Bershka.

Le foto postate su instagram con quel capo hanno riscosso successo.  È stata la prima volta che ho ottenuto cinquanta cuoricini.

Ne è valsa la pena, ma la realtà dei fatti è che ho lo stomaco vuoto e l'armadio pieno di vestiti, alcuni improponibili per la vita di tutti i giorni... almeno per ora.

Le fashion blogger dettano legge, possono indossare qualunque capo di abbigliamento, anche il più sciatto o estroso, ma saranno comunque alla moda.

Liscio la banconota da cinquanta dollari tra le dita per poi infilarla in tasca e uscire di casa. Farò spesa comprando solo cose in offerta, al supermercato dietro l'angolo ve ne sono in continuazione.

Mi convinco che non sarà sempre così. Un giorno mangerò caviale avvolta in una morbida vestaglia di seta, sdraita sul letto di un albergo a cinque stelle, intenta a riposarmi dopo una stressante giornata di shooting  fotografici.

Torno poco dopo e volo sotto la doccia. Il miscelatore è rotto ed esce poca acqua, dovrei cambiarlo, ma per ora sto risparmiando i soldi per comprare un telefono nuovo.

Non posso andare avanti con quello attuale, ho bisogno di qualcosa di eccezionale.

Deve possere una fotocamera in grado di scattare foto altamente definite. Jabob mi aiuta con la sua Nikon, ma se voglio fotografare il mio pranzo non posso chiedergli di raggiungermi.

Odia il fatto che io debba immortalare anche il cibo, dice che io devo diventare una fashion blogger e non una food blogger.

Peccato che non comprenda come io debba dettare stile su qualsiasi cosa, il cibo è incluso.

Mi lavo con le poche gocce che escono, ho solo qualche difficoltà nel rimuovere tutto lo shampoo dal mio capo.

Dopo quelli che mi sembrano minuti interminabili, riesco ad uscire dalla doccia e a infilare l'accappatoio.

Sono in ritardo, non ho il tempo di truccarmi.

Indosso la divisa da lavoro e scappo di casa diretta all'università, una lunga giornata a distribuire pasti e a pulire bagni è sempre più prossima.

Controllo un'ultima volta il cartellino appeso alla tasca della divisa. C'è sopra la mia foto sorridente e il mio nome.

Perché mia madre mi ha chiamato Autumn? Summer non andava bene?

AutumnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora